Glossario
- Word
- ACT
- Definition
- Actual – associato ad uno o più dati, rappresenta i dati consuntivi (o effettivi). In un sistema di reporting completo vengono generalmente confrontati con i dati di Budget (v. BDG).
La società Enel SpA ha sede in Italia, a Roma, in viale Regina Margherita 137 ed è quotata, dal 1999, alla Borsa di Milano. Nel corso del 2022 non risultano cambiamenti nella denominazione sociale.
Enel è una multinazionale dell’energia e uno dei principali operatori integrati globali nei settori dell’elettricità e del gas, con un particolare focus su Europa e America Latina. Il Bilancio consolidato della Società per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 comprende i bilanci di Enel SpA e delle sue controllate, la quota di partecipazione del Gruppo in società collegate e joint venture, nonché la quota di attività, passività, costi e ricavi delle joint operation (“il Gruppo”). L’elenco delle società controllate, collegate, joint venture e joint operation incluse nell’area di consolidamento è riportato in allegato.
Il presente Bilancio consolidato è stato approvato e ne è stata autorizzata la pubblicazione dal Consiglio di Amministrazione in data 16 marzo 2023.
Il presente Bilancio è assoggettato a revisione legale da parte di KPMG SpA.
Il Bilancio consolidato relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 è stato predisposto in conformità ai princípi contabili internazionali (International Accounting Standards- IAS e International Financial Reporting Standards - IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), alle interpretazioni dell’IFRS Interpretations Committee (IFRSIC) e dello Standing Interpretations Committee (SIC), riconosciuti nell’Unione Europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 e in vigore alla chiusura dell’esercizio. L’insieme di tutti i princípi e interpretazioni di riferimento sopraindicati è di seguito definito “IFRS-EU”.
Il presente Bilancio consolidato è stato predisposto in attuazione del comma 3 dell’art. 9 del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005.
Il Bilancio consolidato è costituito dal Conto economico consolidato, dal Prospetto di Conto economico consolidato complessivo, dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato, nonché dalle relative Note di commento.
Nello Stato patrimoniale consolidato la classificazione delle attività e passività è effettuata secondo il criterio “corrente/non corrente” con separata presentazione delle attività classificate come possedute per la vendita e delle passività incluse in un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita. Le attività correnti, che includono le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti, sono quelle destinate a essere realizzate, cedute o consumate nel normale ciclo operativo del Gruppo; le passività correnti sono quelle per le quali è prevista l’estinzione nel normale ciclo operativo del Gruppo.
Il Conto economico consolidato presenta una classificazione dei costi in base alla loro natura, con separata presentazione dell’utile (perdita) netto delle continuing operation e di quello delle discontinued operation attribuibile agli azionisti della Capogruppo e ai terzi.
Il Rendiconto finanziario consolidato è preparato utilizzando il metodo indiretto, con separata presentazione del flusso di cassa da attività operativa, da attività di investimento e da attività di finanziamento associato alle discontinued operation.
Si precisa, inoltre, che le voci riportate nel rendiconto finanziario includono anche gli eventuali impatti derivanti da società classificate come discontinued operation. In particolare, seppur nella classificazione delle voci il Gruppo non si discosti da quanto previsto dallo IAS 7, si precisa quanto segue:
Per maggiori dettagli sui flussi di cassa del Rendiconto finanziario, si rimanda alla nota 46 “Flussi finanziari”.
Il Bilancio consolidato è redatto nella prospettiva della continuità aziendale applicando il metodo del costo storico, a eccezione delle voci di bilancio che secondo gli IFRS-EU sono rilevate al fair value, come indicato nei criteri di valutazione delle singole voci, e delle attività non correnti e dei gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita che sono valutati al minore tra il valore contabile e il fair value al netto dei costi di vendita.
La valuta utilizzata dal Gruppo per la presentazione del Bilancio consolidato è l’euro, valuta funzionale della Capogruppo Enel SpA; tutti i valori sono espressi in milioni di euro, tranne quando diversamente indicato.
Il Conto economico consolidato, lo Stato patrimoniale consolidato e il Rendiconto finanziario consolidato riportano le operazioni con parti correlate, la cui definizione è riportata nella nota 2.2. “Princípi contabili significativi”.
Il Bilancio consolidato fornisce informativa comparativa del precedente esercizio.
La redazione del Bilancio consolidato, in applicazione degli IFRS-EU, richiede che il management prenda decisioni ed effettui stime e assunzioni che possono aver effetto sui valori dei ricavi, dei costi, delle attività e delle passività e sulla relativa informativa, nonché sulle attività e passività potenziali alla data di riferimento. Le stime e i giudizi del management si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie; essi vengono adottati quando il valore contabile delle attività e passività non è facilmente desumibile da altre fonti. I risultati che si consuntiveranno, pertanto, potrebbero differire da tali stime. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi a Conto economico, qualora la revisione interessi solo quell’esercizio; nel caso in cui, invece, la stessa interessi esercizi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nell’esercizio in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.
Al fine di una migliore comprensione del Bilancio, di seguito sono indicate le principali voci di bilancio interessate dall’uso di stime contabili e le fattispecie che risentono di una significativa componente del giudizio del management, evidenziando le principali assunzioni utilizzate nel loro processo di valutazione, nel rispetto dei sopra richiamati IFRS-EU. La criticità insita in tali valutazioni è determinata dal ricorso ad assunzioni e/o a giudizi professionali relativi a tematiche per loro natura incerte.
Le modifiche delle condizioni alla base delle assunzioni e dei giudizi adottati potrebbero determinare un impatto significativo sui risultati successivi.
Le informazioni incluse nel Bilancio consolidato sono selezionate sulla base di un’analisi di materialità effettuata in linea con i requisiti previsti dal Practice Statement 2 “Making Materiality Judgments”, emesso dall’International Accounting Standards Board (IASB).
Per quanto riguarda gli effetti delle tematiche legate al cambiamento climatico, il Gruppo ritiene il cambiamento climatico come un elemento implicito nell’applicazione delle metodologie e dei modelli utilizzati per effettuare stime nella valutazione e/o misurazione di alcune voci contabili. Inoltre, il Gruppo ha anche tenuto conto degli impatti del cambiamento climatico nei giudizi significativi fatti dal management. A tale riguardo, le principali voci incluse nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 interessate dall’utilizzo di stime e giudizi del management si riferiscono all’impairment delle attività non finanziarie, alle obbligazioni connesse alla transizione energetica, incluse quelle per lo smantellamento e il ripristino dei siti di alcuni impianti di generazione.
Per ulteriori dettagli su tali voci, si rinvia alla nota 19 “Immobili, impianti e macchinari”, alla nota 24 “Avviamento” e alla nota 40 “Fondi rischi e oneri”.
Ricavi provenienti da contratti con clienti
I ricavi delle vendite di energia elettrica e gas ai clienti finali sono rilevati al momento della fornitura dell’elettricità o del gas e comprendono, oltre a quanto fatturato in base a letture periodiche (e di competenza dell’esercizio) oppure in base ai volumi comunicati dai distributori e dai trasportatori, una stima dell’energia elettrica e del gas erogati nell’esercizio ma non ancora fatturati, quale differenza tra l’energia elettrica e gas immessi nella rete di distribuzione e quelli fatturati nell’esercizio, calcolata tenendo conto delle eventuali perdite di rete. I ricavi tra la data di ultima lettura e la fine dell’esercizio si basano su stime del consumo giornaliero del cliente, principalmente fondate sul suo profilo storico, rettificato per riflettere le condizioni atmosferiche o altri fattori che possono influire sui consumi oggetto di stima. Per ulteriori dettagli su tali ricavi, si rimanda alla nota 11.a “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”.
Impairment delle attività non finanziarie
Attività quali immobili, impianti e macchinari, investimenti immobiliari, attività immateriali, attività consistenti nel diritto di utilizzo di un’attività sottostante, avviamento e partecipazioni in società collegate/joint venture subiscono una riduzione di valore quando il loro valore contabile supera il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore fra il fair value, al netto dei costi di dismissione, e il valore d’uso. Le verifiche del valore recuperabile di tali attività vengono svolte secondo i criteri previsti dallo IAS 36 e più dettagliatamente descritti nella nota 24 “Avviamento”.
Nel determinare il valore recuperabile, il Gruppo applica generalmente il criterio del valore d’uso. Per valore d’uso si intende il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine dall’attività oggetto di valutazione, attualizzati utilizzando un tasso di sconto, al lordo delle imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. I flussi finanziari futuri attesi utilizzati per determinare il valore d’uso si basano sul più recente Piano Industriale, approvato dal management, contenente le previsioni di volumi, ricavi, costi operativi e investimenti. Queste previsioni coprono il periodo dei prossimi tre anni; per gli esercizi successivi, si tiene conto:
Il valore recuperabile è sensibile alle stime e alle assunzioni utilizzate per la determinazione dell’ammontare dei flussi di cassa e ai tassi di attualizzazione applicati. Tuttavia, possibili variazioni negli assunti di base su cui si basano tali calcoli potrebbero produrre differenti valori recuperabili. L’analisi di ciascuno dei gruppi di attività non finanziarie è unica e richiede alla direzione aziendale l’uso di stime e ipotesi considerate prudenti e ragionevoli in relazione alle specifiche circostanze.
In linea con il suo modello di business e nel contesto dell’accelerazione della de-carbonizzazione del mix di generazione e di guida del processo di transizione energetica, il Gruppo ha anche attentamente valutato se le tematiche legate al cambiamento climatico abbiano inciso sulle ipotesi ragionevoli e sostenibili utilizzate per stimare le proiezioni dei flussi finanziari. A tal riguardo, ove necessario, il Gruppo ha tenuto conto anche degli impatti derivanti dal cambiamento climatico nel lungo periodo, in particolare considerando nella stima del valore terminale un tasso di crescita di lungo termine allineato alla variazione della domanda elettrica risultante dai modelli energetici per Paese.
Le informazioni sulle principali assunzioni utilizzate per stimare il valore recuperabile delle attività con riferimento agli impatti relativi al cambiamento climatico nonché quelle relative alle variazioni di tali assunzioni sono fornite nella nota 24 “Avviamento”.
Perdite attese su attività finanziarie
Alla fine di ciascuna data di riferimento del bilancio, il Gruppo rileva un fondo per le perdite attese sui crediti commerciali e altre attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, gli strumenti di debito valutati al fair value rilevato a Conto economico complessivo, le attività derivanti da contratti con i clienti e tutte le altre attività rientranti nell’ambito di applicazione dell’impairment.
I fondi per perdite attese sulle attività finanziarie si basano su assunzioni riguardanti il rischio di default e la misurazione delle perdite attese. Nel formulare tali assunzioni e selezionare gli input per il calcolo della perdita attesa, il management utilizza il proprio giudizio professionale, basato sulla esperienza pregressa del Gruppo, sulle condizioni di mercato attuali, oltre che su stime prospettiche alla fine di ciascuna data di riferimento del bilancio.
La perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL), calcolata utilizzando la probabilità di default (PD), la perdita in caso di default (LGD) e l’esposizione al rischio in caso di default (EAD), è la differenza fra i flussi finanziari dovuti in base al contratto e i flussi finanziari attesi (comprensivi di tutti i mancati incassi) attualizzati usando il tasso di interesse effettivo originario (EIR).
In particolare, per i crediti commerciali, le attività derivanti da contratti con i clienti e i crediti per leasing, compresi quelli con una componente finanziaria significativa, il Gruppo applica l’approccio semplificato, calcolando le perdite attese su un periodo corrispondente all’intera vita dell’attività, generalmente pari a 12 mesi. Sulla base dello specifico mercato di riferimento e del quadro normativo applicabile, nonché delle aspettative di recupero oltre i 90 giorni, per tali crediti, ai fini del calcolo delle perdite attese il Gruppo applica principalmente una definizione di default pari a 180 giorni di scaduto, in quanto è considerato quale indicatore maggiormente rappresentativo dell’incremento significativo del rischio di credito. Di conseguenza, le attività finanziarie scadute da oltre 90 giorni non sono generalmente considerate n default, fatta eccezione per alcuni specifici settori commerciali regolamentati.
Per i crediti commerciali e le attività derivanti da contratti con i clienti, il Gruppo applica prevalentemente un approccio collettivo basato sul raggruppamento dei crediti commerciali e attività derivanti da contratti con i clienti in cluster, tenuto conto dello specifico contesto regolatorio e di business di riferimento. Il Gruppo adotta un approccio analitico solo per i crediti commerciali che il management considera singolarmente significativi e in presenza di specifiche informazioni sull’incremento significativo del rischio di credito.
In caso di valutazioni individuali, la PD è ottenuta prevalentemente da provider esterni.
Diversamente, in caso di valutazioni su base collettiva, i crediti commerciali sono raggruppati in base alle caratteristiche di rischio di credito condivise e informazioni sullo scaduto, considerando una specifica definizione di default.
In base a ciascun business e framework regolatorio locale, nonché alle differenze fra i portafogli di clienti, anche in termini di caratteristiche di rischio, di tassi di default e aspettative di recupero, sono definiti specifici cluster.
Si presuppone che le attività derivanti da contratti con i clienti presentino sostanzialmente le stesse caratteristiche di rischio dei crediti commerciali, a parità di tipologie contrattuali.
Al fine di misurare la ECL per i crediti commerciali su base collettiva, nonché per le attività derivanti da contratti con i clienti, il Gruppo considera le seguenti assunzioni riguardo ai parametri ECL:
Sulla base delle specifiche valutazioni del management, la rettifica forward looking potrà essere applicata considerando informazioni qualitative e quantitative al fine di riflettere possibili eventi e scenari macroeconomici futuri, che potrebbero influenzare il rischio del portafoglio o dello strumento finanziario.
I dettagli degli assunti chiave e degli input utilizzati sono commentati nella nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Valore ammortizzabile di alcuni elementi degli impianti della filiera idroelettrica italiana a seguito della legge n. 134/2012
La disciplina delle grandi derivazioni idroelettriche è stata significativamente rettificata dal decreto legge “Semplificazioni” (decreto legge n. 135 del 2018 convertito in legge 11 febbraio 2019, n. 12). Gli aggiornamenti introdotti dalla norma in questione, laddove fossero applicabili alle concessioni già in essere, richiederebbero una revisione delle vite utili attribuibili ad alcuni investimenti sugli impianti idroelettrici, per riflettere la possibilità che, al termine della concessione, alcuni impianti possano essere trasferiti a titolo gratuito al nuovo entrante. Tuttavia, nello stimare le vite utili di tali investimenti, la direzione, supportata anche dal parere dei propri legali, ha tenuto in considerazione il prevedibile esito dei ricorsi prontamente attivati dalla Società – e non solo – e i relativi profili di incostituzionalità sollevati anche dalle associazioni di categoria. Conseguentemente, ha ritenuto che la norma contenga questioni di incostituzionalità così gravi da essere effettivamente riconosciute nelle opportune sedi. In tale contesto, la direzione ha, quindi, ritenuto corretto non riflettere in alcun modo le modifiche introdotte dalla citata norma e ha dunque proseguito a valutare le vite utili di detti impianti in continuità con gli esercizi precedenti e con il precedente impianto normativo, valutando che questa sia la stima più realistica.
A tal proposito, si segnala che la legge 7 agosto 2012, n. 134 recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale in data 11 agosto 2012, ha profondamente innovato la disciplina delle concessioni idroelettriche, prevedendo, tra l’altro, che cinque anni prima dello scadere di una concessione di grande derivazione per uso idroelettrico e nei casi di decadenza, rinuncia e revoca, ove non sussista un prevalente interesse pubblico a un diverso uso delle acque incompatibile con il mantenimento dell’uso a fine idroelettrico, l’amministrazione competente indica una gara, a evidenza pubblica, per l’attribuzione a titolo oneroso della concessione per un periodo di durata da 20 anni fino a un massimo di 30 anni.
Al fine di garantire la continuità gestionale, la legge di cui sopra ha altresì definito le modalità di trasferimento dal concessionario uscente al nuovo concessionario della titolarità del ramo d’azienda necessario per l’esercizio della concessione, comprensivo di tutti i rapporti giuridici afferenti alla concessione stessa, dietro il riconoscimento di un corrispettivo, da determinarsi in contradditorio tra il concessionario uscente e l’amministrazione concedente, tenuto conto dei seguenti elementi:
Pur riconoscendo che la nuova normativa introduce importanti novità in materia di trasferimento della titolarità del ramo d’azienda relativo all’esercizio delle concessioni idroelettriche, risultano evidenti tutte le difficoltà legate all’applicazione pratica dei suddetti princípi cui rimangono associate delle incertezze che non consentono di effettuare una stima affidabile del valore che potrà essere recuperato al termine delle attuali concessioni (valore residuo). Pertanto, il management ha ritenuto di non poter procedere a una stima ragionevole e affidabile del valore residuo.
Dato che la norma in oggetto impone comunque al concessionario subentrante di riconoscere un corrispettivo al concessionario uscente, il management ha riconsiderato il periodo di ammortamento dei beni definiti come gratuitamente devolvibili prima della legge n. 134/2012 (fino all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011, stante la loro gratuita devoluzione, il periodo di ammortamento era commisurato al termine più ravvicinato fra quello della concessione o della vita utile del singolo bene), commisurandolo non più alla durata della concessione ma, se più ampia, alla vita utile del singolo bene. Qualora si renderanno disponibili elementi ulteriori per effettuare una stima affidabile del valore residuo, si procederà alla modifica prospettica dei valori contabili delle attività coinvolte.
Determinazione del fair value di strumenti finanziari
Il fair value degli strumenti finanziari è determinato sulla base di prezzi direttamente osservabili sul mercato, ove disponibili, o, per gli strumenti finanziari non quotati, utilizzando specifiche tecniche di valutazione (principalmente basate sul present value) che massimizzano l’utilizzo di input osservabili sul mercato. Nelle rare circostanze ove ciò non fosse possibile, gli input sono stimati dal management tenendo conto delle caratteristiche degli strumenti oggetto di valutazione.
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari misurati al fair value, si rimanda alla nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
In conformità con l’IFRS 13, il Gruppo include la misura del rischio di credito, sia della controparte (Credit Valuation Adjustment o CVA) sia proprio (Debit Valuation Adjustment o DVA), al fine di poter effettuare l’aggiustamento del fair value degli strumenti finanziari derivati per la corrispondente misura del rischio controparte, applicando la metodologia riportata alla nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
Variazioni nelle assunzioni effettuate nella stima dei dati di input potrebbero avere effetti sul fair value rilevato per tali strumenti, soprattutto nel contesto attuale nel quale i mercati sono volatili e le prospettive economiche altamente incerte e soggette a rapidi cambiamenti.
Costi di sviluppo
Al fine di valutare la recuperabilità dei costi di sviluppo, il valore recuperabile è stimato in base ad assunzioni relative agli ulteriori esborsi finanziari che si ritiene dovranno essere sostenuti affinché il bene diventi pronto all’uso o alla vendita, ai tassi di sconto applicabili e al periodo di beneficio atteso.
Piani pensionistici e altri piani per benefíci postpensionamento
Una parte dei dipendenti del Gruppo beneficia di piani pensionistici che offrono prestazioni previdenziali basate sulla storia retributiva e sui rispettivi anni di servizio. Alcuni dipendenti beneficiano, inoltre, della copertura di altri piani per benefíci post-pensionamento.
I calcoli dei costi e delle passività associate a tali piani sono basati su stime effettuate da consulenti attuariali, che utilizzano una combinazione di fattori statistico-attuariali, tra cui dati statistici relativi agli anni passati e previsioni dei costi futuri. Sono inoltre considerati come componenti di stima gli indici di mortalità e di pensionamento, le ipotesi relative all’evoluzione futura dei tassi di sconto, dei tassi di crescita delle retribuzioni, dei tassi inflazionistici, nonché l’analisi dell’andamento tendenziale dei costi dell’assistenza sanitaria.
Tali stime potranno differire sostanzialmente dai risultati effettivi, per effetto dell’evoluzione delle condizioni economiche e di mercato, di incrementi o riduzioni dei tassi di pensionamento e della durata di vita dei partecipanti, oltre che di variazioni dei costi effettivi dell’assistenza sanitaria.
Tali differenze potranno avere un impatto significativo sulla quantificazione della spesa previdenziale e degli altri oneri a questa collegati.
Per ulteriori dettagli sulle principali ipotesi attuariali adottate si rinvia alla nota 39.
Fondi rischi e oneri
Per maggiori dettagli riguardo i fondi rischi e oneri, si rinvia alla nota 40 “Fondi rischi e oneri”. La nota 57 “Attività e passività potenziali” fornisce anche informazioni riguardo alle attività e passività potenziali maggiormente significative per il Gruppo a fine esercizio.
Contenziosi
Il Gruppo è parte in diversi procedimenti civili, amministrativi e fiscali, collegati al normale svolgimento delle proprie attività, che potrebbero generare passività di importo significativo, per i quali non è sempre oggettivamente possibile prevedere l’esito finale. La valutazione dei rischi legati ai suddetti procedimenti è basata su elementi complessi che per loro natura implicano il ricorso a giudizio degli Amministratori, anche tenendo conto degli elementi acquisiti da parte di consulenti esterni che assistono il Gruppo, con riferimento alla loro classificazione tra le passività potenziali ovvero tra le passività.
Sono stati costituiti fondi destinati a coprire tutte le passività significative per i casi in cui i legali abbiano constatato la probabilità di un esito sfavorevole e una stima ragionevole dell’importo della spesa.
Obbligazioni connesse agli impianti di generazione, ivi incluse quelle per smantellamento e ripristino siti
L’esercizio dell’attività di generazione può comportare obbligazioni da parte dell’esercente con riferimento a interventi futuri che dovranno essere sostenuti alla conclusione del periodo di funzionamento dell’impianto.
Tali interventi possono afferire alle attività di smantellamento degli impianti e al ripristino in bonis dei siti sui quali essi insistono ovvero a obbligazioni di natura diversa, le quali discendono naturalmente dalla tecnologia di generazione adottata. La natura di tali obbligazioni incide fortemente anche sul trattamento contabile al quale le stesse vengono assoggettate.
Nel caso degli impianti nucleari, dove tali oneri attengono sia ad attività di smantellamento sia allo stoccaggio delle scorie o di altri scarti di materiali radioattivi, la stima dei costi futuri rappresenta un processo critico in considerazione del fatto che si tratta di costi che verranno sostenuti in un arco temporale molto lungo, stimabile fino a 100 anni.
L’obbligazione, basata su ipotesi finanziarie e ingegneristiche, è calcolata attualizzando i futuri flussi di cassa attesi che il Gruppo ritiene di dover pagare a fronte delle diverse obbligazioni assunte.
Il tasso di sconto impiegato per l’attualizzazione della passività è quello cosiddetto “privo di rischio”, al lordo delle imposte (risk free rate), e si basa sui parametri economici del Paese dove l’impianto è dislocato. Tale passività è quantificata dal management sulla base della tecnologia esistente alla data di valutazione ed è rivista, ogni anno, tenendo conto dello sviluppo nelle tecniche di stoccaggio, smantellamento e ripristino del sito, nonché della continua evoluzione delle leggi esistenti in materia di protezione della salute e della tutela ambientale.
Successivamente il valore dell’obbligazione è adeguato per riflettere il trascorrere del tempo e le eventuali variazioni di stima.
Si rinvia alla nota 40 “Fondi per rischi e oneri” per maggiori dettagli sui tassi di attualizzazione, sui costi stimati non attualizzati e sulla loro tempistica, utilizzati per il calcolo del fondo smantellamento e ripristino impianti.
Contratti onerosi
Al fine di identificare un contratto oneroso, il Gruppo stima costi non discrezionali necessari per l’adempimento delle obbligazioni assunte (incluse le eventuali penali) nell’ambito del contratto e i benefíci economici che si suppone si otterranno dallo stesso contratto.
Leasing
Quando il tasso di interesse implicito nel leasing non può essere determinato facilmente, il Gruppo utilizza il tasso di finanziamento marginale (Incremental Borrowing Rate - IBR) alla data di decorrenza del leasing per calcolare il valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Tale tasso corrisponde a quello che il locatario dovrebbe pagare per un prestito, con una durata e con garanzie simili, necessario per ottenere un’attività di valore simile all’attività consistente nel diritto di utilizzo in un contesto economico simile. In assenza di input osservabili, il Gruppo stima l’IBR sulla base di assunzioni che riflettono la durata e le condizioni contrattuali del leasing e su altre stime specifiche alla società locataria.
L’aspetto che ha richiesto il maggior ricorso al giudizio professionale da parte del Gruppo riguarda la determinazione dell’IBR, per la stima del valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing da corrispondere al locatore.
In tale contesto, l’approccio del Gruppo per la determinazione dell’IBR è basato sulla valutazione delle tre seguenti componenti chiave:
Per ulteriori dettagli sulle passività del leasing, si rinvia alla nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Imposte sul reddito
Recupero di imposte anticipate
Al 31 dicembre 2022 il Bilancio consolidato comprende attività per imposte anticipate, connesse alla rilevazione di perdite fiscali o di crediti d’imposta utilizzabili in esercizi successivi e a componenti di reddito a deducibilità tributaria differita, per un importo il cui futuro recupero è ritenuto dagli Amministratori altamente probabile.
La recuperabilità delle suddette imposte anticipate è subordinata al conseguimento di redditi imponibili futuri sufficientemente capienti per l’assorbimento delle predette perdite fiscali e per l’utilizzo dei benefíci delle altre attività per imposte anticipate.
Significativi giudizi del management sono richiesti per valutare la probabilità della recuperabilità delle imposte anticipate, considerando tutte le evidenze possibili, sia negative sia positive, e per determinarne l’ammontare che può essere rilevato in bilancio, in base alla tempistica e all’ammontare dei redditi imponibili futuri, alle future strategie di pianificazione fiscale nonché alle aliquote fiscali vigenti al momento del loro riversamento. Tuttavia, nel momento in cui si dovesse constatare che il Gruppo non sia in grado di recuperare negli esercizi futuri la totalità o una parte delle imposte anticipate rilevate, la conseguente rettifica verrà imputata al Conto economico dell’esercizio in cui si verifica tale circostanza.
La recuperabilità delle attività per imposte anticipate è riesaminata a ogni chiusura di periodo; le attività per imposte anticipate non rilevate in bilancio sono nuovamente valutate a ogni data di riferimento del bilancio al fine di verificare le condizioni per la loro rilevazione.
Per ulteriori dettagli sulle imposte anticipate rilevate o non rilevate, si rinvia alla nota 25 “Attività per imposte anticipate e Passività per imposte differite”.
Identificazione delle Cash Generating Units (CGU)
Ai fini della verifica per riduzione di valore, quando non è possibile calcolare il valore recuperabile di una singola attività, il Gruppo identifica il più piccolo gruppo di attività che genera flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti. Una CGU rappresenta il più piccolo gruppo di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività o gruppi di attività.
Il processo di individuazione delle predette CGU implica giudizio da parte del management relativamente alla natura specifica delle attività e del business cui esse appartengono (area territoriale, aree di business, normativa di riferimento ecc.), e all’evidenza che i flussi finanziari in entrata derivanti dal gruppo di attività siano ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).
Le attività incluse in ogni CGU sono individuate anche sulla base delle modalità attraverso le quali il management le gestisce e le monitora nell’ambito del modello di business adottato. In particolare, il numero e il perimetro delle CGU sono sistematicamente aggiornati per riflettere gli effetti di nuove operazioni di aggregazione e riorganizzazione realizzate dal Gruppo, nonché per tener conto di quei fattori esterni che potrebbero influire sulla capacità da parte delle attività di generare flussi finanziari in entrata indipendenti.
In particolare, nel caso in cui talune specifiche e ben individuate attività possedute dal Gruppo subiscano sfavorevoli condizioni economiche oppure operative che ne pregiudicano la capacità di contribuire alla realizzazione di flussi di cassa, esse possono essere isolate dal resto delle attività della CGU, soggette ad autonoma analisi di recuperabilità ed eventualmente svalutate.
Le CGU identificate dal management e alle quali è stato allocato l’avviamento iscritto nel presente Bilancio consolidato e i criteri con cui sono state identificate tali CGU sono riportati nella nota 24 “Avviamento”.
Determinazione della vita utile di attività non finanziarie
Nel determinare la vita utile di immobili, impianti e macchinari e attività immateriali aventi vita utile definita, il Gruppo considera non solo i benefíci economici futuri – contenuti nelle attività – fruiti tramite il loro utilizzo, ma anche molti altri fattori, quali il deterioramento fisico, l’obsolescenza del prodotto o servizio forniti dal bene (per es., tecnica, tecnologica o commerciale), restrizioni legali o altri vincoli similari (per es., sicurezza, ambientali ecc.) nell’utilizzo del bene, se la vita utile del bene dipende dalla vita utile di altri beni. Inoltre, nella stima delle vite utili delle attività interessate, il Gruppo ha tenuto conto del proprio impegno nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Per maggiori dettagli su tale aspetto, si rimanda alla nota 19 “Immobili, impianti e macchinari”.
Valutazione dell’esistenza dei requisiti del controllo
Secondo le previsioni dell’IFRS 10, il controllo è ottenuto quando il Gruppo è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal rapporto con la società partecipata e ha la capacità di incidere su tali rendimenti, attraverso l’esercizio del proprio potere sulla società partecipata. Il potere è definito come la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti della società partecipata in virtù di diritti sostanziali esistenti.
L’esistenza del controllo non dipende esclusivamente dal possesso della maggioranza dei diritti di voto, ma, piuttosto, dai diritti sostanziali di ciascun investitore sulla società partecipata. Conseguentemente, è richiesto il giudizio del management per valutare specifiche situazioni che determinino diritti sostanziali che attribuiscono al Gruppo il potere di dirigere le attività rilevanti della società partecipata in modo da influenzarne i rendimenti.
Ai fini dell’assessment sul requisito del controllo, il management analizza tutti i fatti e le circostanze, inclusi eventuali accordi con gli altri investitori, i diritti derivanti da altri accordi contrattuali e i diritti di voto potenziali (call option, warrant, put option assegnate ad azionisti minoritari ecc.).
Tali altri fatti e circostanze possono risultare particolarmente rilevanti nell’ambito di tale valutazione soprattutto nei casi in cui il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto, o diritti similari, della società partecipata.
Inoltre, anche se detiene più della metà dei diritti di voto di un’altra società, il Gruppo considera tutti i fatti e le circostanze rilevanti nel valutare se controlla la società partecipata.
Il Gruppo riesamina l’esistenza delle condizioni di controllo su una società partecipata quando i fatti e le circostanze indichino che ci sia stata una variazione di uno o più elementi considerati per la verifica dell’esistenza del controllo. Come riportato nel Bilancio consolidato di Enel, il Gruppo Enel, al 31 dicembre 2022, detiene partecipazioni minori in Enel Green Power Rus LLC ed Enel X Rus LLC.
A seguito del conflitto ucraino sono state adottate o promosse alcune misure che hanno comportato la cessazione della direzione e coordinamento del Gruppo Enel con riferimento alle società russe in cui il Gruppo detiene pa ruppo Enel continua a mantenere il controllo da un punto di vista contabile sulle società, in conformità all’“IFRS 10 - Bilancio Consolidato”.
Valutazione dell’esistenza del controllo congiunto e del tipo di accordo a controllo congiunto
Secondo l’IFRS 11, un accordo a controllo congiunto è un accordo nel quale due o più parti detengono il controllo congiunto. Si ha il controllo congiunto unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime delle parti che condividono il controllo.
Un accordo a controllo congiunto si può configurare come una joint venture o una joint operation. Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell’accordo. Per contro, una joint operation è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all’accordo.
Al fine di determinare l’esistenza del controllo congiunto e il tipo di accordo a controllo congiunto, è richiesto il giudizio del management, che deve valutare i diritti e gli obblighi derivanti dall’accordo. A tal fine il management considera la struttura e la forma legale dell’accordo, i termini concordati tra le parti nell’accordo contrattuale e, quando rilevanti, altri fatti e circostanze.
A seguito di tale analisi il Gruppo ha considerato come joint operation gli accordi per la partecipazione in Asociación Nuclear Ascó-Vandellós II.
Il Gruppo riesamina l’esistenza del controllo congiunto quando i fatti e le circostanze indicano che c’è stata una variazione di uno o più elementi considerati per la verifica dell’esistenza del controllo congiunto e del tipo di accordo a controllo congiunto.
A seguito del conflitto ucraino sono state adottate o promosse alcune misure che hanno comportato la cessazione della gestione del Gruppo Enel con riferimento a Rusenergosbyt LLC (partecipata dal Gruppo), tra cui le dimissioni di tutti gli amministratori non indipendenti e di tutti i manager di nazionalità non russa e l’interruzione dei flussi informativi delle funzioni di staff o di business verso Enel.
Al 31 dicembre 2022 il Gruppo Enel continua a mantenere il controllo congiunto da un punto di vista contabile sulla società, in conformità all’“IFRS 11 - Accordi a controllo congiunto”.
Per ulteriori dettagli sulle partecipazioni del Gruppo in joint venture, si rinvia alla nota 26 “Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto”.
Valutazione dell’esistenza dell’influenza notevole su una società collegata
Le società collegate sono quelle in cui il Gruppo esercita un’influenza notevole, ossia il potere di partecipare alla determinazione delle decisioni circa le politiche finanziarie e gestionali della società partecipata senza esercitare il controllo o il controllo congiunto su queste politiche. In linea generale, si presume che il Gruppo abbia un’influenza notevole quando lo stesso detiene una partecipazione di almeno il 20%.
Al fine di determinare l’esistenza dell’influenza notevole è richiesto il giudizio del management che deve valutare tutti i fatti e le circostanze.
Il Gruppo riesamina l’esistenza dell’influenza notevole quando i fatti e le circostanze indicano che c’è stata una variazione di uno o più elementi considerati per la verifica dell’esistenza di tale influenza notevole.
Per ulteriori dettagli sulle partecipazioni del Gruppo in società collegate, si rinvia alla nota 26 “Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto”.
Applicazione dell’“IFRIC 12 - Accordi per servizi in concessione” alle concessioni
L’IFRIC 12 si applica agli accordi per servizi in concessione da “pubblico a privato”, i quali possono essere definiti come contratti che obbligano un concessionario a fornire servizi pubblici, ossia a dare accesso ai principali servizi economici e sociali, per un determinato periodo di tempo per conto dell’Autorità pubblica (ossia, il concedente). In questi contratti, il concedente trasferisce al concessionario il diritto di gestire le infrastrutture utilizzate per fornire tali servizi pubblici.
In particolare, l’IFRIC 12 fornisce linee guida per la rilevazione contabile, da parte del concessionario, degli accordi per servizi in concessione da “pubblico a privato” se:
Al fine di valutare l’applicabilità di tali disposizioni per il Gruppo in qualità di concessionario, il management ha provveduto a effettuare un’attenta analisi delle concessioni esistenti.
Sulla base di tali analisi, l’IFRIC 12 è risultato applicabile ad alcune infrastrutture utilizzate in accordi per servizi in concessione da parte di talune società operanti principalmente in Brasile.
Per ulteriori dettagli sulle infrastrutture utilizzate negli accordi per servizi in concessione rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRIC 12, si rinvia alla nota 20 “Infrastrutture comprese nell’’IFRIC 12 - Accordi per servizi in concessione’“.
Ricavi provenienti da contratti con clienti
L’applicazione dell’IFRS 15 ha richiesto al Gruppo i seguenti giudizi professionali (per ulteriori dettagli riguardo agli effetti più significativi sui ricavi del Gruppo, si rimanda alla nota 11.a “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”).
Il Gruppo analizza con cura le condizioni e termini contrattuali a livello di giurisdizione locale al fine di determinare se un contratto esiste e se crea diritti e obbligazioni esigibili, così da applicare l’IFRS 15 solo a tali contratti.
Qualora un contratto preveda una molteplicità di beni e servizi promessi, il Gruppo valuta se questi devono essere rilevati separatamente o congiuntamente, considerando sia le caratteristiche individuali dei beni/servizi, sia la natura della promessa nel contesto contrattuale, anche tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze relative al contratto specifico nel relativo contesto legale e regolamentare.
Per valutare quando un’obbligazione di fare è soddisfatta, il Gruppo valuta il momento in cui il controllo dei beni o servizi è trasferito al cliente, considerato principalmente dal punto di vista del cliente stesso. Per ogni obbligazione di fare, e in relazione alla tipologia di transazione:
Per determinare se un contratto comprende un corrispettivo variabile (ovvero, un corrispettivo che può variare o dipende dal verificarsi o meno di un evento futuro), il Gruppo fa riferimento a tutti i fatti e circostanze applicabili. Nella stima del corrispettivo variabile, il Gruppo utilizza il metodo che consente di prevedere meglio l’importo del corrispettivo al quale avrà diritto, applicandolo in modo uniforme per tutta la durata del contratto e a contratti simili, anche utilizzando tutte le informazioni a sua disposizione, e aggiornando tale stima fino a che non sia risolta l’incertezza. Il Gruppo include i corrispettivi variabili stimati nel prezzo dell’operazione solo nella misura in cui è altamente probabile che quando successivamente sarà risolta l’incertezza associata al corrispettivo variabile non si verifichi un significativo aggiustamento al ribasso dell’importo dei ricavi cumulati rilevati.
Il Gruppo considera di agire in qualità di “agent” in taluni contratti in cui non ha la responsabilità principale per l’adempimento del contratto e pertanto non controlla i beni e servizi prima del loro trasferimento ai clienti. Per esempio, il Gruppo agisce in qualità di “agent” in taluni contratti relativi a servizi di connessione alla rete dell’energia elettrica/gas e ad altre attività collegate in funzione dell’assetto regolamentare o normativo locale.
Nei contratti che prevedono più di un’obbligazione di fare (per es., contratti di vendita “bundled”), in generale il Gruppo ripartisce il prezzo dell’operazione fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione al prezzo di vendita a sé stante dei beni o servizi distinti inclusi in ciascuna obbligazione di fare. Il Gruppo determina i prezzi di vendita a sé stanti tenendo conto di tutte le informazioni e usando i prezzi osservabili quando sono disponibili sul mercato o, in mancanza di ciò, avvalendosi di un metodo di stima che massimizza l’utilizzo di input osservabili e applicandolo in modo uniforme in circostanze analoghe.
Se il Gruppo valuta che un contratto comprende un’opzione per beni o servizi aggiuntivi (per es., programmi di fidelizzazione della clientela od opzioni di rinnovo) che riconosce al cliente un diritto significativo, il prezzo dell’operazione è allocato a tale opzione considerando che questa rappresenti un’obbligazione di fare aggiuntiva.
Il Gruppo valuta la recuperabilità dei costi incrementali per l’ottenimento di un contratto sia a livello di singolo contratto sia per gruppo di contratti, se tali costi sono associati a un gruppo di contratti.
Il Gruppo supporta la recuperabilità di tali costi in base alla propria esperienza con altre operazioni simili e valutando fattori diversi, tra cui potenziali rinnovi, modifiche e contratti successivi con lo stesso cliente.
Il Gruppo ammortizza tali costi sulla durata media del rapporto con il cliente. Al fine di determinare tale periodo atteso di ottenimento di benefíci derivanti dal contratto, il Gruppo si avvale della sua esperienza pregressa (per es., il “tasso di abbandono”), di indicazioni previsionali desumibili da contratti simili e di informazioni disponibili sull’andamento del mercato.
Power Purchase Agreement
I Power Purchase Agreement (PPA), che prevedono la consegna fisica dell’energia e che non rispettano i requisiti dell’IFRS 10 per l’esistenza del controllo o del controllo congiunto su una società o su un asset e dell’IFRS 16 per la rilevazione di un leasing, ma che rispettano la definizione di derivato dell’IFRS 9, sono contabilizzati in base alle regole dell’own use exemption quando le relative condizioni sono soddisfatte.
Con riferimento ai Virtual PPA che rispettano la definizione di derivato ai sensi dell’IFRS 9 si rinvia alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
Classificazione e valutazione delle attività finanziarie
Alla data di rilevazione iniziale, al fine di classificare le attività finanziarie, come attività finanziarie al costo ammortizzato, al fair value rilevato tra le altre componenti di Conto economico complessivo e al fair value rilevato a Conto economico, il management valuta le caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa dello strumento unitamente al modello di business adottato per gestire le attività finanziarie al fine di generare flussi di cassa.
Per valutare le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento, il management effettua l’“SPPI test” a livello di singolo strumento per determinare se lo stesso generi flussi di cassa che rappresentano solamente pagamento di capitale e interessi, effettuando specifiche valutazioni sulle clausole contrattuali degli strumenti finanziari così come analisi quantitative qualora necessarie.
Il modello di business determina se i flussi di cassa deriveranno dall’incasso degli stessi in base al contratto, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambi.
Per maggiori dettagli, si rinvia alla nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Hedge accounting
L’hedge accounting è applicato ai derivati al fine di riflettere in bilancio gli effetti delle strategie di risk management.
A tale scopo, il Gruppo documenta all’inception della transazione la relazione tra lo strumento di copertura e l’elemento coperto, così come gli obiettivi e la strategia di risk management. Inoltre, il Gruppo valuta, sia all’inception della relazione sia su base sistematica, se gli strumenti di copertura sono altamente efficaci nel compensare le variazioni nel fair value o nei flussi di cassa degli elementi coperti.
Sulla base del giudizio degli Amministratori, la valutazione dell’efficacia basata sull’esistenza di una relazione economica tra gli strumenti di copertura e gli elementi coperti, la dominanza del rischio di credito nelle variazioni di valore e l’hedge ratio, così come la misurazione dell’inefficacia, sono valutate mediante un assessment qualitativo o un calcolo quantitativo, a seconda degli specifici fatti e circostanze e delle caratteristiche degli strumenti di copertura e degli elementi coperti.
In relazione alle coperture dei flussi di cassa di transazioni future, il management valuta e documenta che le stesse sono altamente probabili e presentano una esposizione alle variazioni dei flussi di cassa che impatta il Conto economico.
Per maggiori dettagli circa le assunzioni chiave sulla valutazione dell’efficacia e la misurazione dell’inefficacia, si rinvia alla nota 51.1 “Derivati designati come strumenti di copertura”.
Leasing
Considerata la complessità richiesta per la valutazione dei contratti di leasing, unita alla loro durata a lungo termine, l’applicazione dell’IFRS 16 impone un significativo ricorso al giudizio professionale. In particolare, ciò è stato necessario per:
Per maggiori dettagli riguardo i contratti di leasing, si rinvia alla nota 21 “Leasing”.
Incertezza sui trattamenti ai fini dell’imposta sul reddito
Il Gruppo determina se prendere in considerazione ciascun trattamento fiscale incerto separatamente o congiuntamente a uno o più trattamenti fiscali incerti, nonché se riportare l’effetto dell’incertezza usando il metodo dell’importo più probabile o il metodo del valore atteso, scegliendo quello che, secondo le sue proiezioni, meglio prevede la soluzione dell’incertezza, tenuto conto delle normative fiscali locali.
Il Gruppo effettua un significativo ricorso al giudizio professionale nell’identificare le incertezze sui trattamenti ai fini delle imposte sul reddito e riesamina i giudizi e le stime effettuate in presenza di un cambiamento dei fatti e delle circostanze che potrebbe modificare la conclusione sull’accettabilità di un determinato trattamento fiscale oppure sulla stima degli effetti dell’incertezza, o entrambi.
Per ulteriori dettagli circa le imposte sul reddito, si rinvia alla nota 17 “Imposte”.
Per parti correlate si intendono principalmente quelle che condividono con Enel SpA il medesimo soggetto controllante, le società che direttamente o indirettamente sono controllate da Enel SpA, le società collegate o joint venture (comprese le loro controllate) di Enel SpA, o le società collegate o joint venture (comprese le loro controllate) di qualsiasi società del Gruppo. Nella definizione di parti correlate rientrano, inoltre, quelle entità che gestiscono piani di benefíci post-pensionistici per i dipendenti di Enel SpA o di sue società correlate (nello specifico, i fondi pensione FOPEN e FONDENEL), nonché i Sindaci e i loro stretti familiari, i dirigenti con responsabilità strategiche e i loro stretti familiari, di Enel SpA e di società da questa controllate. I dirigenti con responsabilità strategiche sono coloro che hanno il potere e la responsabilità, diretta o indiretta, della pianificazione, della direzione, del controllo delle attività della Società e comprendono i relativi Amministratori (esecutivi o meno).
Le società controllate sono le società su cui il Gruppo detiene il controllo. Il Gruppo controlla una società, indipendentemente dalla natura della loro relazione formale, quando è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la stessa e ha la capacità di incidere su tali rendimenti, esercitando il proprio potere su tale società. I valori delle società controllate sono consolidati integralmente linea per linea nei conti consolidati a partire dalla data in cui il Gruppo ne acquisisce il controllo e sino alla data in cui tale controllo cessa di esistere.
I bilanci delle società controllate utilizzati ai fini della predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono elaborati in accordo con i princípi contabili adottati dal Gruppo.
Se una società controllata utilizza princípi contabili diversi da quelli adottati nella predisposizione del Bilancio consolidato per operazioni e fatti simili in circostanze similari, vengono effettuate opportune rettifiche per garantire la conformità ai princípi contabili di Gruppo.
Le attività, le passività, i proventi e i costi di società controllate acquisite o dismesse durante l’esercizio sono inclusi o esclusi dal Bilancio consolidato, rispettivamente, dalla data in cui il Gruppo ottiene o perde il controllo della società controllata.
Il risultato dell’esercizio e le altre componenti di Conto economico complessivo sono attribuiti agli azionisti della Capogruppo e ai terzi anche se i risultati attribuiti a questi ultimi presentano una perdita.
Le attività, le passività, gli elementi del patrimonio netto, gli utili, le perdite e i flussi di cassa relativi a transazioni infragruppo sono completamente eliminati.
Le variazioni nella quota di possesso in partecipazioni in società controllate che non implicano la perdita del controllo sono rilevate come operazioni sul capitale rettificando la quota attribuibile agli azionisti della Capogruppo e quella ai terzi per riflettere le variazioni nelle loro relative quote di possesso. L’eventuale differenza tra l’ammontare al quale vengono rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto viene rilevata direttamente nel patrimonio netto consolidato.
Quando il Gruppo perde il controllo su una società controllata, l’eventuale partecipazione residua nella società precedentemente controllata viene rimisurata al fair value alla data in cui si perde il controllo, rilevando l’eventuale utile o perdita derivante dalla perdita del controllo a Conto economico. Inoltre, la quota delle OCI riferita alla controllata di cui si perde il controllo è trattata contabilmente come se il Gruppo avesse direttamente dismesso le relative attività o passività.
Le società collegate sono quelle in cui il Gruppo esercita un’influenza notevole, ossia il potere di partecipare alla determinazione delle decisioni circa le politiche finanziarie e gestionali della società partecipata senza esercitare il controllo o il controllo congiunto su queste politiche.
Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale il Gruppo detiene il controllo congiunto e vanta diritti sulle attività nette dell’accordo. Per controllo congiunto si intende la condivisione del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Le partecipazioni in società collegate e in joint venture sono contabilizzate con il metodo del patrimonio netto (equity method).
Con l’applicazione del metodo del patrimonio netto, tali partecipazioni sono rilevate inizialmente al costo allocando nel valore contabile delle stesse l’eventuale avviamento emergente dalla differenza tra il costo della partecipazione e la quota di interessenza del Gruppo nel fair value netto delle attività e delle passività identificabili della società partecipata alla data di acquisizione.
Successivamente alla data di acquisizione, il valore contabile della partecipazione è rettificato per rilevare la quota di pertinenza del Gruppo dell’utile (perdita) della società collegata o joint venture con effetto sul Conto economico del Gruppo. Rettifiche del valore contabile possono essere necessarie anche a seguito di variazioni della quota di pertinenza del Gruppo nella società collegata o joint venture, derivanti da variazioni nelle voci del prospetto delle altre componenti di Conto economico complessivo della partecipata. La quota di pertinenza del Gruppo di tali variazioni è rilevata tra le altre componenti di Conto economico complessivo del Gruppo.
I dividendi ricevuti da partecipazioni in società collegate e joint venture sono contabilizzati a rettifica del valore contabile della partecipazione.
Gli utili e le perdite derivanti da transazioni tra il Gruppo e una società collegata o joint venture sono rilevati nel Bilancio consolidato soltanto limitatamente alla quota d’interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.
I bilanci delle società collegate e delle joint venture sono preparati per lo stesso periodo contabile del Gruppo, apportando, se necessario, le eventuali rettifiche per garantire la conformità ai princípi contabili di Gruppo.
Successivamente all’applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se è necessario rilevare un impairment relativo alla partecipazione nella società collegata o joint venture. Se vi è una evidenza obiettiva di riduzione di valore, l’intero valore contabile della partecipazione è sottoposto a verifica per riduzione di valore in conformità allo IAS 36 come un’unica attività. Per maggiori dettagli circa l’impairment, si rinvia al paragrafo “Impairment delle attività non finanziarie” all’interno della nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
Quando un’interessenza partecipativa cessa di essere una società collegata o una joint venture, il Gruppo rileva l’eventuale partecipazione residua nella società al fair value (con contropartita il Conto economico); tutti gli importi precedentemente rilevati nelle OCI relativi a tali investimenti sono contabilizzati come se le partecipate avessero direttamente dismesso le relative attività o passività.
In caso di riduzione di una quota di partecipazione in una società collegata o joint venture che non implica la perdita di influenza notevole o del controllo congiunto, il Gruppo continua ad applicare il metodo del patrimonio netto e la quota degli utili e delle perdite precedentemente rilevati nell’ambito delle OCI, relativa a tale riduzione, è contabilizzata come se il Gruppo avesse direttamente dismesso le relative attività o passività.
Quando una quota di una partecipazione in società collegate o joint venture soddisfa le condizioni per essere classificata come detenuta per la vendita, la parte residua di tale partecipazione che non è stata classificata come posseduta per la vendita è contabilizzata con il metodo del patrimonio netto fino alla dismissione della parte classificata come posseduta per la vendita.
Una joint operation è un accordo a controllo congiunto nel quale il Gruppo, che detiene il controllo congiunto, ha diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all’accordo. Per ogni joint operation il Gruppo rileva attività, passività, costi e ricavi sulla base dei termini dell’accordo e non in base all’interessenza partecipativa detenuta.
Nel caso in cui vi sia un incremento dell’interessenza in un’attività a controllo congiunto, che soddisfa la definizione di attività aziendale:
Per ulteriori dettagli sulle partecipazioni del Gruppo in società collegate e joint venture, si rinvia alla nota 26 “Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto”.
Le transazioni in valute diverse dalla valuta funzionale sono contabilizzate, al momento della rilevazione iniziale, al tasso di cambio a pronti in essere alla data dell’operazione.
Successivamente, le attività e le passività monetarie denominate in valuta diversa dalla valuta funzionale sono convertite usando il tasso di cambio di chiusura (ossia, il tasso di cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio).
Le attività e le passività non monetarie denominate in valuta estera, iscritte al costo storico, sono convertite usando il tasso di cambio in essere alla data di iniziale rilevazione dell’operazione. Le attività e le passività non monetarie denominate in valuta, iscritte al fair value, sono convertite utilizzando il tasso di cambio alla data di determinazione del fair value.
Le differenze di cambio eventualmente emergenti sono rilevate a Conto economico.
Nel determinare il tasso di cambio a pronti da utilizzare per la rilevazione iniziale dell’attività, del costo o del ricavo (o parte di essi) connessi all’eliminazione contabile di un’attività o passività non monetaria derivante dal pagamento o dal ricevimento di un anticipo in valuta estera, la data dell’operazione è quella in cui il Gruppo rileva inizialmente l’attività o la passività non monetaria relativa all’anticipo.
Qualora vi siano più anticipi versati o ricevuti, il Gruppo determina la data dell’operazione per ciascun anticipo versato o ricevuto.
Nel Bilancio consolidato i proventi, i costi, le attività e le passività sono espressi in euro, che rappresenta la valuta di presentazione della Capogruppo.
Ai fini della predisposizione del Bilancio consolidato, i bilanci delle società consolidate con valuta funzionale diversa da quella di presentazione del Bilancio consolidato, sono convertiti in euro applicando alle attività e passività, inclusi l’avviamento e le rettifiche effettuate in sede di consolidamento, il tasso di cambio in essere alla data di chiusura dell’esercizio e alle voci di Conto economico il cambio medio dell’esercizio a condizione che approssimi i tassi di cambio in essere alla data delle rispettive operazioni.
Le relative differenze cambio sono rilevate direttamente a patrimonio netto e sono esposte separatamente in un’apposita riserva dello stesso; tale riserva è riversata proporzionalmente a Conto economico al momento della cessione (parziale o totale) della partecipazione.
Quando la valuta funzionale di una società consolidata è la valuta di un’economia iperinflazionata, il Gruppo riespone il bilancio secondo quanto previsto dallo IAS 29 prima di applicare lo specifico metodo di conversione esposto di seguito.
Al fine di considerare l’impatto dell’iperinflazione sul tasso di cambio della moneta locale, la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico (ossia attività, passività, voci di patrimonio netto, ricavi e costi) di una società la cui valuta funzionale è la valuta di un’economia iperinflazionata sono convertiti nella moneta di presentazione del Gruppo (euro) utilizzando il tasso di cambio in essere alla data di chiusura dell’esercizio, eccetto per gli importi comparativi presentati nel bilancio dell’anno precedente che non sono rettificati per variazioni successive nel livello di prezzo o variazioni successive nei tassi di cambio.
Le aggregazioni aziendali antecedenti al 1° gennaio 2010 e concluse entro il predetto esercizio, sono state rilevate in base a quanto previsto dall’IFRS 3 (2004).
Dette aggregazioni sono state rilevate utilizzando il metodo dell’acquisto (purchase method), ove il costo di acquisto è pari al fair value alla data di scambio delle attività cedute, e delle passività sostenute o assunte, più i costi direttamente attribuibili all’acquisizione. Tale costo è stato allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell’acquisita ai relativi fair value. L’eventuale eccedenza positiva del costo di acquisto rispetto al fair value della quota delle attività nette acquisite di pertinenza del Gruppo è stata contabilizzata come avviamento o, se negativa, rilevata a Conto economico. Il valore dell’interessenza di terzi è stato determinato in proporzione alla quota di partecipazione detenuta dai terzi nelle attività nette. Nelle aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, al momento dell’acquisizione del controllo, le rettifiche ai fair value relative agli attivi netti precedentemente acquisiti sono state riflesse a patrimonio netto; l’ammontare dell’avviamento è stato determinato separatamente per ogni singola transazione sulla base del fair value delle attività nette acquisite alla data di ogni singola transazione.
Le aggregazioni aziendali successive al 1° gennaio 2010 sono rilevate in base a quanto previsto dall’IFRS 3 (2008), nel prosieguo IFRS 3 Revised.
In particolare, queste aggregazioni aziendali sono rilevate utilizzando il metodo dell’acquisizione (acquisition method), ove il costo di acquisto (corrispettivo trasferito) è pari al fair value, alla data di acquisizione, delle attività acquisite, delle passività sostenute o assunte, nonché degli eventuali strumenti di capitale emessi dall’acquirente. Il costo di acquisto include il fair value delle eventuali attività e passività per corrispettivi potenziali.
I costi direttamente attribuibili all’acquisizione sono rilevati a Conto economico.
Il corrispettivo trasferito è allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili della società acquisita ai relativi fair value alla data di acquisizione. L’eventuale eccedenza tra la sommatoria del corrispettivo trasferito, valutato al fair value alla data di acquisizione, l’importo di qualsiasi partecipazione di minoranza e qualsiasi interessenza nell’acquisita precedentemente detenuta dal Gruppo (in una aggregazione aziendale realizzata in più fasi), rispetto al valore netto degli importi delle attività identificabili acquisite e delle passività sostenute o assunte, valutate al fair value, è rilevata come avviamento. In caso la differenza sia negativa, il Gruppo verifica di aver correttamente identificato tutte le attività acquisite e le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare gli importi da rilevare alla data di acquisizione. Se al termine di tale verifica si conferma una eccedenza del fair value delle attività nette acquisite rispetto al corrispettivo totale trasferito, tale eccedenza rappresenta l’utile derivante da un acquisto a condizioni favorevoli e viene rilevata a Conto economico.
Il valore contabile delle interessenze di terzi è determinato in proporzione alle quote di partecipazione detenute dai terzi nelle attività nette identificabili dell’acquisita, ovvero al loro fair value alla data di acquisizione.
Qualora l’aggregazione aziendale fosse realizzata in più fasi, al momento dell’acquisizione del controllo, le quote partecipative detenute precedentemente nella società acquisita, sono rimisurate al fair value e l’eventuale differenza (positiva o negativa) è rilevata a Conto economico.
L’eventuale corrispettivo potenziale è rilevato al fair value alla data di acquisizione. Le variazioni successive del fair value del corrispettivo potenziale, classificato come un’attività o una passività, ossia come uno strumento finanziario ai sensi dell’IFRS 9, sono rilevate a Conto economico. Il corrispettivo potenziale che non rientra nell’ambito di applicazione dell’IFRS 9 è valutato in base allo specifico IFRS/IAS di riferimento. Il corrispettivo potenziale che è classificato come strumento di capitale non è rimisurato, e, conseguentemente il suo regolamento è contabilizzato nell’ambito del patrimonio netto.
Nel caso in cui i fair value delle attività, delle passività e delle passività potenziali possano determinarsi solo provvisoriamente, l’aggregazione aziendale è rilevata utilizzando tali valori provvisori. Le eventuali rettifiche, derivanti dal completamento del processo di valutazione, sono rilevate entro 12 mesi a partire dalla data di acquisizione, rideterminando i dati comparativi.
Per tutte le valutazioni al fair value e per la relativa informativa integrativa, così come richiesto o consentito dai princípi contabili internazionali, il Gruppo applica l’IFRS 13.
Il fair value rappresenta il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività nell’ambito di una transazione ordinaria posta in essere tra operatori di mercato, alla data di valutazione (c.d. “exit price”).
La valutazione al fair value suppone che l’operazione di vendita dell’attività o di trasferimento della passività abbia luogo nel mercato principale, ossia nel mercato in cui ha luogo il maggior volume e livello di transazioni per l’attività o la passività. In assenza di un mercato principale, si suppone che la transazione abbia luogo nel mercato più vantaggioso al quale il Gruppo ha accesso, vale a dire il mercato suscettibile di massimizzare i risultati della transazione di vendita dell’attività o di minimizzare l’ammontare da pagare per trasferire la passività.
Il fair value di un’attività o di una passività è determinato utilizzando le assunzioni che gli operatori di mercato prenderebbero in considerazione per definire il prezzo dell’attività o della passività, assumendo che gli stessi agiscano secondo il loro migliore interesse economico. Gli operatori di mercato sono acquirenti e venditori indipendenti, informati, in grado di concludere una transazione per l’attività o la passività e motivati, ma non obbligati o diversamente indotti a perfezionare la transazione.
Nella misurazione del fair value, il Gruppo considera le caratteristiche delle specifiche attività o passività, in particolare:
Nella misurazione del fair value delle attività e delle passività, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione adeguate alle circostanze e per le quali sono disponibili dati sufficienti per valutare il fair value stesso, massimizzando l’utilizzo di input osservabili e riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili.
Gli immobili, impianti e macchinari sono iscritti al costo, al netto del fondo ammortamento e di qualsiasi perdita per riduzione di valore accumulata. Tale costo è comprensivo dei costi accessori direttamente attribuibili per portare il bene nel luogo e nelle condizioni necessarie alla sua messa in funzione e per l’uso per cui è stato acquistato.
Il costo è inoltre incrementato, in presenza di obbligazioni legali o implicite, del valore attuale del costo stimato per lo smantellamento del bene e/o ripristino del sito su cui insiste. La corrispondente passività è rilevata in un fondo del passivo nell’ambito dei fondi per rischi e oneri. Il trattamento contabile delle revisioni di stima di questi costi, del trascorrere del tempo e del tasso di attualizzazione sono indicati nella nota 40 “Fondi rischi e oneri”.
Gli immobili, impianti e macchinari trasferiti dai clienti a fronte della prestazione di servizi di connessione alla rete elettrica e/o della fornitura di altri servizi correlati sono rilevati al fair value alla data in cui il controllo è ottenuto.
Gli oneri finanziari direttamente attribuibili all’acquisto, costruzione o produzione di beni che richiedono un rilevante periodo prima di essere pronti per l’uso o la vendita (c.d. “qualifying asset”), sono capitalizzati come parte del costo dei beni stessi. Gli oneri finanziari connessi all’acquisto/costruzione di beni che non presentano tali caratteristiche vengono rilevati a Conto economico nell’esercizio di competenza.
Alcuni beni, oggetto di rivalutazione alla data di transizione agli IFRS-EU o in periodi precedenti, sono stati rilevati sulla base del loro fair value, considerato come valore sostitutivo del costo (deemed cost) alla data di rivalutazione. Qualora parti significative di singoli immobili, impianti e macchinari abbiano differenti vite utili, le componenti identificate sono rilevate e ammortizzate separatamente.
I costi sostenuti successivamente all’acquisto sono rilevati a incremento del valore contabile dell’elemento cui si riferiscono, qualora sia probabile che i futuri benefíci associati al costo sostenuto per sostituire una parte del bene affluiscano al Gruppo e il costo dell’elemento possa essere determinato attendibilmente. Tutti gli altri costi sono rilevati nel Conto economico nell’esercizio in cui sono sostenuti.
Sono rilevati come incremento del valore contabile del bene cui fanno riferimento e sono ammortizzati lungo la loro vita utile i costi di sostituzione di un intero cespite o di parte di esso; il valore netto contabile dell’unità sostituita è eliminato contabilmente con imputazione a Conto economico.
Gli immobili, impianti e macchinari, al netto del valore residuo, sono ammortizzati a quote costanti in base alla vita utile stimata del bene, che è riesaminata con periodicità annuale; eventuali cambiamenti dei criteri di ammortamento sono applicati prospetticamente. Per maggiori dettagli circa la stima della vita utile, si rimanda alla nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
L’ammortamento ha inizio quando il bene è disponibile all’uso.
La vita utile stimata dei principali immobili, impianti e macchinari è la seguente:
Fabbricati civili | 10-60 anni |
Fabbricati e opere civili inclusi in impianti | 10-100 anni |
Centrali idroelettriche: | |
- condotte forzate | 10-65 anni |
- macchinario meccanico ed elettrico | 10-65 anni |
- altre opere idrauliche fisse | 10-100 anni |
Centrali termoelettriche: | |
- caldaie e componenti ausiliari | 20-40 anni |
- componenti turbogas | 10-40 anni |
- macchinario meccanico ed elettrico | 5-40 anni |
- altre opere idrauliche fisse | 60 anni |
Centrali nucleari | 50 anni |
Centrali geotermoelettriche: | |
- torri refrigeranti | 20 anni |
- turbine e generatori | 10-50 anni |
- parti turbina a contatto con il fluido | 10 anni |
- macchinario meccanico ed elettrico | 20-40 anni |
Impianti di produzione da fonte eolica: | |
- torri | 20-30 anni |
- turbine e generatori | 20-30 anni |
- macchinario meccanico ed elettrico | 15-30 anni |
Impianti di produzione da fonte solare: | |
- macchinario meccanico ed elettrico | 15-30 anni |
Impianti di illuminazione pubblica e artistica: | |
- impianti di illuminazione pubblica | 10-20 anni |
- impianti di illuminazione artistica | 20 anni |
Linee di trasporto | 10-60 anni |
Stazioni di trasformazione | 20-55 anni |
Impianti di distribuzione: | |
- linee di alta tensione | 10-60 anni |
- cabine primarie | 10-50 anni |
- reti di media e bassa tensione | 10-50 anni |
Contatori: | |
- contatori elettromeccanici | 5-40 anni |
- gruppi di misura bilancio energia | 10 anni |
- contatori elettronici | 15 anni |
Colonnine di ricarica | 7-15 anni |
La vita utile delle migliorie su beni di terzi è determinata sulla base della durata del contratto di locazione o, se inferiore, della durata dei benefíci derivanti dalla miglioria stessa.
I terreni non sono ammortizzati in quanto elementi a vita utile illimitata.
I beni rilevati nell’ambito degli immobili, impianti e macchinari sono eliminati contabilmente al momento della loro dismissione (ossia, alla data in cui il destinatario ottiene il controllo) oppure quando nessun beneficio economico futuro è atteso dal loro utilizzo o dismissione. L’eventuale utile o perdita, rilevato a Conto economico, è calcolato come differenza tra i corrispettivi netti della dismissione, determinati secondo le previsioni dell’IFRS 15 in merito al prezzo dell’operazione, e il valore netto contabile dei beni eliminati.
Beni gratuitamente devolvibili
Gli impianti del Gruppo includono beni gratuitamente devolvibili asserviti alle concessioni prevalentemente riferibili alle grandi derivazioni di acque e alle aree demaniali destinate all’esercizio degli impianti di produzione termoelettrica.
Nel contesto regolatorio italiano vigente fino al 2011, alle date di scadenza delle concessioni, salvo loro rinnovo, tutte le opere di raccolta e di regolazione, le condotte forzate, i canali di scarico e gli impianti che insistono su aree demaniali, avrebbero dovuto essere devoluti gratuitamente allo Stato, in condizione di regolare funzionamento. Conseguentemente, gli ammortamenti dei beni gratuitamente devolvibili risultavano commisurati sulla base della minore tra la durata della concessione e la vita utile del bene. A seguito delle modifiche normative introdotte con la legge n.134 del 7 agosto 2012, i beni precedentemente qualificati come “gratuitamente devolvibili” asserviti alle concessioni di derivazione d’acqua a uso idroelettrico sono ora considerati alla stregua delle altre categorie di “Immobili, impianti e macchinari”, e pertanto, ammortizzati lungo la vita utile (laddove questa ecceda la scadenza della concessione), come già illustrato in sede di commento del precedente punto “Valore ammortizzabile di alcuni elementi degli impianti della filiera idroelettrica italiana a seguito della legge n. 134/2012”, cui si rimanda per maggiori dettagli.
In accordo con le leggi n. 29/1985 e n. 46/1999, anche le centrali idroelettriche in territorio spagnolo operano in regime di concessione amministrativa, al termine della quale gli impianti verranno riconsegnati allo Stato in condizione di regolare funzionamento. La scadenza di tali concessioni si estende fino al 2078.
Talune società operanti nella generazione in America Latina sono titolari di concessioni amministrative le cui condizioni risultano analoghe a quelle applicabili in base al regime concessorio spagnolo. La scadenza di tali concessioni si estende in Argentina fino al 2087, in Brasile fino al 2047, in Costa Rica fino al 2031, in Panamá fino al 2060 e in Guatemala fino al 2062.
Infrastrutture asservite a una concessione che non rientrano nell’ambito di applicazione dell’“IFRIC 12 - Accordi per servizi in concessione”
Per quanto riguarda la distribuzione di energia elettrica, il Gruppo è concessionario in Italia di tale servizio. La concessione, attribuita dal Ministero dello Sviluppo Economico, è a titolo gratuito e scade il 31 dicembre 2030. Qualora, alla scadenza, la concessione non venisse rinnovata, il concedente dovrà corrispondere un indennizzo per il riscatto.
Il predetto indennizzo sarà determinato d’intesa tra le parti secondo adeguati criteri valutativi, basati sia sul valore patrimoniale dei beni oggetto del riscatto sia sulla redditività degli stessi.
Nella determinazione dell’indennizzo, l’elemento reddituale dei beni oggetto del riscatto sarà rappresentato dal valore attualizzato dei flussi di cassa futuri. Le infrastrutture asservite all’esercizio della predetta concessione sono di proprietà e nella disponibilità del concessionario; sono iscritte alla voce “Immobili, impianti e macchinari” e sono ammortizzate lungo la loro vita utile.
Il Gruppo opera altresì in regime di concessione amministrativa nella distribuzione di energia elettrica in altri Paesi (tra cui Spagna e Romania). Tali concessioni garantiscono il diritto a costruire e gestire le reti di distribuzione per un orizzonte temporale indefinito.
In un accordo per servizi in concessione “public-to-private” rientrante nell’ambito di applicazione dell’“IFRIC 12 - Accordi per servizi in concessione”, il concessionario (“operator”) presta un servizio, in accordo con i termini contrattuali, realizzando o migliorando l’infrastruttura utilizzata per la fornitura del servizio di carattere pubblico e/o gestendo e mantenendo l’infrastruttura per il periodo della concessione.
Il Gruppo, in qualità di concessionario, non contabilizza le infrastrutture rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRIC 12 tra gli “Immobili, impianti e macchinari”; il Gruppo rileva e misura i ricavi per i servizi che esegue in conformità con l’IFRS 15. In particolare, secondo le caratteristiche dell’accordo per servizi in concessione, quando il Gruppo fornisce servizi per la realizzazione o il miglioramento, rileva:
Se il Gruppo, in qualità di concessionario, vanta un diritto contrattuale a ricevere un’attività immateriale (il diritto a far pagare gli utenti del servizio pubblico), gli oneri finanziari riconducibili all’accordo sono capitalizzabili secondo le modalità descritte nella nota 19 “Immobili, impianti e macchinari”.
Tuttavia, per i servizi relativi alla realizzazione/miglioramento, entrambe le tipologie di corrispettivo sono classificate come attività derivanti da contratti con i clienti durante il periodo di realizzazione/miglioramento.
Per maggiori dettagli circa tali corrispettivi, si rimanda alla nota 11.a “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”.
Il Gruppo detiene immobili, impianti e macchinari utilizzati nello svolgimento della propria attività aziendale, attraverso contratti di leasing. Alla data di inizio del leasing il Gruppo determina se il contratto è, o contiene, un leasing.
Il Gruppo applica la definizione di leasing prevista dall’IFRS 16 ai contratti stipulati o modificati il 1° gennaio 2019 o in data successiva; tale definizione è soddisfatta quando il contratto trasferisce il diritto di controllare l’utilizzo di un’attività sottostante per un periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.
Di converso, in caso di contratti stipulati prima del 1° gennaio 2019, il Gruppo ha determinato se l’accordo fosse o contenesse un leasing conformemente all’IFRIC 4.
Gruppo in qualità di locatario
Alla data di decorrenza o alla modifica di un contratto che contiene una componente leasing e una o più ulteriori componenti leasing o non leasing, il Gruppo assegna il corrispettivo del contratto a ciascuna componente leasing in base al relativo prezzo a sé stante.
Il Gruppo rileva un’attività consistente nel diritto di utilizzo dell’attività sottostante e una passività del leasing alla data di decorrenza del contratto (ossia, la data in cui l’attività sottostante è disponibile per l’uso).
L’attività consistente nel diritto di utilizzo rappresenta il diritto del locatario a utilizzare l’attività sottostante per la durata del leasing; la sua valutazione iniziale è al costo, che comprende l’importo iniziale della passività del leasing rettificato per tutti i pagamenti dovuti per il leasing corrisposti alla data di decorrenza o precedentemente, al netto degli incentivi di leasing ricevuti, più gli eventuali costi diretti iniziali sostenuti e una stima dei costi per lo smantellamento e la rimozione dell’attività sottostante e per il ripristino dell’attività sottostante o del sito in cui è ubicata.
Le attività consistenti nel diritto di utilizzo sono successivamente ammortizzate a quote costanti sul periodo più breve fra la durata del leasing e la vita utile stimata delle attività consistenti nel diritto di utilizzo, come segue:
Vita residua media (anni) | |
---|---|
Fabbricati | 6 |
Diritti di superficie relativi a impianti da fonti rinnovabili | 31 |
Veicoli e altri mezzi di trasporto | 5 |
Se il leasing trasferisce la proprietà dell’attività sottostante al Gruppo al termine della durata del contratto o se il costo dell’attività consistente nel diritto di utilizzo riflette il fatto che il Gruppo eserciterà una opzione di acquisto, l’ammortamento è calcolato sulla base della vita utile stimata dell’attività sottostante.
Inoltre, le attività consistenti nel diritto di utilizzo sono sottoposte a verifica per riduzione di valore e rettificate per riflettere un’eventuale rimisurazione delle passività del leasing.
La passività del leasing è inizialmente valutata al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing da corrispondere lungo la durata del leasing. Nel calcolare il valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing, il Gruppo utilizza il tasso di finanziamento marginale del locatario alla data di decorrenza del leasing quando il tasso di interesse implicito del leasing non è facilmente determinabile.
I pagamenti variabili dovuti per il leasing che non dipendono da un indice o da un tasso sono rilevati come costi nel periodo in cui si verifica l’evento o la circostanza che fa scattare i pagamenti.
Dopo la data di decorrenza, la passività del leasing è valutata al costo ammortizzato usando il metodo del tasso di interesse effettivo e rideterminata al verificarsi di taluni eventi.
Il Gruppo applica l’eccezione alla rilevazione prevista per i leasing a breve termine ai propri contratti con durata uguale o inferiore a 12 mesi dalla data di decorrenza. Applica, inoltre, l’eccezione alla rilevazione prevista per i leasing nei quali l’attività sottostante è di “modesto valore” e il cui importo è stimato come non significativo. Per esempio, il Gruppo detiene in leasing alcune attrezzature per ufficio (ossia, PC, stampanti e fotocopiatrici) che sono considerate di modesto valore. I pagamenti dovuti per i leasing a breve termine e per i leasing in cui l’attività sottostante è di modesto valore sono rilevati come costo a quote costanti per la durata del leasing.
Il Gruppo espone le attività consistenti nel diritto di utilizzo che non soddisfano la definizione di investimento immobiliare nella voce “Immobili, impianti e macchinari” e le passività del leasing nei “Finanziamenti”. Conformemente con le disposizioni del principio, il Gruppo espone separatamente gli interessi passivi sulle passività del leasing nella voce “Altri oneri finanziari” e le quote di ammortamento delle attività consistenti nel diritto di utilizzo nella voce “Ammortamenti e altri impairment”.
Gruppo in qualità di locatore
Quando agisce in qualità di locatore, il Gruppo determina alla data di inizio di ciascun leasing se è un leasing finanziario oppure operativo.
I leasing in cui il Gruppo trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefíci connessi alla proprietà dell’attività sottostante sono classificati come leasing finanziari; in caso contrario, sono classificati come leasing operativi. Per effettuare tale valutazione, il Gruppo considera gli indicatori forniti dall’IFRS 16.Se il contratto contiene componenti leasing e non leasing, il Gruppo ripartisce il corrispettivo del contratto applicando l’IFRS 15.
Il Gruppo contabilizza i ricavi da locazione derivanti da leasing operativi in modo sistematico lungo la durata del contratto e li rileva come “Altri ricavi”.
Gli investimenti immobiliari rappresentano proprietà immobiliari del Gruppo possedute al fine di conseguire canoni di locazione e/o per l’apprezzamento del capitale investito, piuttosto che per l’impiego nel ciclo produttivo o nella fornitura di beni/servizi.
Sono rilevati al costo, al netto del fondo di ammortamento e di qualsiasi perdita per riduzione di valore accumulata.
Gli investimenti immobiliari, a eccezione dei terreni, sono ammortizzati a quote costanti in base alla vita utile stimata dei beni.
Le perdite di valore sono determinate secondo i criteri successivamente illustrati.
L’analisi dettagliata del fair value degli investimenti immobiliari è illustrata nella nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
Gli investimenti immobiliari sono eliminati contabilmente quando sono stati dismessi (alla data in cui il ricevente ne ottiene il controllo) o quando sono definitivamente ritirati dall’uso e nessun beneficio economico futuro è atteso dalla loro dismissione. L’eventuale utile o perdita, rilevato a Conto economico, è calcolato come differenza tra il corrispettivo netto derivante dalla dismissione, determinato secondo le previsioni dell’IFRS 15 in merito al prezzo dell’operazione, e il valore netto contabile dei beni eliminati.
Le riclassifiche alla (o dalla) voce “Investimenti immobiliari” sono ammesse solo in caso di un cambio d’uso supportato da evidenze.
Le attività immateriali riguardano le attività prive di consistenza fisica, identificabili, controllate dal Gruppo e in grado di produrre benefíci economici futuri. Sono rilevate al costo di acquisto o di produzione interna, quando è probabile che dal loro utilizzo vengano generati benefíci economici futuri e il relativo costo può essere attendibilmente determinato.
Il costo è comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione necessari a rendere le attività disponibili per l’uso.
I costi di sviluppo sono rilevati come attività immateriale solo quando il Gruppo può dimostrare la fattibilità tecnica di completamento dell’attività stessa, nonché di avere la capacità, l’intenzione e la disponibilità di risorse al fine di completare l’attività per utilizzarla o venderla.
I costi di ricerca sono rilevati a Conto economico.
Le attività immateriali, aventi vita utile definita, sono rilevate al netto del fondo di ammortamento e delle eventuali perdite di valore accumulate.
L’ammortamento è calcolato a quote costanti in base alla vita utile stimata dell’attività, che è riesaminata con periodicità almeno annuale; eventuali cambiamenti dei criteri di ammortamento sono applicati prospetticamente. Per maggiori dettagli circa la stima della vita utile si rimanda alla nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
L’ammortamento ha inizio quando l’attività immateriale è disponibile per l’uso. Di conseguenza, le attività immateriali non ancora disponibili per l’uso non sono ammortizzate ma sono sottoposte a verifica annuale di recuperabilità (impairment test).
Le attività immateriali del Gruppo hanno una vita utile definita a eccezione di alcune concessioni e dell’avviamento.
Le attività immateriali aventi vita utile indefinita non sono assoggettate ad ammortamento sistematico ma sottoposte a verifica almeno annuale di recuperabilità (impairment test). La vita utile indefinita deve essere rivista annualmente per determinare se essa possa continuare a essere supportata. In caso contrario, il cambiamento nella determinazione della vita utile da indefinita a definita è rilevato come un cambiamento di stima contabile.
Le attività immateriali sono eliminate contabilmente al momento della loro dismissione (alla data in cui il ricevente ne ottiene il controllo) o quando nessun beneficio economico futuro è atteso dal loro utilizzo o dismissione.
L’eventuale utile o perdita, rilevato a Conto economico, è determinato come differenza tra il corrispettivo netto derivante dalla dismissione, determinato secondo le previsioni dell’IFRS 15 in merito al prezzo dell’operazione, e il valore netto contabile dell’attività eliminata.
La vita utile stimata delle principali attività immateriali, distinte fra generate internamente e acquistate, è di seguito dettagliata:
Costi di sviluppo | |
---|---|
- generati internamente | 5 anni |
- acquisiti | 3-26 anni |
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzo operedell’ingegno: | |
- generati internamente | 3-10 anni |
- acquisiti | 3-10 anni |
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili: | |
- generati internamente | 20 anni |
- acquisti | 10-18 anni |
Altre attività immateriali | |
- generate internamente | 2-28 anni |
- acquisite | 3-15 anni |
Il Gruppo presenta tra le attività immateriali anche i costi per l’ottenimento dei contratti con i clienti capitalizzati secondo quanto previsto dall’IFRS 15.
Il Gruppo capitalizza tali costi solo se:
In particolare, il Gruppo capitalizza di norma le commissioni di vendita riconosciute agli agenti se i criteri di capitalizzazione sono soddisfatti.
I costi capitalizzati per l’ottenimento dei contratti con i clienti sono ammortizzati sistematicamente, coerentemente con il modello di trasferimento dei beni o servizi cui si riferiscono, e sono soggetti a impairment test per rilevare eventuali perdite di valore nella misura in cui il valore contabile di tali attività ecceda il relativo valore recuperabile.
Il Gruppo ammortizza i costi per l’ottenimento dei contratti con i clienti capitalizzati a quote costanti lungo il periodo di beneficio atteso dal contratto (ovvero, la durata media del rapporto con il cliente); eventuali variazioni nei criteri di ammortamento sono rilevate prospetticamente.
L’avviamento rappresenta i futuri benefíci economici risultanti da altre attività acquisite in una aggregazione aziendale non individuate singolarmente e rilevate separatamente. Per ulteriori dettagli, si rinvia al paragrafo dei princípi contabili “Aggregazioni aziendali”.
L’avviamento emergente dall’acquisizione di società controllate è rilevato separatamente e, dopo l’iniziale iscrizione, non è assoggettato ad ammortamento ma verificato, almeno annualmente, per impairment, come parte della verifica di una CGU cui appartiene.
Ai fini dell’impairment test, l’avviamento è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna CGU che si prevede beneficerà delle sinergie dell’aggregazione.
L’avviamento relativo a partecipazioni in società collegate e in joint venture è incluso nel valore contabile di tali attività.
A ciascuna data di riferimento del bilancio, gli immobili, impianti e macchinari, gli investimenti immobiliari, le attività immateriali, le attività consistenti nel diritto di utilizzo di un’attività sottostante, l’avviamento e le partecipazioni in società collegate/joint venture sono verificate al fine di constatare l’esistenza di indicatori di un’eventuale riduzione del loro valore.
Le CGU alle quali è stato allocato un avviamento, le attività immateriali con vita utile indefinita e le attività immateriali non ancora disponibili per l’uso sono sottoposte a verifica per riduzione di valore annualmente o più frequentemente in presenza di indicatori che facciano ritenere che le suddette attività possano aver subíto una riduzione di valore.
Se esiste indicazione di una riduzione di valore, il valore recuperabile di ciascuna attività interessata è stimato sulla base dell’utilizzo dell’attività e della sua dismissione futura, conformemente al più recente Piano Industriale del Gruppo. Per la stima del valore recuperabile si rimanda alla nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
Il valore recuperabile è calcolato con riferimento a una singola attività, a meno che l’attività non sia in grado di generare flussi finanziari in entrata che siano ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività o gruppi di attività; in tal caso, il valore recuperabile è riferito alla CGU alla quale l’attività appartiene.
Qualora il valore contabile dell’attività, o della relativa CGU alla quale essa appartiene, sia superiore al suo valore recuperabile, una perdita di valore è rilevata a Conto economico e presentata nella voce “Ammortamenti e altri impairment”.
Le perdite di valore di una CGU sono imputate in primo luogo a riduzione del valore contabile dell’eventuale avviamento allocato alla stessa, e poi a riduzione dei valori contabili delle altre attività della CGU, in proporzione al loro valore contabile.
Se vengono meno i presupposti per una svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile dell’attività è ripristinato con imputazione a Conto economico, nella voce “Ammortamenti e altri impairment”, nei limiti del valore contabile che l’attività in oggetto avrebbe avuto, al netto dell’ammortamento, se non fosse stata effettuata la svalutazione. Il valore originario dell’avviamento non viene ripristinato anche qualora, negli esercizi successivi, vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di valore.
Nel caso in cui talune specifiche e ben individuate attività possedute dal Gruppo siano impattate da sfavorevoli condizioni economiche oppure operative, che ne pregiudicano la capacità di contribuire alla realizzazione di flussi di cassa, esse possono essere isolate dal resto delle attività della CGU, soggette ad autonoma analisi di recuperabilità ed eventualmente svalutate.
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo, a eccezione di quelle destinate ad attività di trading che sono valutate al fair value con contropartita Conto economico. Il costo è determinato sulla base del costo medio ponderato, che include gli oneri accessori di competenza. Per valore netto di realizzo si intende il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento delle attività al netto dei costi stimati per realizzare la vendita o, laddove applicabile, il costo di sostituzione.
Per la parte di magazzino posseduta per adempiere a vendite già concluse, il valore netto di realizzo è determinato sulla base di quanto stabilito nel relativo contratto di cessione.
Sono rilevati nelle rimanenze i certificati ambientali (per es., certificati verdi, certificati di efficienza energetica, quote di emissioni di CO2 europee e garanzie di origine) eccedenti la compliance del periodo di riferimento. Relativamente alle quote di emissioni di CO2, le rimanenze sono segregate tra il portafoglio destinato al trading e quello destinato alla compliance degli obblighi di emissione dei gas clima-alteranti.
Nell’ambito delle rimanenze sono inoltre rilevate le giacenze di combustibile nucleare il cui utilizzo è determinato sulla base dell’energia prodotta.
I materiali e gli altri beni di consumo (incluse le commodity energetiche) posseduti per essere utilizzati nel processo produttivo non sono oggetto di svalutazione, qualora ci si attenda che il prodotto finito nel quale verranno incorporati sarà venduto a un prezzo tale da consentire il recupero del costo sostenuto.
Per strumenti finanziari si intende qualsiasi contratto che dia origine a un’attività finanziaria per un’entità e a una passività finanziaria o a uno strumento rappresentativo di capitale per la controparte; sono rilevati e valutati secondo lo IAS 32 e l’IFRS 9.
Un’attività o una passività finanziaria è rilevata nel Bilancio consolidato quando, e solo quando, il Gruppo diviene parte delle clausole contrattuali dello strumento (ossia, trade date).
I crediti commerciali derivanti da contratti con la clientela, nell’ambito di applicazione dell’IFRS 15, sono inizialmente valutati al prezzo dell’operazione (come definito nell’IFRS 15) se tali crediti non contengono una componente finanziaria significativa o quando il Gruppo applica l’espediente pratico consentito dall’IFRS 15.
Diversamente, il Gruppo valuta inizialmente le attività finanziarie diverse dai crediti commerciali summenzionati al loro fair value più, nel caso di un’attività finanziaria non rilevata al fair value rilevato a Conto economico, i costi di transazione.
Le attività finanziarie sono classificate, alla data di rilevazione iniziale, come attività finanziarie al costo ammortizzato, al fair value rilevato tra le altre componenti di Conto economico complessivo e al fair value rilevato a Conto economico, sulla base sia del modello di business adottato dal Gruppo sia delle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa dello strumento.
A tal fine, la verifica finalizzata a stabilire se lo strumento generi flussi di cassa rappresentativi esclusivamente di pagamenti di capitale e interessi (ossia, SPPI) è definita “SPPI test” e viene eseguita a livello di singolo strumento.
Il modello di business del Gruppo per la gestione delle attività finanziarie riguarda il modo in cui il Gruppo gestisce le proprie attività finanziarie al fine di generare flussi di cassa. Il modello di business determina se i flussi di cassa deriveranno dall’incasso degli stessi in base al contratto, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambi. Ai fini della valutazione successiva, le attività finanziarie sono classificate in quattro categorie:
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Sono classificati in tale categoria principalmente i crediti commerciali, gli altri crediti e i crediti finanziari.
Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono detenute in un modello di business il cui obiettivo è quello di incassare i flussi di cassa contrattuali e i cui termini contrattuali prevedono, a date specifiche, pagamenti di flussi di cassa rappresentati esclusivamente da capitale e interessi sul capitale da rimborsare.
Tali attività sono inizialmente rilevate al fair value, eventualmente rettificato dei costi di transazione e, successivamente, valutate al costo ammortizzato utilizzando il tasso di interesse effettivo, e sono soggette a impairment.
Gli utili e le perdite da cancellazione contabile dell’attività, da modifica o da rettifica per impairment sono rilevati a Conto economico.
Attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico complessivo (FVOCI) - Strumenti di debito
In tale categoria, sono principalmente classificati:
Le attività finanziarie valutate al fair value rilevato a Conto economico complessivo sono attività detenute in un modello di business il cui obiettivo è sia quello di incassare i flussi di cassa contrattuali sia di vendere le attività finanziarie e i cui flussi di cassa contrattuali generano, a data specifiche, flussi di cassa rappresentati esclusivamente da pagamenti di capitale e di interesse sul capitale da rimborsare.
Le variazioni di fair value di tali attività finanziarie sono rilevate a Conto economico complessivo così come le rettifiche per impairment, senza ridurre il relativo valore contabile.
Quando un’attività finanziaria viene cancellata contabilmente (per es., al momento della vendita), gli utili e le perdite cumulati, precedentemente rilevati a patrimonio netto (con l’esclusione dell’impairment e degli utili e delle perdite su cambi da rilevare a Conto economico) sono riclassificati a Conto economico.
Attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico complessivo (FVOCI) - Strumenti di capitale
In tale categoria sono principalmente classificate le partecipazioni in altre società irrevocabilmente designate come tali al momento della rilevazione iniziale.
Gli utili e le perdite di tali attività finanziarie non saranno mai riciclati a Conto economico. Il Gruppo può trasferire l’utile o la perdita cumulata all’interno del patrimonio netto.
Gli strumenti di capitale designati al fair value rilevato a Conto economico complessivo non sono assoggettati a impairment.
I dividendi su tali investimenti sono rilevati a Conto economico a meno che non rappresentino chiaramente un recupero di una parte del costo dell’investimento.
Attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico
In tale categoria, sono classificati principalmente titoli, partecipazioni in altre società, investimenti finanziari in fondi detenuti per la negoziazione e attività finanziarie designate al fair value rilevato a Conto economico all’atto della rilevazione iniziale.
Le attività finanziarie classificate al fair value rilevato a Conto economico sono:
Tali attività finanziarie sono inizialmente rilevate al fair value, e successivamente gli utili e le perdite derivanti da variazioni del loro fair value sono rilevati a Conto economico.
In questa categoria sono incluse anche le partecipazioni in società quotate che il Gruppo non ha designato irrevocabilmente come al fair value rilevato a OCI. Anche i dividendi su tali partecipazioni sono rilevati fra gli altri proventi nel prospetto di Conto economico quando viene definito il diritto al pagamento.
Le attività finanziarie che si qualificano come corrispettivi potenziali sono ugualmente valutate al fair value rilevato a Conto economico.
Impairment delle attività finanziarie
A ciascuna data di riferimento del bilancio, il Gruppo rileva un fondo per le perdite attese sui crediti commerciali e altre attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, gli strumenti di debito valutati al fair value rilevato a Conto economico complessivo (FVOCI), le attività derivanti da contratti con i clienti e tutte le altre attività rientranti nell’ambito di applicazione dell’impairment IFRS 9.
In base all’IFRS 9, dal 1° gennaio 2018, il Gruppo applica un modello di impairment basato sulla determinazione delle perdite attese (ECL) utilizzando un approccio forward looking. In sostanza, il modello prevede:
Per i crediti commerciali, le attività derivanti da contratti con i clienti e i crediti per leasing, compresi quelli con una componente finanziaria significativa, il Gruppo applica l’approccio semplificato, calcolando le perdite attese su un periodo corrispondente all’intera vita dell’attività, generalmente pari a 12 mesi.
Per tutte le attività finanziarie diverse da crediti commerciali, attività derivanti da contratti con i clienti e crediti per leasing, il Gruppo applica l’approccio generale in base all’IFRS 9, basato sulla valutazione di un incremento significativo del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale.
Secondo tale approccio, il fondo perdite attese su attività finanziarie è rilevato per un ammontare pari alle perdite attese lungo tutta la vita del credito, se il rischio di credito su tali attività finanziarie è aumentato significativamente, rispetto al momento della rilevazione iniziale, considerando tutte le informazioni ragionevolmente dimostrabili, ivi inclusi i dati prospettici.
Se, alla data di riferimento del bilancio, il rischio di credito sulle attività finanziarie non è aumentato in modo significativo rispetto alla rilevazione iniziale, il Gruppo misura il fondo per perdite attese per un importo pari alle perdite attese a 12 mesi.
Per le attività finanziarie per cui, alla data di riferimento del precedente esercizio, il Gruppo aveva rilevato un fondo perdite attese pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, il Gruppo rileva un fondo di importo pari alle perdite attese a 12 mesi qualora la condizione di incremento significativo del rischio di credito venga meno.
Il Gruppo rileva a Conto economico, come perdita o ripristino di valore, l’importo delle perdite (o rivalutazioni) attese necessarie per rettificare il fondo perdite attese alla data di riferimento del bilancio ai sensi dell’IFRS 9.
Il Gruppo applica l’esenzione del low credit risk, evitando la rilevazione di un fondo perdite attese per un ammontare pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento a seguito di un incremento significativo del rischio di credito, a strumenti di debito valutati al fair value rilevato a Conto economico complessivo, la cui controparte vanta una solida capacità finanziaria di adempiere ai propri obblighi contrattuali (ossia, titoli “investment grade”).
Per maggiori dettagli circa l’“impairment delle attività finanziarie”,si rimanda alla nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Tale categoria comprende depositi disponibili a vista o a brevissimo termine, così come gli investimenti finanziari a breve termine e ad alta liquidità prontamente convertibili in un ammontare noto di cassa e soggetti a un irrilevante rischio di variazione di valore.
Inoltre, ai fini del Rendiconto finanziario consolidato, le disponibilità liquide non includono gli scoperti bancari alla data di chiusura dell’esercizio.
Passività finanziarie al costo ammortizzato
Tale categoria comprende principalmente finanziamenti, debiti commerciali, passività del leasing e strumenti di debito.
Le passività finanziarie diverse dagli strumenti derivati sono rilevate quando il Gruppo diviene parte delle clausole contrattuali dello strumento e sono valutate inizialmente al fair value rettificato dei costi di transazione direttamente attribuibili. Successivamente, le passività finanziarie sono valutate con il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario, od, ove opportuno un periodo più breve, al valore contabile netto dell’attività o passività finanziaria.
Passività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico
Le passività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico includono le passività finanziarie detenute per la negoziazione e le passività finanziarie designate al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a Conto economico.
Le passività finanziarie sono classificate come “detenute per la negoziazione” quando sono assunte con la finalità di un loro riacquisto a breve termine. In questa categoria sono compresi anche gli strumenti finanziari derivati stipulati dal Gruppo e non designati quali strumenti di copertura in base all’IFRS 9. I derivati impliciti scorporati dal contratto ospite sono anch’essi classificati come al fair value rilevato a Conto economico a eccezione del caso in cui il derivato implicito è designato come efficace strumento di copertura.
Gli utili o le perdite delle passività al fair value rilevato a Conto economico sono rilevati a Conto economico.
Le passività finanziarie che all’atto della iscrizione iniziale sono designate come al fair value rilevato a Conto economico sono designate come tali alla data di prima rilevazione, solo se i criteri dell’IFRS 9 sono rispettati.
In tal caso, la parte della variazione di fair value attribuibile al proprio rischio di credito è rilevata nell’ambito del Conto economico complessivo.
Il Gruppo non ha designato alcuna passività finanziaria al fair value rilevato a Conto economico, alla rilevazione iniziale.
Le passività finanziarie che si qualificano come corrispettivi potenziali sono anche esse valutate al fair value rilevato a Conto economico.
Derecognition delle attività e passività finanziarie
Le attività finanziarie sono eliminate contabilmente ogni qualvolta si verifichi una delle seguenti condizioni:
Le passività finanziarie sono eliminate contabilmente quando sono estinte, ossia quando l’obbligazione contrattuale è adempiuta, cancellata o prescritta.
Quando una passività finanziaria esistente viene sostituita da un’altra verso lo stesso creditore a condizioni sostanzialmente diverse, o le condizioni di una passività esistente sono sostanzialmente modificate, tale sostituzione o modifica viene trattata come un’eliminazione contabile della passività originaria e la rilevazione di una nuova passività.
La differenza tra i rispettivi valori contabili è rilevata a Conto economico.
Strumenti finanziari derivati
Un derivato è uno strumento finanziario o un altro contratto:
Gli strumenti derivati sono classificati come attività o passività finanziarie a seconda del fair value positivo o negativo e sono classificati come “detenuti per la negoziazione” all’interno di “Altri modelli di business” e valutati al fair value rilevato a Conto economico, a eccezione di quelli designati come efficaci strumenti di copertura. Tutti i derivati detenuti per la negoziazione sono classificati come attività e passività correnti.
I derivati non detenuti per la negoziazione, ma valutati al fair value rilevato a Conto economico in quanto non si qualificano per l’hedge accounting, e i derivati designati come efficaci strumenti di copertura sono classificati come correnti o non correnti in base alla loro data di scadenza e all’intenzione del Gruppo di detenere o meno tali strumenti fino alla scadenza.
Per maggiori dettagli sui derivati e sull’hedge accounting, si rinvia alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
Derivati impliciti
Un derivato implicito (embedded derivative) è un derivato incluso in un contratto “combinato” (il c.d. “strumento ibrido”) che contiene un altro contratto non derivato (il c.d. “contratto ospite”) e origina tutti o parte dei flussi di cassa del contratto combinato.
I principali contratti del Gruppo che possono contenere derivati impliciti sono i contratti di acquisto e vendita di elementi non finanziari con clausole od opzioni che influenzano il prezzo contrattuale, il volume o la scadenza.
Un derivato implicito in un contratto ibrido contenente un’attività finanziaria ospite non viene rilevato separatamente in quanto l’attività finanziaria ospite con derivato implicito deve essere classificata nella sua interezza come un’attività finanziaria al fair value rilevato a Conto economico.
I contratti che non rappresentano strumenti finanziari da valutare al fair value sono analizzati al fine di identificare l’esistenza di derivati impliciti, che sono da scorporare e valutare al fair value. Le suddette analisi sono effettuate sia al momento in cui si entra a far parte del contratto, sia quando avviene una rinegoziazione dello stesso che comporti una modifica significativa dei flussi finanziari originari connessi.
I derivati impliciti sono scorporati dal contratto ospite e rilevati come un derivato quando:
I derivati impliciti che sono scorporati dal contratto ospite sono rilevati nel Bilancio consolidato al fair value rilevato a Conto economico (a eccezione del caso in cui il derivato implicito è designato come parte di una relazione di copertura).
Contratti di acquisto o vendita di elementi non finanziari
In generale, i contratti di acquisto o vendita di elementi non finanziari, che sono stati sottoscritti e continuano a essere detenuti per l’incasso o la consegna, secondo le normali esigenze di acquisto, vendita o uso previste dal Gruppo, sono fuori dall’ambito di applicazione dell’IFRS 9 e quindi rilevati come contratti esecutivi, in base alla cosiddetta “own use exemption”.
Un contratto di acquisto o vendita di un elemento non finanziario è classificato come “normale contratto di compravendita” se è stato sottoscritto:
Inoltre, i contratti di acquisto o vendita di elementi non finanziari con consegna fisica (per es., contratti a termine su commodity energetiche a prezzo fisso) che non si qualificano per la “own use exemption” sono rilevati come derivati valutati al fair value dalla trade date, solo se:
I contratti di trading sono valutati al fair value rilevato a Conto economico; i risultati da valutazione delle variazioni di fair value dei contratti ancora in essere alla data di riferimento del bilancio sono rilevati, su base netta, nella voce “Risultati netti da contratti su commodity”, mentre, alla data di regolamento:
Tali contratti di acquisto o vendita di elementi non finanziari rientranti nell’ambito di applicazione dell’IFRS 9 possono anche essere, successivamente, designati come strumenti di copertura se i requisiti previsti per l’hedge accounting sono soddisfatti.
Il Gruppo analizza i contratti di acquisto o vendita di attività non finanziarie su base continuativa, con particolare attenzione agli acquisti o vendite a termine di elettricità e commodity energetiche, al fine di determinare se gli stessi debbano essere classificati e trattati conformemente a quanto previsto dall’IFRS 9 o se siano stati sottoscritti per “own use exemption”.
Compensazione di attività e passività finanziarie
Il Gruppo compensa attività e passività finanziarie quando:
In caso di economia iperinflazionata, il Gruppo rettifica le poste non monetarie, il patrimonio netto e le poste derivanti da contratti indicizzati, fino al limite del loro valore recuperabile, utilizzando un indice dei prezzi che riflette le variazioni del generale potere di acquisto.
Gli effetti dell’applicazione iniziale sono rilevati a patrimonio al netto degli effetti fiscali. Viceversa, durante il periodo di iperinflazione (fino alla sua cessazione), l’utile o la perdita risultante dalle rettifiche è rilevato a Conto economico con separata indicazione tra gli oneri e i proventi finanziari.
A partire dal 2018, tale principio trova concreta applicazione con riferimento alle operazioni del Gruppo in Argentina, la cui economia è stata dichiarata iperinflazionata a partire dal 1° luglio 2018.
Le attività non correnti (o gruppi in dismissione) sono classificate come possedute per la vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un’operazione di vendita anziché con il loro uso continuativo.
Tale criterio di classificazione è applicabile solo se le attività non correnti (o gruppi in dismissione) sono disponibili per la vendita immediata nelle loro condizioni attuali e la vendita è altamente probabile.
Quando il Gruppo è coinvolto in un piano di vendita che comporta la perdita del controllo in una partecipata e sono soddisfatti i requisiti previsti dall’IFRS 5, tutte le attività e le passività della controllata sono classificate come possedute per la vendita indipendentemente se il Gruppo manterrà, dopo la vendita, una partecipazione non di controllo nella società stessa.
Il Gruppo applica alle partecipazioni, o quote di partecipazioni, in società collegate o joint venture tali criteri di classificazione previsti dall’IFRS 5. La parte residua della partecipazione in società collegate o joint venture che non è stata classificata come posseduta per la vendita è contabilizzata con il metodo del patrimonio netto fino alla dismissione della parte classificata come posseduta per la vendita.
Le attività non correnti (o gruppi in dismissione) e le passività incluse in gruppi in dismissione classificate come possedute per la vendita sono presentate separatamente dalle altre attività e passività dello Stato patrimoniale.
Gli importi presentati per le attività non correnti o per le attività e passività di un gruppo in dismissione classificati come posseduti per la vendita non sono riclassificati o ripresentati per i periodi a raffronto.
Immediatamente prima della classificazione iniziale delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) come possedute per la vendita, i valori contabili dell’attività (o del gruppo) sono valutati in conformità allo specifico principio contabile di riferimento applicabile a tali attività o passività.
Le attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come possedute per la vendita sono valutate al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita. Le perdite di valore per qualsiasi iniziale o successivo impairment dell’attività (o gruppo in dismissione) al fair value al netto dei costi di vendita e i ripristini di impairment sono rilevati a Conto economico nell’ambito delle continuing operation.
Le attività non correnti non sono ammortizzate finché sono classificate come possedute per la vendita o finché sono inserite in un gruppo in dismissione classificato come posseduto per la vendita.
Se i criteri di classificazione non sono più soddisfatti, il Gruppo non classifica più le attività (o il gruppo in dismissione) come possedute per la vendita. In questo caso tali attività sono valutate al minore tra:
Ogni rettifica al valore contabile dell’attività non corrente che cessa di essere classificata come posseduta per la vendita è rilevata nell’ambito del risultato delle continuing operation.
Una discontinued operation è una componente del Gruppo che è stata dismessa, o classificata come posseduta per la vendita, e:
Il Gruppo espone, in una voce separata del Conto economico, un unico importo rappresentato dal totale:
I corrispondenti ammontari sono ripresentati nel Conto economico per i periodi a confronto, cosicché l’informativa si riferisca a tutte le discontinued operation entro la data di riferimento dell’ultimo bilancio presentato. Se il Gruppo cessa di classificare un componente come posseduto per la vendita, i risultati del componente precedentemente esposto in bilancio tra le discontinued operation sono riclassificati e inclusi nell’ambito del risultato delle continuing operation per tutti gli esercizi presentati in bilancio.
Alcune società del Gruppo sono interessate dalle normative nazionali relative ai certificati verdi, alle garanzie di origine, ai certificati di efficienza energetica (c.d. “certificati bianchi”), nonché dall’“Emission Trading System” istituito a livello europeo. I certificati verdi e le garanzie di origine, maturati in relazione alla produzione di energia effettuata con impianti che utilizzano risorse rinnovabili e i certificati di efficienza energetica maturati in relazione ai risparmi energetici conseguiti, che hanno ottenuto la certificazione dalla competente autorità, sono assimilati a contributi non monetari in conto esercizio e rilevati al fair value, nell’ambito degli altri proventi operativi, con contropartita le altre attività di natura non finanziaria, qualora i certificati non fossero ancora accreditati sul conto proprietà, ovvero le rimanenze, qualora i certificati fossero già accreditati.
Nel momento in cui i predetti certificati sono accreditati sul conto proprietà, il relativo valore è riclassificato dalle altre attività alle rimanenze. I ricavi per la vendita di tali certificati sono rilevati nell’ambito dei ricavi, con conseguente decremento delle relative rimanenze.
Ai fini della rilevazione contabile degli oneri derivanti da tali obblighi normativi, il Gruppo applica il cosiddetto “net liability approach”.
Tale trattamento contabile prevede che i certificati ambientali eventualmente ricevuti gratuitamente e quelli autoprodotti nell’ambito dello svolgimento dell’attività aziendale, destinati all’adempimento della compliance, siano rilevati al valore nominale (valore nullo). Inoltre, gli oneri sostenuti per acquistare sul mercato (o comunque ottenere a titolo oneroso) gli eventuali certificati mancanti per adempiere all’obbligo del periodo di riferimento sono rilevati a Conto economico, per competenza, nell’ambito degli “Altri costi operativi”, in quanto rappresentano “oneri di sistema” conseguenti all’adempimento di un obbligo normativo.
La passività relativa ai benefíci riconosciuti ai dipendenti ed erogati in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro per piani a benefíci definiti o per altri benefíci a lungo termine erogati nel corso dell’attività lavorativa è determinata, separatamente per ciascun piano, sulla base di ipotesi attuariali stimando l’ammontare dei benefíci futuri che i dipendenti hanno maturato alla data di riferimento del bilancio (attraverso il “metodo di proiezione unitaria del credito”).
In maggior dettaglio, il valore attuale dei piani a benefíci definiti è calcolato utilizzando un tasso determinato in base ai rendimenti di mercato, alla data di riferimento di bilancio, di titoli obbligazionari di aziende primarie. Se non esiste un mercato profondo di titoli obbligazionari di aziende primarie nella valuta in cui l’obbligazione è espressa, viene utilizzato il corrispondente tasso di rendimento dei titoli pubblici.
La passività, al netto delle eventuali attività a servizio del piano, è rilevata per competenza lungo il periodo di maturazione del diritto. La valutazione della passività è effettuata da attuari indipendenti.
Se le attività a servizio del piano eccedono il valore attuale della relativa passività a benefíci definiti, il surplus viene rilevato come attività (nei limiti dell’eventuale massimale).
Con riferimento alle passività (attività) per i piani a benefíci definiti, gli utili e le perdite attuariali derivanti dalla valutazione attuariale delle passività, il rendimento delle attività a servizio del piano (al netto degli associati interessi attivi) e l’effetto del massimale di attività – asset ceiling – (al netto dei relativi interessi) sono rilevati nell’ambito delle altre componenti del Conto economico complessivo (OCI), quando si verificano. Per gli altri benefíci a lungo termine, i relativi utili e perdite attuariali sono rilevati a Conto economico.
In caso di modifica di un piano a benefíci definiti o di introduzione di un nuovo piano, l’eventuale costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate (past service cost) è rilevato immediatamente a Conto economico. Inoltre, il Gruppo è impegnato in piani a contribuzione definita per effetto dei quali paga contributi fissi a una entità distinta (un fondo) e non avrà un’obbligazione legale o implicita a pagare ulteriori contributi se il fondo non disponesse di risorse sufficienti a pagare tutti i benefíci ai dipendenti relativamente all’attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente e in quelli precedenti. Tali piani sono generalmente istituiti con lo scopo di integrare le prestazioni pensionistiche successivamente alla fine del rapporto di lavoro.
I costi relativi a tali piani sono rilevati a Conto economico sulla base della contribuzione effettuata nel periodo.
Termination benefit
Le passività per benefíci dovuti ai dipendenti per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro derivano dalla decisione da parte del Gruppo di concludere il rapporto di lavoro con un dipendente prima della normale data di pensionamento oppure dalla scelta volontaria di un dipendente di accettare un’offerta, da parte del Gruppo, di tali benefíci in cambio della cessazione del rapporto di lavoro.
L’evento che dà origine a tale obbligazione è la cessazione del rapporto di lavoro piuttosto che l’esistenza di tale rapporto. I benefíci dovuti ai dipendenti per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro sono rilevati nella data più immediata tra le seguenti:
Tali passività sono valutate sulla base della natura del beneficio concesso. In particolare, quando i benefíci concessi rappresentano un miglioramento di altri benefíci successivi alla conclusione del rapporto di lavoro riconosciuti ai dipendenti, la relativa passività è valutata secondo le disposizioni previste per tale tipologia di benefíci. Altrimenti, se si prevede che i benefíci dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro saranno liquidati interamente entro 12 mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui tali benefíci sono rilevati, la relativa passività è valutata secondo le disposizioni previste per i benefíci a breve termine; se si prevede che non saranno liquidati interamente entro 12 mesi dalla chiusura dell’esercizio in cui sono rilevati, la relativa passività è valutata secondo le disposizioni previste per gli altri benefíci a lungo termine.
Pagamenti basati su azioni
Il Gruppo attua operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale nell’ambito della politica in materia di remunerazione adottata per l’Amministratore Delegato/Direttore Generale e per i dirigenti con responsabilità strategiche.
I più recenti piani di incentivazione di lungo termine prevedono l’assegnazione ai destinatari di un incentivo, rappresentato da una componente di natura azionaria (regolata con strumenti rappresentativi di capitale) e da una componente monetaria (pagata per cassa), che maturerà qualora si verifichino specifiche condizioni. La componente monetaria è classificata come un’operazione regolata per cassa se è basata sul prezzo (o valore) degli strumenti rappresentativi di capitale della società che ha emesso il piano o, negli altri casi, come un altro beneficio ai dipendenti a lungo termine. Al fine di regolare la componente azionaria mediante l’assegnazione gratuita di azioni, sono stati approvati programmi di acquisto di azioni proprie a servizio di tali piani. Per ulteriori dettagli sui piani di incentivazione basati su azioni, si rinvia alla nota 53 “Pagamenti basati su azioni”.
Per la componente azionaria, il Gruppo rileva i servizi resi dai dipendenti come costo del personale lungo il periodo in cui le condizioni di permanenza in servizio e di conseguimento di determinati risultati devono essere soddisfatte (periodo di maturazione) e stima indirettamente il loro valore, e il corrispondente incremento di una specifica voce del patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti rappresentativi di capitale (ossia, azioni della società emittente) alla data di assegnazione. Tale fair value si basa sul prezzo di mercato osservabile delle azioni, tenendo conto dei termini e delle condizioni in base ai quali le azioni sono state assegnate (a eccezione delle condizioni di maturazione escluse dalla misurazione del fair value).
Il costo complessivamente rilevato è rettificato a ogni data di riferimento del bilancio fino alla data di maturazione per riflettere la migliore stima disponibile al Gruppo del numero di strumenti rappresentativi di capitale per i quali ci si attende che le condizioni di permanenza in servizio e quelle di conseguimento di determinati risultati diverse dalle condizioni di mercato saranno soddisfatte, cosicché l’importo rilevato al termine del periodo di maturazione si basa sul numero effettivo di strumenti rappresentativi di capitale che soddisfanno tali condizioni alla data di maturazione. Non è rilevato alcun costo per i premi che alla fine non maturano perché non sono state soddisfatte le condizioni di conseguimento di determinati risultati diverse da quelle di mercato e/o le condizioni di permanenza in servizio. Di contro, le operazioni sono considerate maturate indipendentemente dal fatto che siano soddisfatte o meno le condizioni di mercato o di non maturazione, purché siano soddisfatte tutte le altre condizioni di maturazione.
Se l’incentivo basato su strumenti rappresentativi di capitale è pagato per cassa, il Gruppo rileva i servizi resi dai dipendenti come costo del personale lungo il periodo di maturazione e una corrispondente passività misurata al fair value della passività sostenuta. Successivamente, e fino al momento della sua estinzione, la passività viene rimisurata al fair value a ogni data di riferimento del bilancio, considerando la migliore stima possibile dell’incentivo che maturerà, con le variazioni di fair value rilevate tra i costi del personale. Se il diritto a ricevere l’incentivo monetario non matura perché una o più condizioni non sono soddisfatte, la relativa passività sarà stornata.
I fondi per rischi e oneri sono rilevati quando, alla data di riferimento, in presenza di un’obbligazione legale o implicita derivante da un evento passato, è probabile che per soddisfare l’obbligazione si renderà necessario un esborso di risorse il cui ammontare è stimabile in modo attendibile. Se l’effetto è significativo, gli accantonamenti sono determinati attualizzando i flussi finanziari futuri attesi a un tasso di sconto al lordo delle imposte che riflette la valutazione corrente del mercato del costo del denaro in relazione al tempo e, se applicabile, il rischio specifico attribuibile all’obbligazione. Quando l’accantonamento è attualizzato, l’adeguamento periodico del valore attuale dovuto al fattore temporale è riflesso nel Conto economico come onere finanziario.
Laddove si supponga che tutte le spese, o una parte di esse, richieste per estinguere un’obbligazione vengano rimborsate da terzi, l’indennizzo, se virtualmente certo, è rilevato come un’attività distinta.
Se la passività è connessa allo smantellamento degli impianti e/o ripristino del sito in cui gli stessi insistono, il fondo è rilevato in contropartita all’attività cui si riferisce e la rilevazione dell’onere a Conto economico avviene attraverso il processo di ammortamento della predetta attività materiale. Se la passività è connessa allo smaltimento e allo stoccaggio delle scorie e di altri scarti di materiali radioattivi, il fondo è rilevato in contropartita ai relativi costi operativi.
Una passività per ristrutturazione si riferisce a un programma pianificato e controllato dalla direzione aziendale che modifica in maniera significativa l’ambito di un business intrapreso dal Gruppo oppure il modo in cui il business è gestito. Tale passività è rilevata quando sorge un’obbligazione implicita, ossia quando il Gruppo ha approvato un dettagliato programma formale per la ristrutturazione e ne ha iniziato la realizzazione oppure ne ha già comunicato gli aspetti principali ai terzi interessati.
I fondi non comprendono le passività relative a trattamenti incerti ai fini dell’imposta sul reddito che vengono rilevate come passività fiscali. Il Gruppo potrebbe fornire una garanzia connessa alla vendita di un prodotto (sia esso bene o servizio) nell’ambito di contratti con i clienti rientranti nel dominio di applicazione dell’IFRS 15, ai sensi del contratto, delle norme di legge o conformemente alla sua abituale pratica commerciale. In questo caso, il Gruppo valuta se la garanzia fornisca al cliente l’assicurazione che il prodotto, oggetto di garanzia, funzionerà come previsto dalle parti, perché è conforme alle specifiche concordate, oppure se la garanzia fornisca anche un servizio in aggiunta alla conformità del prodotto alle specifiche concordate.
A seguito della valutazione effettuata, se il Gruppo determina che è fornita una garanzia assicurativa, quando trasferisce il prodotto al cliente il Gruppo rileva separatamente una passività e un corrispondente onere, che rappresenta un costo addizionale per la fornitura dei beni o servizi, senza attribuire alcuna parte del prezzo dell’operazione (e, quindi, dei ricavi) alla garanzia. La passività è misurata e presentata come un fondo per rischi e oneri.
In caso contrario, se il Gruppo determina che la garanzia fornisce un servizio aggiuntivo, il Gruppo contabilizza la garanzia promessa come un’obbligazione di fare conformemente alle previsioni dell’IFRS 15, rilevando la passività derivante dal contratto come ricavo, lungo il periodo in cui è fornito il servizio, e i relativi costi quando sono sostenuti. Infine, qualora la garanzia includa sia un elemento di assicurazione sia uno di servizio e il Gruppo non può ragionevolmente contabilizzarli separatamente, il Gruppo contabilizza entrambe le garanzie insieme come un’unica obbligazione di fare.
Per i contratti i cui costi non discrezionali necessari per adempiere alle obbligazioni assunte sono superiori ai benefíci economici che si suppone siano ottenibili dal contratto (“contratti onerosi”), il Gruppo rileva un accantonamento pari al minore tra l’eccedenza del costo necessario all’adempimento (ossia, costi che si riferiscono direttamente al contratto, sia incrementali sia derivanti da una ripartizione di altri costi) rispetto ai benefíci economici che si suppone deriveranno dal contratto e qualsiasi risarcimento o sanzione derivante dall’inadempienza del contratto stesso.
Le variazioni di stima degli accantonamenti ai fondi in esame sono riflesse nel Conto economico dell’esercizio in cui avviene la variazione, a eccezione di quelle relative ai costi previsti per smantellamento e/o ripristino che risultino da cambiamenti nei tempi e negli impieghi di risorse economiche necessarie per estinguere l’obbligazione o che risultino da variazioni del tasso di sconto. Tali variazioni sono portate a incremento o a riduzione del valore contabile delle relative attività e imputate a Conto economico tramite il processo di ammortamento. Quando sono rilevate a incremento del valore contabile dell’attività, viene inoltre valutato se il nuovo valore contabile dell’attività stessa possa essere interamente recuperato. Qualora non lo fosse, si rileva una perdita a Conto economico pari all’ammontare ritenuto non recuperabile. Le variazioni di stima in diminuzione sono rilevate in contropartita all’attività fino a concorrenza del suo valore contabile e, per la parte eccedente, immediatamente a Conto economico.
Per maggiori dettagli sui criteri di stima adottati nella determinazione della passività relativa allo smantellamento e ripristino dei siti, e in particolare per lo smantellamento degli impianti nucleari e per lo stoccaggio delle scorie o di altri scarti di materiali radioattivi, si rinvia alla nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
Il Gruppo rileva i ricavi derivanti da contratti con i clienti per un ammontare che riflette il corrispettivo al quale il Gruppo si aspetta di avere diritto in cambio dei beni e dei servizi forniti, in accordo con il modello a cinque step previsto dall’IFRS 15:
Se l’obbligazione di fare rientra in un contratto esistente lacui durata iniziale prevista non è superiore a un anno o se il Gruppo rileva i ricavi generati dall’adempimento dell’obbligazione di fare per l’importo che ha diritto a fatturare al cliente, le informazioni relative alle rimanenti obbligazioni di fare non vengono fornite.
Maggiori dettagli riguardo all’applicazione di tale modello di rilevazione dei ricavi sono forniti nella nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management” e nella nota 11.a “Ricavi delle vendite e delle prestazioni”.
Il Gruppo rileva i ricavi diversi da quelli derivanti da contratti con i clienti principalmente con riferimento a:
Gli altri proventi operativi riguardano principalmente le plusvalenze da alienazione di beni non derivanti dall’attività caratteristica del Gruppo e i contributi pubblici.
I contributi pubblici, inclusi i contributi non monetari valutati al fair value, sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o internazionali per la loro erogazione.
Il beneficio di un finanziamento pubblico a un tasso di interesse inferiore a quello di mercato è trattato come un contributo pubblico. Il finanziamento è inizialmente rilevato al fair value e il contributo pubblico è misurato come differenza tra il valore contabile iniziale e il corrispettivo ricevuto. Il finanziamento è successivamente valutato conformemente alle disposizioni previste per le passività finanziarie. I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
Quando il Gruppo riceve contributi pubblici sotto forma di trasferimenti di attività non monetarie destinate all’utilizzo aziendale, rileva sia il contributo sia il bene al fair value dell’attività non monetaria alla data del trasferimento.
I contributi pubblici in conto impianti, inclusi quelli sotto forma di trasferimenti di attività non monetarie, ricevuti per l’acquisto, la costruzione o l’acquisizione di attività immobilizzate (per es., immobili, impianti e macchinari o attività immateriali), sono portati a riduzione del valore contabile del bene e rilevati a Conto economico durante la vita ammortizzabile del bene come riduzione del costo dell’ammortamento. Nel caso non ci siano elementi per consentirne un’adeguata attribuzione alle relative attività immobilizzate cui si riferiscono, i contributi pubblici in conto impianti sono rilevati come risconti passivi, tra le altre passività, e accreditati a Conto economico su base sistematica lungo la vita utile del bene.
I proventi e oneri finanziari da derivati includono:
Per tutte le attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato e le attività finanziarie che maturano interessi classificate come al fair value rilevato a Conto economico complessivo, gli interessi attivi e passivi sono rilevati utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Gli interessi attivi sono rilevati nella misura in cui è probabile che i benefíci economici affluiranno al Gruppo e il loro ammontare possa essere attendibilmente valutato.
Gli altri proventi e oneri finanziari includono anche le variazioni di fair value di strumenti finanziari diversi dai derivati.
I dividendi sono rilevati quando è stabilito il diritto incondizionato a riceverne il pagamento.
I dividendi e gli acconti sui dividendi pagabili agli azionisti della Capogruppo e alle partecipazioni di minoranza sono rappresentati come movimento del patrimonio netto alla data in cui sono approvati, rispettivamente, dall’Assemblea degli azionisti e dal Consiglio di Amministrazione.
Imposte correnti sul reddito
Le imposte correnti sul reddito dell’esercizio, iscritte tra i “debiti per imposte sul reddito” al netto degli acconti versati, ovvero nella voce “crediti per imposte sul reddito” qualora il saldo netto risulti a credito, sono determinate in base alla stima del reddito imponibile e in conformità alle disposizioni in vigore.
Tali debiti e crediti sono determinati applicando le aliquote fiscali previste da provvedimenti promulgati o sostanzialmente promulgati alla data di riferimento del bilancio.
Le imposte correnti sono rilevate nel Conto economico, a eccezione di quelle relative a voci rilevate al di fuori del Conto economico che sono riconosciute direttamente a patrimonio netto.
Imposte sul reddito differite e anticipate
Le passività fiscali differite e le attività per imposte anticipate sono calcolate sulle differenze temporanee tra i valori contabili delle passività e delle attività iscritte in bilancio e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali applicando l’aliquota fiscale in vigore alla data in cui la differenza temporanea si riverserà, determinata sulla base delle aliquote fiscali previste da provvedimenti promulgati o sostanzialmente promulgati alla data di riferimento del bilancio.
Le passività fiscali differite sono rilevate in relazione alle differenze temporanee imponibili, salvo che tali passività derivino dalla rilevazione iniziale dell’avviamento o in riferimento a differenze temporanee imponibili riferibili a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, quando il Gruppo è in grado di controllare i tempi dell’annullamento delle differenze temporanee ed è probabile che, nel prevedibile futuro, la differenza temporanea non si annullerà.
Le attività per imposte anticipate si riferiscono a tutte le differenze temporanee deducibili, nonché al riporto a nuovo di perdite fiscali e di crediti d’imposta non utilizzati. Per i dettagli riguardo alla recuperabilità di tali attività, si rimanda allo specifico paragrafo nell’ambito delle stime.
Le imposte sul reddito differite e anticipate sono rilevate nel Conto economico, a eccezione di quelle relative a voci rilevate al di fuori del Conto economico che sono riconosciute direttamente a patrimonio netto.
Le attività per imposte anticipate e le passività fiscali differite sono compensate solo se esiste un diritto legalmente esercitabile di compensare le attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti e se sono relative a imposte sul reddito applicate dalla medesima Autorità Fiscale sullo stesso soggetto passivo d’imposta oppure su soggetti passivi d’imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta, o realizzare le attività e regolare le passività contemporaneamente, in ciascun esercizio successivo nel quale si prevede che siano regolati o recuperati ammontari significativi di passività o di attività fiscali differite.
Incertezza sui trattamenti ai fini dell’imposta sul reddito
Nella definizione di incertezza, andrà considerato se un dato trattamento fiscale risulterà accettabile per l’Autorità Fiscale. Se si ritiene probabile che l’Autorità Fiscale accetti il trattamento fiscale (con il termine “probabile” inteso come “più verosimile che non”), allora il Gruppo rileva e valuta le proprie imposte correnti o differite attive e passive applicando le disposizioni dello IAS 12.
Di converso, se il Gruppo ritiene che non sia probabile che l’Autorità Fiscale accetti il trattamento fiscale ai fini dell’imposta sul reddito, il Gruppo riflette l’effetto di tale incertezza avvalendosi del metodo che meglio prevede la risoluzione del trattamento fiscale incerto. Il Gruppo decide se prendere in considerazione ciascun trattamento fiscale incerto separatamente o congiuntamente a uno o più trattamenti fiscali incerti, scegliendo l’approccio che meglio prevede la soluzione dell’incertezza. Nel valutare se e in che modo l’incertezza incide sul trattamento fiscale, il Gruppo ipotizza che l’Autorità Fiscale accetti o meno un trattamento fiscale incerto presumendo che la stessa, in fase di verifica, controllerà gli importi che ha il diritto di esaminare e che sarà a completa conoscenza di tutte le relative informazioni. Il Gruppo riflette l’effetto dell’incertezza nel determinare le imposte correnti e differite, usando il metodo del valore atteso o dell’importo più probabile, a seconda di quale metodo meglio prevede la soluzione dell’incertezza.
Poiché le posizioni fiscali incerte si riferiscono alla definizione di imposte sul reddito, il Gruppo espone le attività/ passività fiscali incerte come imposte correnti o imposte differite.
Il Gruppo ha adottato le seguenti modifiche ai princípi esistenti con data di efficacia dal 1° gennaio 2022.
L’applicazione di queste modifiche non ha comportato impatti significativi nel presente Bilancio consolidato.
A partire dal 1° luglio 2018 l’economia argentina è considerata iperinflazionata in base ai criteri stabiliti dallo “IAS 29 - Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate”. Ciò a seguito della valutazione di una serie di elementi qualitativi e quantitativi, tra i quali la presenza di un tasso di inflazione cumulato maggiore del 100% nell’arco dei tre anni precedenti.
Ai fini della predisposizione del presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 e in accordo con quanto disposto dallo IAS 29, talune voci delle situazioni patrimoniali delle società partecipate in Argentina sono state rimisurate applicando l’indice generale dei prezzi al consumo ai dati storici, al fine di riflettere le modifiche al potere di acquisto del peso argentino alla data di chiusura dei bilanci delle stesse.
Tenendo presente che il Gruppo Enel ha acquisito il controllo delle società argentine il 25 giugno 2009, la rimisurazione dei dati patrimoniali non monetari dei bilanci di tali società è stata effettuata applicando gli indici di inflazione a partire da tale data. Gli effetti contabili di tale adeguamento, oltre a essere già riflessi nella situazione patrimoniale di apertura, recepiscono le variazioni del periodo. In particolare, l’effetto relativo alla rimisurazione delle attività e passività non monetarie, delle poste di patrimonio netto, nonché delle componenti di Conto economico rilevate nel 2022 è stato rilevato in contropartita di una apposita voce di Conto economico tra i proventi e oneri finanziari. Il relativo effetto fiscale è stato rilevato tra le imposte del periodo.
Per tener poi conto dell’impatto dell’iperinflazione anche sul corso monetario della valuta locale, i saldi dei Conti economici espressi in valuta iperinflazionata sono stati convertiti nella valuta di presentazione del Gruppo applicando, come prevede lo IAS 21, il tasso di cambio finale anziché quello medio del periodo con la finalità di riportare tali ammontari ai valori correnti.
Di seguito si riportano i livelli cumulati degli indici generali dei prezzi al consumo alla data del 31 dicembre 2018 fino al 31 dicembre 2022:
Periodi | Indici generali dei prezzi al consumo cumulati |
---|---|
Dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2018 | 346,30% |
Dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 | 54,46% |
Dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 | 35,41% |
Dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 | 49,73% |
Dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 | 97,08% |
Nel 2022 l’applicazione dello IAS 29 ha comportato la rilevazione di un provento finanziario netto (al lordo delle imposte) pari a 290 milioni di euro.
Di seguito si riportano gli effetti dello IAS 29 sullo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e gli impatti dell’iperinflazione sulle principali voci di Conto economico del 2022, differenziando quanto afferente alla rivalutazione in base agli indici generali dei prezzi al consumo e quanto afferente all’applicazione del tasso di cambio finale anziché del tasso di cambio medio del periodo, per quanto previsto dallo IAS 21 per economie iperinflazionate.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
Effetto iperinflazione cumulato al 31.12.2021 | Effetto iperinflazione del periodo | Differenza cambio | Effetto iperinflazione cumulato al 31.12.2022 | |
Totale attività | 1.366 | 1.183 | (560) | 1.989 |
Totale passività | 346 | 359 | (150) | 555 |
Patrimonio netto | 1.020 | 824(1) | (410) | 1.434 |
(1) Il dato include il risultato netto positivo dell’esercizio pari a 98 milioni di euro.
Milioni di euro | |||
---|---|---|---|
Effetto IAS 29 | Effetto IAS 21 | Totale effetto al 31.12.2022 | |
Ricavi | 254 | (356) | (102) |
Costi | 2801 | (449)2 | (169) |
Risultato operativo | (26) | 93 | 67 |
Proventi/(Oneri) finanziari netti | (46) | (1) | (47) |
Proventi/(Oneri) netti da iperinflazione | 290 | - | 290 |
Risultato prima delle imposte | 218 | 92 | 310 |
Imposte | 120 | (3) | 117 |
Risultato netto dell’esercizio (Gruppo e terzi) | 98 | 95 | 193 |
Quota di interessenza del Gruppo | 73 | 51 | 124 |
Quota di interessenza di terzi | 25 | 44 | 69 |
(1) Il dato include l’effetto su ammortamenti e impairment per 42 milioni di euro.
(2) Il dato include l’effetto su ammortamenti e impairment per (169) milioni di euro.
Il cammino verso Net-Zero è in corso a livello mondiale e i processi di decarbonizzazione e di elettrificazione dell’economia globale sono cruciali per evitare le gravi conseguenze di un aumento delle temperature superiore a 1,5 °C.
In tale prospettiva il Gruppo ha fissato come segue le proprie linee guida strategiche:
Considerati i rischi relativi al cambiamento climatico e quanto stabilito dagli accordi di Parigi, il Gruppo ha deciso di raggiungere in anticipo gli obiettivi di carbon neutrality e rifletterne gli effetti nelle attività, passività e Conto economico evidenziando gli impatti significativi e prevedibili come richiesto dal framework dei princípi contabili internazionali. A tal proposito, in accordo, con quanto previsto dal documento pubblicato dall’IFRS Foundation il 20 novembre 2020, il Gruppo fornisce informazioni esplicite nelle Note di commento al presente Bilancio consolidato con riguardo a come il cambiamento climatico viene riflesso nei nostri conti.
Per una comunicazione più efficace e organica in relazione all’informativa sul cambiamento climatico predisposta nell’ambito delle Note di commento al presente Bilancio consolidato, si espone di seguito una mappatura di tale informativa con il rimando ai diversi paragrafi dove si affrontano tematiche relative al cambiamento climatico.
Argomento | Nota | Contenuto |
---|---|---|
Stime e giudizi relative al cambiamento climatico | Nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management” |
|
Investimenti sostenibili | Nota 19 “Immobili, impianti e macchinari” Nota 23 “Attività immateriali” |
|
Valutazione di attività non finanziarie | Nota 12.e “Ammortamenti e altri impairment” Nota 19 “Immobili, impianti e macchinari” Nota 24 “Avviamento” |
|
Fondi rischi | Nota 40 “Fondi rischi e oneri” |
|
Finanza sostenibile | Nota 48.3 “Finanziamenti” Nota 59 “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio” | Focus su:
|
Pagamenti basati su azioni | Nota 53 “Pagamenti basati su azioni” |
|
Compliance ambientale | Nota 12.f “Altri costi operativi” |
|
Nota 40 “Fondi rischi e oneri” |
| |
Nota 2.2 “Princípi contabili significativi” |
|
Nell’ambito dell’area geografica europea il Gruppo Enel ha deciso di dismettere importanti rami autonomi di attività, in particolare in Russia, Romania e Grecia; ciò ha comportato la classificazione delle loro attività tra le discontinued operation ai fini dell’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”.
In particolare, nel prospetto di Conto economico consolidato il risultato netto derivante da tali attività cessate è stato riportato in una linea separata del Conto economico denominata “Risultato netto delle discontinued operation”. Secondo quanto previsto dall’IFRS 5, che disciplina la modalità di esposizione in bilancio del risultato economico e delle informazioni da fornire nella nota integrativa delle attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate, le voci economiche per gli esercizi 2022 e 2021 derivanti dalle discontinued operation sono state esposte nel seguente prospetto di Conto economico.
Le voci sono esposte al netto dei rapporti infragruppo che sono stati completamente eliminati.
Si precisa che i dati del 2021, ai soli fini comparativi secondo quanto previsto dall’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”, sono stati oggetto di rideterminazione per renderli omogenei e confrontabili con quelli del 2022.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021 | 2022-2021 | ||
Ricavi | 3.562 | 2.288 | 1.274 | |
Costi | 4.858 | 2.166 | 2.692 | |
Risultato prima delle imposte delle discontinued operation | (1.296) | 122 | (1.418) | |
Imposte | (52) | 23 | (75) | |
Plusvalenze/(Minisvalenze) da alienazione attività operative cessate | (1.054) | - | (1.054) | |
Risultato netto delle discontinued operation | (2.298) | 99 | (2.397) |
In accordo con le disposizioni dell’IFRS 5 si riporta di seguito la descrizione dei fatti e delle circostanze che hanno determinato la riclassifica.
Russia
In data 16 giugno 2022 Enel SpA ha firmato due distinti accordi, rispettivamente con PJSC Lukoil e con il Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in PJSC Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima.
Facendo seguito agli accordi del 16 giugno 2022, Enel SpA ha perfezionato in data 12 ottobre 2022 la cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta in PJSC Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, a PJSC Lukoil e al Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro. L’operazione si è perfezionata in seguito all’avveramento di tutte le condizioni sospensive previste dai due distinti accordi sottoscritti con le citate controparti, inclusa l’approvazione dell’operazione da parte del Presidente della Federazione russa ai sensi del paragrafo 5 del Decreto n. 520 del 5 agosto 2022.
Con il completamento dell’operazione, Enel ha ceduto tutti gli asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo, garantendo continuità ai propri dipendenti e clienti.
Dalla cessione è emerso un impatto negativo complessivo a Conto economico di circa 1.551 milioni di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi per circa 1.054 milioni di euro e all’adeguamento di valore per circa 497 milioni di euro.
Per approfondimenti si rimanda al commento riportato nel paragrafo“Aggregazioni aziendali”.
Romania
In data 14 dicembre 2022 Enel SpA ha stipulato un accordo di esclusiva con la società greca Public Power Corporation SA (PPC) in relazione alla potenziale cessione di tutte le partecipazioni detenute dal Gruppo Enel in Romania. A tale proposito, il valore delle attività nette riferite a Enel Romania è stato allineato al previsto prezzo di cessione con la rilevazione di un adeguamento di valore pari a 696 milioni di euro. In data 4 febbraio 2023 Enel SpA, facendo seguito a quanto annunciato in data 14 dicembre 2022, ha informato che è stato esteso il periodo di esclusiva per le trattative con PPC in relazione alla potenziale cessione di tutte le partecipazioni detenute dal Gruppo Enel in Romania.
Grecia
Enel Green Power ha avviato un processo finalizzato alla ricerca di un potenziale investitore interessato a una partnership per la gestione e lo sviluppo di Enel Green Power Hellas nell’ambito del modello di business di Stewardship. Le negoziazioni in corso fanno ritenere la vendita altamente probabile e pertanto, sono stati soddisfatti i requisiti previsti dall’“IFRS - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate” per la classificazione delle attività riferite alla Grecia come discontinued operation.
Per i dettagli relativi ai dati patrimoniali per Linea di Business e Area Geografica, riferiti al perimetro delle discontinued operation, si rimanda al paragrafo “Dati economici e patrimoniali per Settore primario (Linea di Business) e secondario (Area Geografica)”.
Di seguito si fornisce il dettaglio dei flussi di cassa afferenti alle discontinued operation, come già separatamente evidenziati nello schema di rendiconto finanziario.
Milioni di euro | |||
---|---|---|---|
2022 | 2021 | 2022-2021 | |
Cash flow da attività operativa riferite alle “discontinued operation” | (391) | 280 | (671) |
Cash flow da attività di investimento/disinvestimento riferite alle“discontinued operation” | (351) | (453) | 102 |
Cash flow da attività di finanziamento riferite alle “discontinued operation” | 656 | 118 | 538 |
Cash flow netto riferito alle “discontinued operation” | (86) | (55) | (31) |
Il Conto economico consolidato e il Conto economico consolidato complessivo relativi al Bilancio del 2021 sono stati rideterminati per tener conto della presentazione delle attività operative cessate previsto dall’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”.
Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo relativo alle “Discontinued operation”.
Impatti sul Conto economico consolidato | |||
---|---|---|---|
Milioni di euro | |||
2021 | IFRS 5 | 2021 restated | |
Ricavi | 88.006 | (2.287)
| 85.719 |
Costi | 82.848 | (2.157) | 80.691 |
Risultati netti da contratti su commodity | 2.522 | 1
| 2.523 |
Risultato operativo | 7.680 | (129) | 7.551 |
Proventi finanziari da contratti derivati | 2.718 | (1)
| 2.717 |
Altri proventi finanziari | 1.882 | (20) | 1.862 |
Oneri finanziari da contratti derivati | 1.257 | (1) | 1.256 |
Altri oneri finanziari | 6.114 | (27) | 6.087 |
Proventi/(Oneri) netti da iperinflazione | 20 | - | 20 |
Quota dei proventi/(oneri) derivanti da partecipazioni valutate con il metododel patrimonio netto | 571 | - | 571 |
Risultato prima delle imposte | 5.500 | (122) | 5.378 |
Imposte | 1.643 | (23) | 1.620 |
Risultato netto delle continuing operation | 3.857 | (99) | 3.758 |
Quota di interessenza del Gruppo | 3.857 | (760) | 3.097 |
Quota di interessenza di terzi | - | 661 | 661 |
Risultato netto delle discontinued operation | - | 99 | 99 |
Quota di interessenza del Gruppo | - | 92 | 92 |
Quota di interessenza di terzi | - | 7 | 7 |
Risultato netto dell’esercizio (Gruppo e terzi) | 3.857 | - | 3.857 |
Impatti sul Conto economico consolidato complessivo | ||||
---|---|---|---|---|
Milioni di euro | ||||
2021 | IFRS5 | 2021 restated | ||
Risultato netto dell’esercizio | 3.857 | 3.857 | ||
Altre componenti di Conto economico complessivo riclassificabili a Conto economico (al netto delle imposte) | ||||
Quota efficace delle variazioni di fair value della copertura di flussi finanziari | (725) | (10)
| (725) | |
Variazione del fair value dei costi di hedging | 195 | (1) | 194 | |
Quota di risultato rilevata a patrimonio netto da società valutate con il metodo del patrimonio netto | (645) | -
| (645) | |
Variazione di fair value delle attività finanziarie FVOCI | 11 | - | 11 | |
Variazione della riserva di traduzione | (90) | 5 | (85) | |
Altre componenti di Conto economico complessivo cumulate, riclassificabili a Conto economico, relative ad attività non correnti e gruppi di attività in dismissione classificate come possedute per la vendita/attività operative cessate | 6 | 6 | ||
Altre componenti di Conto economico complessivo non riclassificabili a Conto economico (al netto delle imposte) | ||||
Rimisurazione delle passività/(attività) nette per piani a benefíci definiti | 30 | (1) | 29 | |
Variazione di fair value di partecipazioni in altre imprese | - | - | - | |
Altre componenti di Conto economico complessivo cumulate, non | 1 | 1 | ||
Utili/(Perdite) rilevati direttamente a patrimonio netto | (1.224) | - | (1.224) | |
Utili/(Perdite) complessivi rilevati nell’esercizio | 2.633 | - | 2.633 | |
Quota di interessenza: | ||||
- del Gruppo | 2.562 | 2.562 | ||
- di terzi | 71 | 71 |
I dati presentati nei commenti e nelle tabelle delle note al presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono omogenei e confrontabili tra di loro.
Nell corso dell’anno corrente, sono stati rideterminati i dati al 31 dicembre 2021 relativi alla Linea di Business Enel X per tener conto del trasferimento di talune attività nette e dei relativi Conti economici nella nuova Linea di Business Enel X Way che viene esposta nel settore “Holding, Servizi e Altro”. Tale modifica ha interessato l’informativa settoriale ma non ha prodotto alcuna variazione dei dati complessivi riferiti al Gruppo, sebbene all’interno delle diverse Linee di Business siano state effettuate alcune riclassifiche di valori.
I dati presentati nei commenti e nelle tabelle delle note al presente Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono omogenei e confrontabili tra di loro.
Nei due esercizi in analisi l’area di consolidamento ha subíto alcune modifiche a seguito delle seguenti principali operazioni.
In aggiunta alle suddette variazioni nell’area di consolidamento si segnalano anche le seguenti operazioni che, pur non caratterizzandosi come operazioni che hanno determinato l’acquisizione o la perdita di controllo, hanno comunque comportato una variazione nell’interessenza detenuta dal Gruppo nelle relative partecipate o collegate:
Milioni di euro | Valori contabili ante 3 gennaio 2022 | Rettifiche per allocazione prezzo acquisto | Valori rilevati al 3 gennaio 2022 |
---|---|---|---|
Immobili, impianti e macchinari | 605 | 167 | 772 |
Attività immateriali | 1 | 170 | 171 |
Altre attività non correnti | 15 | 10 | 25 |
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 69 | - | 69 |
Altre attività correnti | 94 | - | 94 |
Passività per imposte differite | (4) | (102) | (106) |
Fondi rischi e oneri e benefíci ai dipendenti | (35) | (7) | (42) |
Passività correnti | (65) | - | (65) |
Attività nette acquisite | 680 | 238 | 918 |
Costo dell’acquisizione | 1.267 | - | 1.267 |
(di cui versati per cassa) | 1.265 | - | 1.265 |
Avviamento | 587 | (238) | 349 |
In data 24 marzo 2022 Enel X International Srl ha ceduto una quota pari all’1,1% della partecipazione in Ufinet. Di seguito gli effetti economici e finanziari dell’operazione.
Milioni di euro | ||
---|---|---|
Corrispettivo acquisto 79,4% per esercizio della call option a Sixth Cinven Fund | (1.320) | |
Distribuzione riserve da Ufinet | 207 | |
Prezzo cessione 80,5% a Seventh Cinven Fund | 1.186 | |
Flusso netto di cassa dell’operazione | 73 | |
Valore contabile della quota ceduta (1,1%) | (6) | |
Rilascio della riserva OCI | (24) | |
Plusvalenza netta relativa alla cessione | 43 | |
Rivalutazione al fair value della partecipazione già detenuta (19,5%) | 177 | |
Impatto economico complessivo | 220 |
A seguito dell’operazione, la partecipazione residua in Ufinet è stata classificata tra le altre partecipazioni valutate al fair value through OCI, mentre in precedenza era valutata con il metodo del patrimonio netto.
In data 30 giugno 2022 Enel Green Power SpA ha ceduto alla società Al Rayyan Holding LLC (controllata da Qatar Investment Authority) il 50% della partecipazione detenuta nella società EGP Matimba NewCo 1 Srl, titolare indirettamente di sei società in Sudafrica, per un corrispettivo di 108 milioni di euro interamente incassato.
Milioni di euro | |
---|---|
Totale attività nette oggetto di cessione con perdita di controllo | 220 |
Quota ceduta (50%) | 110 |
Prezzo di cessione | 108 |
Minusvalenza da cessione | (2) |
Rimisurazione al fair value partecipazione residua | (2) |
Impatto economico complessivo | (4) |
A seguito dell’operazione, la partecipazione residua in EGP Matimba NewCo 1 e nelle sue controllate è stata classificata tra le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e il suo valore è stato rimisurato al fair value con un impatto negativo a Conto economico di circa 2 milioni di euro. A valle di tale rimisurazione il valore della partecipazione residua è pari a 108 milioni di euro.
In data 25 luglio 2022 Enel X Srl ha ceduto a Mooney SpA, per un corrispettivo di circa 140 milioni di euro, regolato sotto forma di crediti finanziari, le intere partecipazioni di Enel X Financial Services, CityPoste Payment, PayTipper e Junia Insurance e loro controllate.
Milioni di euro | |
---|---|
Valore dell’operazione | 140
|
Attività nette cedute | (73)
|
Plusvalenza da cessione | 67 |
L’operazione ha comportato la rilevazione di una plusvalenza di 67 milioni di euro.
In data 24 agosto 2022 Enel Brasil SA, controllata di Enel Américas, ha ceduto l’intera quota detenuta in CGTF - Central Geradora Termelétrica Fortaleza SA a ENEVA SA per un corrispettivo di 89 milioni di euro.
Nel corso del 2022, in linea con le disposizioni dell’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”, le attività nette riferite a CGTF - Central Geradora Termelétrica Fortaleza SA sono state classificate come possedute per la vendita e il loro valore è stato adeguato al previsto prezzo di cessione per circa 73 milioni di euro.
Milioni di euro | |
---|---|
Prezzo di cessione | 89
|
Totale attività nette cedute | 125
|
Rilascio della riserva OCI | 99 |
Minusvalenza da cessione | (135) |
Adeguamento di valore impianti ante cessione | (73) |
Impatto economico | (208) |
Al perfezionamento dell’operazione di cessione, è stata rilevata una minusvalenza di 135 milioni di euro, principalmente dovuta al rilascio della riserva di conversione cambi, cui si aggiungono 2 milioni di euro di oneri accessori alla cessione e il relativo effetto fiscale pari a 37 milioni di euro.
In data 12 ottobre 2022 è stata finalizzata la cessione dell’intera partecipazione detenuta in PJSC Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, a PJSC Lukoil e al Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro. Dalla cessione è emerso un impatto negativo complessivo a Conto economico di circa 1.551 milioni di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1.054 milioni di euro. Di seguito si riportano gli effetti economici dell’operazione.
Milioni di euro | |
---|---|
Prezzo di cessione | 137
|
Totale attività nette cedute | 137
|
Rilascio della riserva OCI | (1.054) |
Minusvalenza da cessione | (1.054) |
Adeguamento di valore impianti ante cessione | (497) |
Impatto economico | (1.551) |
Per maggiori dettagli sull’operazione, si rimanda al commento riportato nel paragrafo “Discontinued operation”.
In data 9 dicembre 2022 Enel Chile SA ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione, pari al 99,09% del capitale sociale, detenuta in Enel Transmisión Chile SA, società cilena di trasmissione di energia elettrica, a Sociedad Transmisora Metropolitana SpA, controllata da Inversiones Grupo Saesa Ltda, per un corrispettivo complessivo di circa 1.342 milioni di euro. Di seguito si riportano gli effetti economici dell’operazione.
Milioni di euro | |
---|---|
Prezzo di cessione | 1.342 |
Totale attività nette cedute | 230 |
Avviamento | 61 |
Plusvalenza da cessione | 1.051 |
L’operazione ha comportato un effetto fiscale di 347 milioni di euro.
In data 22 dicembre 2022 Enel SpA, tramite Enel Grids Srl, ha finalizzato la cessione del 50% della controllata Gridspertise Srl, interamente detenuta da Enel, al fondo di private equity internazionale CVC Capital Partners Fund VIII, per un corrispettivo complessivo di circa 300 milioni di euro. Di seguito si riportano gli effetti economici dell’operazione
Milioni di euro | |
---|---|
Totale attività nette oggetto di cessione con perdita di controllo | 80
|
Quota ceduta (50%) | 40
|
Prezzo di cessione | 299 |
Riversamento riserva OCI | 2 |
Plusvalenza da cessione | 261 |
Rimisurazione al fair value partecipazione residua | 259 |
Impatto economico complessivo | 520 |
A seguito dell’operazione, la partecipazione residua in Gridspertise Srl e nelle sue controllate è stata classificata tra le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto. A valle della rimisurazione al fair value, il valore della partecipazione residua è pari a 259 milioni di euro. L’operazione ha comportato un effetto fiscale di 8 milioni di euro.
In data 29 dicembre 2022 Enel Brasil SA, controllata di Enel Américas SA, ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta nella società brasiliana di distribuzione di energia elettrica Celg Distribuição SA - Celg-D (Enel Goiás), pari a circa il 99,9% del capitale sociale di quest’ultima, a Equatorial Participações e Investimentos SA, società controllata da Equatorial Energia SA, per un corrispettivo complessivo di circa 1.548 milioni di euro, di cui 269 milioni di euro per la parte di equity e 1.279 milioni di euro a rimborso dei finanziamenti infragruppo. Di seguito si riportano gli effetti economici dell’operazione.
Milioni di euro | |
---|---|
Prezzo di cessione | 269
|
Totale attività nette cedute | 269
|
Rilascio della riserva OCI | (208) |
Minusvalenza da cessione | (208) |
Adeguamento di valore ante cessione | (827) |
Impatto economico | (1.035) |
Dalla cessione è emerso un impatto negativo a Conto economico di circa 1.035 milioni di euro, di cui circa 208 milioni di euro relativi prevalentemente al rilascio della riserva OCI e 827 milioni di euro relativi all’adeguamento di valore (di cui 85 milioni di euro riferiti ad avviamento).
L’operazione ha comportato anche oneri accessori alla vendita di 4 milioni di euro e un impatto fiscale di 8 milioni di euro.
Nel corso del 2022 il Gruppo Enel ha monitorato costantemente i riflessi della crisi internazionale sulle proprie attività di business in Russia (in particolare, in termini di approvvigionamento dei materiali, dei servizi e della manodopera), valutando anche l’evoluzione delle variabili di mercato (per es., tassi di cambio, tassi di interesse); il Gruppo Enel ha tenuto conto anche degli sviluppi connessi alle contro-sanzioni previste dalla Russia aventi per oggetto gli investimenti detenuti nel Paese.
Inoltre, il Gruppo Enel ha effettuato le analisi volte alla valutazione degli impatti indiretti della guerra in Ucraina sulle attività di business, sulla situazione finanziaria e sulla performance economica nei principali Paesi dell’Eurozona in cui è presente, con particolare riferimento alla minore disponibilità di approvvigionamento di materie prime dalle aree interessate dal conflitto e all’incremento generalizzato dei prezzi delle commodity.
In considerazione delle diverse raccomandazioni degli organismi di vigilanza nazionali e sovranazionali(46) sul tema e in uno scenario in continua evoluzione, caratterizzato da una notevole incertezza regolatoria e da un contesto di prezzi elevati e volatili, è attivo da parte del Gruppo Enel un monitoraggio costante delle variabili macroeconomiche e di business, che consente di effettuare la migliore stima dei potenziali impatti connessi ai cambi regolatori, alle sanzioni e alle restrizioni sugli asset detenuti, nonché sui fornitori e sui contratti applicabili al Gruppo Enel.
Si segnala a tale riguardo che non sono emersi impatti significativi legati al conflitto russo-ucraino al 31 dicembre 2022.
In data 16 giugno 2022 Enel SpA ha firmato due distinti accordi, rispettivamente con PJSC Lukoil e con il Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia”, per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in PJSC Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.
Si segnala che già dal secondo trimestre 2022, al fine di ridurre il rischio per Enel SpA che ne poteva derivare dalla disciplina applicabile dell’Unione Europea, degli Stati Uniti d’America e della Russia in materia di sanzioni e di contro-sanzioni russe, sono state adottate o promosse alcune misure che hanno comportato la cessazione della direzione e coordinamento di Enel SpA nei confronti di Enel Russia. Tali misure includevano: (i) la designazione da parte di Enel di soli amministratori indipendenti, di nazionalità russa, in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della società; (ii) la nomina di un nuovo direttore generale, sempre di nazionalità russa, che riporta esclusivamente al consiglio di amministrazione; (iii) la cessazione, ove possibile, dei contratti infragruppo; (iv) la modifica della struttura organizzativa del Gruppo Enel al fine di interrompere il riporto gerarchico delle funzioni di staff o di business di Enel Russia rispetto a quelle di Enel; (v) la conseguente interruzione di qualsiasi flusso di reporting tra Enel SpA ed Enel Russia.
Il perfezionamento dell’operazione di cessione, con il pagamento del corrispettivo, è avvenuto nel corso del mese di ottobre 2022 anche a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive, alle quali questo era subordinato, inclusa l’approvazione dell’operazione da parte del Presidente della Federazione russa ai sensi del paragrafo 5 del Decreto n. 520 del 5 agosto 2022.
Gli effetti contabili derivanti dalla cessione del Gruppo PJSC Enel Russia sono riportati nella nota 8 “Principali acquisizioni e cessioni dell’esercizio”.
Si evidenzia, infine, che il Gruppo Enel continua a detenere in Russia le seguenti partecipazioni:
La rappresentazione dei risultati economici e patrimoniali per Linea di Business e per Area Geografica di attività è effettuata in base all’approccio utilizzato dal management per monitorare le performance del Gruppo nei due esercizi messi a confronto.
(1) I ricavi di settore comprendono sia i ricavi verso terzi sia i ricavi intersettoriali realizzati da ciascun settore nei confronti degli altri.
(2) Il dato non include 2 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Il dato non include 42 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Il dato non include 110 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Il dato non include 2 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”
I ricavi di settore comprendono sia i ricavi verso terzi sia i ricavi intersettoriali realizzati da ciascun settore nei confronti degli altri.
(2) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
(3) I dati relativi alla Linea di Business Enel X sono stati rideterminati per tener conto del trasferimento di talune attività nette e dei relativi Conti economici nella nuova Linea di Business Enel X Way che viene esposta nel settore “Holding, Servizi e Altro”.
(4) Il dato non include 111 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”
(1) I ricavi di settore comprendono sia i ricavi verso terzi sia i ricavi intersettoriali realizzati da ciascun settore nei confronti degli altri. (2) Il dato non include 94 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Il dato non include 4 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Il dato non include 40 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Il dato non include 18 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(1) I ricavi di settore comprendono sia i ricavi verso terzi sia i ricavi intersettoriali realizzati da ciascun settore nei confronti degli altri.
(2) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
(3) Il dato non include 111 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”
(1) Di cui 190 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(2) Di cui 1.951 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Di cui 1.855 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Di cui 1.160 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Di cui 80 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(6) Di cui 87 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(7) Di cui 185 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(8) Di cui 390 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(9) Di cui 476 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(10) Di cui 11 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(11) Di cui 4 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(1) I dati relativi alla Linea di Business Enel X sono stati rideterminati per tener conto del trasferimento di talune attività nette e dei relativi Conti economici nella nuova Linea di Business e-Mobility che viene esposta nel settore “Holding, Servizi e Altro”.
(2) Di cui 2 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Di cui 999 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Di cui 136 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Di cui 28 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(6) Di cui 57 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(1) Di cui 251 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(2) Di cui 307 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Di cui 4.125 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Di cui 553 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Di cui 64 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(6) Di cui 76 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(7) Di cui 961 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(8) Di cui 52 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(1) Di cui 2 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(2) Di cui 999 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(3) Di cui 136 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(4) Di cui 6 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(5) Di cui 22 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
(6) Di cui 57 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” o “discontinued operation”.
La seguente tabella presenta la riconciliazione tra le attività e passività di settore e quelle consolidate.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
I ricavi da “Vendite di energia elettrica” si attestano a 69.340 milioni di euro, in aumento di 24.287 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (+53,9%). Tale incremento è dovuto sostanzialmente ai maggiori volumi venduti e al rialzo dei prezzi di vendita dell’energia elettrica soprattutto in Italia (14.852 milioni di euro) e in Spagna (8.076 milioni di euro).
I “Contributi da operatori istituzionali di mercato” sono in aumento di 834 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente prevalentemente in Iberia per i maggiori costi sostenuti per l’acquisto di commodity utilizzate negli impianti termoelettrici delle Canarie, tenuto conto del rialzo dei prezzi sui mercati internazionali.
I ricavi per “Vendite di gas” nel 2022 sono pari a 8.970 milioni di euro (4.744 milioni di euro nel 2021) con un incremento di 4.226 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Tale incremento è riconducibile prevalentemente ai maggiori volumi di vendita a prezzi medi crescenti principalmente in Spagna (2.253 milioni di euro) e in Italia (1.781 milioni di euro).
I ricavi per “Vendite di combustibili” si incrementano di 3.814 milioni di euro soprattutto in Enel Global Trading per le maggiori vendite di gas registrate.
La variazione positiva delle “Vendite di commodity da contratti con consegna fisica” (12.933 milioni di euro) e dei risultati delle valutazioni dei contratti chiusi nel 2022 (6.633 milioni di euro) è riferita prevalentemente alla commodity gas.
I ricavi da contratti con clienti (IFRS 15) sono ripartiti tra “point in time” e “over time” così come esposto nella tabella seguente.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
La tabella seguente espone i risultati netti relativi ai contratti di vendita e acquisto di commodity con consegna fisica misurati al fair value nello scope dell’IFRS 9.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
Nella seguente tabella è evidenziata la composizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni per area geografica.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
La seguente tabella fornisce informazioni circa le obbligazioni di fare del Gruppo relativamente alle principali tipologie di ricavo, riassumendo i giudizi professionali espressi e i connessi princípi contabili di rilevazione dei ricavi. Per informazioni sull’utilizzo di stime sui ricavi derivanti da contratti con i clienti si rimanda alla nota 2.1 “Uso di stime e giudizi del management”.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
I “Contributi per certificati ambientali”, pari a 220 milioni di euro, si riducono di 29 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente essenzialmente per la riduzione dei contributi su Titoli di Efficienza Energetica ottenuti dalla distribuzione in Italia. Tale effetto viene in parte compensato dai più alti contributi per garanzie di origine registrate in Spagna.
La voce relativa alle plusvalenze da alienazione di società ammonta a 1.876 milioni di euro nel 2022 e accoglie principalmente la rilevazione dei proventi derivanti dalla cessione da parte di Enel X International dell’1,1% della partecipazione in Ufinet (220 milioni di euro), dalla cessione da parte di Enel X Srl delle società del comparto finanziario a Mooney (67 milioni di euro), dalla cessione del 50% della partecipazione detenuta da Enel Grids in Gridspertise (520 milioni di euro) e dalla cessione da parte di Enel Chile della partecipazione detenuta in Enel Transmisión Chile.
Nel 2021 tale voce accoglieva la plusvalenza legata alla cessione della partecipazione detenuta da Enel SpA in Open Fiber (1.763 milioni di euro). Negli “Altri proventi” si registra un incremento di 980 milioni di euro dovuto prevalentemente all’aumento dei proventi registrati in Cile per 503 milioni di euro a seguito di una modifica dell’accordo contrattuale in essere con Shell, in termini di volumi impegnati dal fornitore, nonché all’incremento in Enel Green Power North America dei proventi per tax partnership (319 milioni di euro).
Nelle tabelle seguenti è rappresentata una disaggregazione del totale “Ricavi” per Linea di Business in base all’approccio utilizzato dal management per monitorare le performance del Gruppo nei due esercizi a confronto.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
I costi per l’acquisto di “Energia elettrica” si incrementano prevalentemente per effetto dei maggiori volumi acquistati a prezzi medi crescenti rispetto al precedente esercizio, principalmente in Italia (15.396 milioni di euro) e in Spagna (3.563 milioni di euro).
L’incremento dei costi per l’acquisto di “Gas” riflette essenzialmente l’incremento delle quantità intermediate, principalmente per maggiori volumi di produzione, nonché l’aumento dei costi di acquisto del gas da terzi.
I risultati da valutazione al fair value dei contratti con consegna fisica chiusi registrano un incremento di 7.137 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, di cui 6.117 milioni di euro riconducibili alla commodity gas e 1.020 milioni di euro riconducibili alla commodity elettricità.
L’incremento nella voce “Altri combustibili” è principalmente dovuto ai maggiori volumi di produzione e all’incremento del prezzo delle commodity.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
I costi per servizi e altri materiali, pari a 20.228 milioni di euro nel 2022, registrano un incremento di 988 milioni di euro rispetto all’esercizio 2021. Tale variazione risente essenzialmente:
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Il costo del personale dell’esercizio 2022, pari a 4.570 milioni di euro, registra un decremento di 570 milioni di euro. L’organico del Gruppo diminuisce di 1.155 risorse a seguito del saldo positivo tra le assunzioni e le cessazioni (1.998 risorse), più che compensato dalle variazioni di perimetro (-3.153 risorse), sostanzialmente riferite:
L’aumento dei “Salari e stipendi” è principalmente dovuto al costo sostenuto per le nuove assunzioni delle società italiane, negli Stati Uniti, in Brasile, in Spagna e in Argentina. Il decremento dei “Benefíci successivi al rapporto di lavoro e altri benefíci a lungo termine” per 13 milioni di euro è principalmente riconducibile alla Spagna. La diminuzione degli “Incentivi all’esodo derivanti da accordi di ristrutturazione” è prevalentemente dovuta ai maggiori costi in Italia nel 2021 per la sottoscrizione del nuovo accordo quadro in applicazione dell’art 4, commi 1-7 ter, legge n. 92/2012, per il quale sono stati accantonati 557 milioni di euro al fondo per ristrutturazione e digitalizzazione. Nel corso del 2022 il fondo è stato adeguato in funzione delle dinamiche del periodo e delle variazioni alla base delle ipotesi attuariali.
Nel prospetto che segue è evidenziata la consistenza media dei dipendenti per categoria di appartenenza, confrontata con quella dell’esercizio precedente, nonché la consistenza effettiva al 31 dicembre 2022.
(1) Per le società consolidate con il metodo proporzionale la consistenza corrisponde alla quota di competenza Enel.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
La voce, pari a 1.278 milioni di euro, include gli impairment e i ripristini di valore dei crediti commerciali e degli altri crediti. Le svalutazioni dei crediti commerciali al netto dei ripristini aumentano complessivamente di 90 milioni di euro, essenzialmente per effetto dell’incremento dei crediti commerciali che ha comportato un incremento del fondo svalutazione crediti al fine di garantire l’adeguata copertura del nuovo credito generatosi.
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Il decremento della voce “Ammortamenti e altri impairment” nel 2022 risente essenzialmente:
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Gli altri costi operativi si incrementano di 2.717 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente essenzialmente per effetto:
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei costi afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Gli oneri capitalizzati si incrementano di 374 milioni di euro principalmente per effetto:
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” dei risultati netti da contratti su commodity afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”
I risultati netti da contratti su commodity ammontano a 2.365 milioni di euro nel 2022 (risultati netti positivi per 2.523 milioni di euro nel 2021), e sono così composti:
Per maggiori dettagli sui derivati, si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
I contratti derivati su tassi e cambi hanno registrato oneri netti per 296 milioni di euro nel 2022 (proventi netti per 1.461 milioni di euro nel 2021) e sono così composti:
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021(1) | 2022-2021 | ||
Interessi da attività finanziarie (correnti e non correnti): | ||||
- interessi attivi al tasso effettivo su titoli e crediti non correnti | 158 | 117 | 41 | 35,0% |
- interessi attivi al tasso effettivo su investimenti finanziari a breve | 201 | 80 | 121 | - |
Totale interessi attivi al tasso effettivo | 359 | 197 | 162 | 82,2% |
Proventi finanziari su titoli non correnti designati al fair value through profit or loss | - | - | - | - |
Differenze positive di cambio | 2.289 | 1.212 | 1.077 | 88,9% |
Proventi da partecipazioni | 1 | 6 | (5) | -83,3% |
Proventi da iperinflazione | 1.739 | 824 | 915 | - |
Altri proventi | 781 | 447 | 334 | 74,7% |
TOTALE ALTRI PROVENTI FINANZIARI | 5.169 | 2.686 | 2.483 | 92,4% |
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” degli altri proventi finanziari afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Gli altri proventi finanziari, pari a 5.169 milioni di euro, registrano un incremento di 2.483 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Tale variazione è prevalentemente riconducibile ai seguenti fenomeni:
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021(1) | 2022-2021 | ||
Interessi su debiti finanziari (correnti e non correnti): | ||||
- interessi passivi su debiti verso banche | 509 | 322 | 187 | 58,1% |
- interessi passivi su prestiti obbligazionari | 1.884 | 1.877 | 7 | 0,4% |
- interessi passivi su altri finanziamenti non bancari | 235 | 134 | 101 | 75,4% |
Totale interessi passivi | 2.628 | 2.333 | 295 | 12,6% |
Oneri finanziari su operazioni di gestione del debito | - | 702 | (702) | - |
Differenze negative di cambio | 2.179 | 2.551 | (372) | -14,6% |
Attualizzazione TFR e altri benefíci ai dipendenti | 145 | 105 | 40 | 38,1% |
Attualizzazione altri fondi | 201 | 126 | 75 | 59,5% |
Oneri da partecipazioni | - | - | - | - |
Oneri da iperinflazione | 1.449 | 804 | 645 | 80,2% |
Altri oneri | 727 | 270 | 457 | - |
TOTALE ALTRI ONERI FINANZIARI | 7.329 | 6.891 | 438 | 6,4% |
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” degli altri oneri finanziari afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Gli altri oneri finanziari, pari a 7.329 milioni di euro, evidenziano un incremento complessivo di 438 milioni di euro rispetto al 2021 dovuto essenzialmente ai seguenti fenomeni:
Tali effetti sono sostanzialmente compensati dalla riduzione di oneri connessi alla rilevazione, nell’esercizio 2021, degli oneri su operazioni di gestione del debito (702 milioni di euro).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021 | 2022-2021 | ||
Proventi da partecipazione in società collegate | 145 | 624 | (479) | -76,8% |
Oneri da partecipazioni in società collegate | (141) | (53) | (88) | - |
Totale | 4 | 571 | (567) | -99,3% |
La quota dei proventi derivanti da partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto nel 2022 è positiva per complessivi 4 milioni di euro e registra un decremento pari a 567 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Tale variazione è da riferire essenzialmente alla riduzione dei risultati pro quota di pertinenza del Gruppo relativi a Slovak Power Holding (per 587 milioni di euro), fortemente penalizzati dal forte rialzo dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato spot, lievemente compensata dall’incremento dei risultati pro quota delle società spagnole (per 20 milioni di euro) e di Rusenergosbyt (per 19 milioni di euro).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021(1) | 2022-2021 | ||
Imposte correnti | 3.025 | 2.007 | 1.018 | 50,7% |
Rettifiche per imposte sul reddito relative a esercizi precedenti | (233) | 145 | (378) | - |
Totale imposte correnti | 2.792 | 2.152 | 640 | 29,7% |
Imposte differite | 342 | 304 | 38 | 12,5% |
Imposte anticipate | 389 | (836) | 1.225 | - |
TOTALE | 3.523 | 1.620 | 1.903 | - |
(1) I dati relativi all’esercizio 2021 sono stati rideterminati, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” delle imposte afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
L’incidenza delle imposte sul risultato ante imposte del 2022 è del 40%, a fronte di un’incidenza del 30% nel 2021. Tale maggiore incidenza risente principalmente dei seguenti fenomeni:
Per la movimentazione delle imposte anticipate e differite si rimanda alla nota 25. Di seguito la riconciliazione tra aliquota fiscale teorica ed effettiva.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
2022 | 2021(1) | |||
Risultato prima delle imposte | 8.741 | 5.378 | ||
Imposte teoriche | 2.098 | 24% | 1.291 | 24% |
Delta effetto fiscale su perdite di valore, plusvalenze e negative goodwill | 399 | (229) | ||
Effetto netto su fiscalità differita rilevata con sfasamento temporale | - | 70 | ||
Riforme fiscali Argentina e Colombia | - | 166 | ||
Adeguamento del credito fiscale di Enel Iberia | - | 211 | ||
Regime fiscale agevolato su plusvalenza Open Fiber | - | (401) | ||
Regime fiscale agevolato su plusvalenze Ufinet, Gridspertise e Mooney | (190) | - | ||
Fiscalità anticipata rilevata sull’operazione di carve out Enel X Way | (60) | - | ||
Patent Box in Italia | (65) | - | ||
Imposte anticipate non iscritte su perdite fiscali | - | 75 | ||
Effetti fiscali vari relativi all’economia iperinflazionata argentina | 30 | 49 | ||
Effetto fiscale per minusvalenza indeducibile Matimba | 20 | - | ||
Reversal tax credit per l’operazione Astrid | - | 25 | ||
Effetto fiscale per accantonamenti per rischi non deducibili in Spagna | 30 | - | ||
IRAP | 260 | 276 | ||
Contributo straordinario caro bollette | 121 | - | ||
Contributo di solidarietà | 599 | - | ||
Altre differenze, effetto delle diverse aliquote estere rispetto a quella teorica italiana e partite minor | 281 | 81 | ||
Effetto rideterminazione dati comparativi discontinued operation | - | 6 | ||
Totale | 3.523 | 1.620 |
(1) Il dato relativo all’esercizio 2021 è stato rideterminato, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” delle imposte afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Entrambi gli indici sono calcolati sulla consistenza media delle azioni ordinarie dell’esercizio pari a 10.166.679.946 azioni, rettificata della media delle azioni proprie detenute e delle erogazioni effettuate nel corso dell’anno.
Il numero puntuale delle azioni proprie detenute al 31 dicembre 2022 è pari a 7.153.795 del valore nominale di 1 euro (4.889.152 al 31 dicembre 2021).
Il dettaglio e la movimentazione delle attività materiali relativi all’esercizio 2022 sono di seguito riportati.
Gli “Impianti e macchinari” includono beni gratuitamente devolvibili per un valore netto di libro di 8.409 milioni di euro (7.946 milioni di euro al 31 dicembre 2021), sostanzialmente riferibili a impianti di produzione di energia elettrica in Iberia e America Latina per 3.456 milioni di euro (3.672 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e alla rete di distribuzione di energia elettrica in America Latina per 4.228 milioni di euro (3.506 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Per i “Beni in leasing” si rinvia alla successiva nota 21.
Nel seguito vengono sintetizzati gli investimenti effettuati nel corso del 2022 per tipologia. Tali investimenti, complessivamente pari a 13.329 milioni di euro, registrano un incremento rispetto al 2021 di 1.128 milioni di euro, particolarmente concentrato negli impianti di generazione solare.
(1) I valori del 2022 non considerano 1.174 milioni di euro riferiti a investimenti in infrastrutture comprese nell’IFRIC 12 (907 milioni di euro nel 2021).
(2) Il dato del 2022 include 156 milioni di euro riferiti al perimetro classificato come “posseduto per la vendita” (111 milioni di euro nel 2021).
Il Gruppo Enel, in linea con gli accordi di Parigi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 , guidato da obiettivi di efficienza energetica e di transizione energetica, ha investito soprattutto in impianti di generazione da fonti energetiche alternative. Gli investimenti in impianti di produzione si riferiscono infatti principalmente a impianti solari negli Stati Uniti, in Italia, in Spagna, in Colombia, in Perù, in Cile, in Brasile, in Sudafrica e in Australia. Al fine di rispondere agli eventi climatici esterni sempre più mutevoli e quindi investire sulla resilienza delle reti, il Gruppo ha continuato a investire nella Linea di Business della Distribuzione (4.483 milioni di euro). L’incremento di 94 milioni di euro è riconducibile soprattutto ai maggiori investimenti in Italia, Brasile e Perù, principalmente per manutenzione correttiva e affidabilità della rete.
L’incremento degli investimenti di Enel X si registra principalmente in Italia nei business e-City ed e-Home, in Nord America e Australia per effetto dei maggiori Capex industriali del Battery Energy Storage per la realizzazione di nuovi progetti, in Brasile per l’effetto delle maggiori spese che sono state sostenute nei business Smart Lighting, e-Home e Distributed Energy (avvio di nuovi progetti PV-Fotovoltaico), in Perù nel business dell’illuminazione pubblica, in Colombia a seguito dell’avvio di nuovi progetti nel business Distributed Energy (PV-Fotovoltaico) e in Spagna nel business e-Home.
I maggiori investimenti di Enel X Way sono riferiti alla realizzazione di nuovi punti di ricarica relativi alla mobilità elettrica prevalentemente in Spagna.
La variazione della voce “Altro” accoglie principalmente gli investimenti effettuati nel corso dell’anno nei sistemi di accumulo dell’energia a batteria (BESS) in Italia e Nord America.
L’impatto positivo dei cambi è di 684 milioni di euro.
Le “Variazioni del perimetro di consolidamento” dell’esercizio 2022 si riferiscono principalmente all’acquisizione della società ERG Hydro Srl (ora confluita in Enel Produzione) in Italia e alla vendita di Thar Surya 1 Private Limited in India.
Gli impairment risultano pari a 202 milioni di euro e sono riconducibili prevalentemente all’adeguamento di valore effettuato in Spagna sugli asset presenti nei territori extrapeninsulari delle Isole Baleari, delle Canarie, di Ceuta e Melilla e del Terminal Portuario de Los Barrios, e in Colombia per la Sociedad Portuaria Central Cartagena SA, controllata da Enel Colombia, che terminerà le sue operazioni commerciali a partire da novembre 2023; per tale ragione al 31 dicembre 2022 il valore contabile degli “Impianti e macchinari” è stato sottoposto a svalutazione. Inoltre, l'impairment include le svalutazioni connesse agli asset di Enel Produzione riferiti alle centrali a carbone di Torrevaldaliga Nord, Fusina e Brindisi Sud.
La “Riclassifica da/ad attività possedute per la vendita” è da riferirsi principalmente a tutti gli asset presenti nelle società in Romania, Grecia e di Enel Russia, quest’ultima venduta nel corso dell’ultimo trimestre 2022. In aggiunta accoglie prevalentemente la riclassifica come possedute per la vendita degli asset delle società Enel Generación Costanera SA e Central Dock Sud SA in Argentina, 3SUN Srl in Italia, Avikiran Solar India Private Limited in India e delle società Bungala in Australia.
Gli “Altri movimenti” includono l’accantonamento degli oneri smantellamento e ripristino impianti per un importo negativo di 302 milioni di euro principalmente in Spagna e in Nord America, i nuovi contratti di leasing per 585 milioni di euro, l’adeguamento dei valori delle attività materiali delle società argentine che operano in una economia iperinflazionata per 1.081 milioni di euro nonché l’effetto della capitalizzazione degli interessi su finanziamenti specificamente dedicati a investimenti effettuati su immobili, impianti e macchinari per 260 milioni di euro (182 milioni di euro nel 2021), di seguito dettagliati.
(1) Il valore totale del 2022 include anche 22 milioni di euro riferiti ad attività possedute per la vendita (il valore dell 2021 include anche -5 milioni di euro di oneri finanziari capitalizzati relativi a immobilizzazioni immateriali, 4 milioni di euro riferito ad altre attività non correnti e 61 milioni di euro riferiti ad attività possedute per la vendita).
Al 31 dicembre 2022, l’ammontare degli impegni contrattuali in essere per l’acquisto di immobili, impianti e macchinari è pari a 2.926 milioni di euro.
Gli accordi per servizi in concessione, rilevati in base all’IFRIC 12, si riferiscono a talune infrastrutture asservite alle concessioni del servizio di distribuzione di energia elettrica in Brasile e Costa Rica.
Nella seguente tabella si riepilogano gli elementi rilevanti di tali concessioni:
Il valore dei beni al termine della concessione, classificati tra le attività finanziarie, è valutato al fair value. Per maggiori dettagli si rimanda alla nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
Nella seguente tabella viene esposta la movimentazione del diritto d’uso nel corso del 2022.
Le passività di leasing e i loro movimenti durante l’anno sono riportati nella tabella che segue:
Gli investimenti immobiliari al 31 dicembre 2022 ammontano a 94 milioni di euro e presentano un incremento pari a 3 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Gli investimenti immobiliari del Gruppo sono rappresentati da immobili siti in Italia, Spagna, Brasile e Cile, sui quali non sussistono restrizioni sulla realizzabilità degli investimenti o sulla rimessa dei proventi e incassi connessi alla dismissione. Inoltre, si precisa che il Gruppo non ha obbligazioni contrattuali per l’acquisizione, la costruzione o lo sviluppo degli investimenti immobiliari o per riparazioni, manutenzioni o migliorie.
La variazione dell’esercizio è prevalentemente dovuta alle perdite di valore di alcuni asset in Spagna e all’ammortamento dell’anno.
Per maggiori dettagli sulla valutazione degli investimenti immobiliari si rimanda alle note 52 “Attività e passività misurate al fair value” e 52.2 “Attività non misurate al fair value nello Stato patrimoniale”.
Il dettaglio e la movimentazione delle attività immateriali relativa all’esercizio 2022 sono di seguito riportati:
Il portafoglio di proprietà intellettuale (anche definita “IP”) di Enel comprende un complesso di informazioni funzionali a una crescita sostenibile. L’ecosistema di Open Innovability® genera innovazione attraverso la creazione e la condivisione di soluzioni interne ed esterne che danno vita a un flusso di invenzioni che trovano negli strumenti della proprietà intellettuale tutela e valorizzazione.
Al 31 dicembre 2022 il Gruppo dispone, complessivamente, di 883 brevetti per invenzione industriale, appartenenti a 163 famiglie brevettuali; di questi, 711 sono titoli concessi e 172 domande pendenti. Si tratta di un portafoglio che assicura protezione su tutti i mercati in cui il Gruppo è presente. Il portafoglio IP di Enel comprende anche 23 modelli di utilità e 194 registrazioni di design. Unitamente ai brevetti, ai modelli di utilità e ai design figurano tra i diritti di IP anche segreti industriali di natura sia tecnica sia commerciale che vengono costantemente codificati e manutenuti in linea con quanto previsto dalla procedura organizzativa di Trade Secrets Management. Per quanto riguarda i marchi, il Gruppo è titolare di 2.027 registrazioni, di cui 1.642 già concesse e 385 domande pendenti.
Enel ha consolidato i processi di gestione della generazione e dello sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale all’interno delle procedure organizzative Intellectual Property Management e Trade Secrets Management. Entrambe le procedure organizzative guardano al capitale umano come elemento essenziale nella creazione di IP e mirano a incentivare la partecipazione dei dipendenti al processo inventivo, responsabilizzandoli sull’importanza strategica di tutti i trovati. Nel corso dell’anno 2022, l’attività di codifica e protezione della proprietà intellettuale è proseguita in tutte le Linee di Business Globali. In particolare:
Più in generale, il Gruppo continua a investire risorse nello sviluppo di soluzioni a elevata densità di IP che si attesta principalmente nelle forme di protezione autoriale e segreto industriale su database e algoritmi di previsione dei mercati elettrici e gas, modelli quantitativi avanzati che utilizzano, tra l’altro, dati di scenario per valutare l’impatto del cambiamento climatico su specifici asset/attività produttive. In particolare, si segnalano modelli di sviluppo che hanno l’obiettivo di: (i) caratterizzare la capacità di un asset di ‘resistere’ ai possibili effetti del cambiamento climatico; (ii) quantificare la probabilità che un evento o una combinazione di eventi climatici danneggi l’impianto; e (iii) fornire un indice di ‘debolezza’ dell’asset, anche distribuito, con un approccio tecnico specifico per dare priorità alle azioni/ campi di miglioramento.
Nella tabella che segue sono esposti gli accordi per servizi in concessione non ricompresi nell’applicazione dell’IFRIC 12 che presentano un saldo di bilancio al 31 dicembre 2022.
I beni a vita utile indefinita hanno un valore complessivo di 8.640 milioni di euro (8.633 milioni di euro al 31 dicembre 2021) riferibili essenzialmente alle concessioni per l’attività di distribuzione in Spagna (5.678 milioni di euro), Colombia (1.047 milioni di euro), Cile (1.331 milioni di euro) e Perù (584 milioni di euro), per le quali non è normativamente prevista né prevedibile a oggi una data di scadenza all’esercizio del servizio; sulla base delle previsioni formulate, i flussi di cassa attribuibili a ciascuna CGU, alla quale appartengono le varie concessioni, sono sufficienti a recuperare il valore di iscrizione in bilancio. La variazione dell’anno è riferita principalmente alla variazione del tasso di cambio. Per maggiori dettagli sulla voce “Accordi per servizi in concessione” si rimanda alla nota 20.
Le “Variazioni del perimetro di consolidamento” dell’esercizio 2022 si riferiscono principalmente all’acquisizione, in Italia, da parte di Enel Produzione, di ERG Hydro Srl (ora confluita in Enel Produzione), in seguito alla quale è incrementato il valore attribuito alle concessioni idroelettriche per 170 milioni di euro.
Gli “Impairment” ammontano nel 2022 a 13 milioni di euro, prevalentemente riferiti a immobilizzazioni in corso cui il management ha deciso di rinunciare e di non portare avanti; per ulteriori dettagli si rinvia alla nota 12.e.
Gli “Altri movimenti” accolgono prevalentemente i costi di progettazione connessi all’acquisizione di talune società veicolo brasiliane e l’adeguamento dei valori delle attività immateriali delle società argentine che operano in una economia iperinflazionata.
(1) Include Enel Energia.
(2) Include Viva Labs
Il decremento di 79 milioni di euro dell’avviamento è attribuibile maggiormente alla voce “Riclassifica da/ad ‘Attività classificate come possedute per la vendita’” (pari a -550 milioni di euro) il cui valore è attribuibile alla Romania (-404 milioni di euro) per la classificazione a discontinued operation, al Brasile (-85 milioni di euro) e al Cile (-61 milioni di euro) per la riclassifica come disponibili per la vendita rispettivamente di Enel Celg Distribuição SA - Celg-D (Enel Goiás) ed Enel Transmisión Chile, società oggetto poi di vendita nel corso del 2022. Tale impatto negativo è stato in parte compensato dall’incremento delle variazioni di perimetro dovuto principalmente all’acquisto di Enel Hydro Appennino Centrale Srl (349 milioni di euro) e dalle “Differenze cambio” positive (147 milioni di euro) da ricondursi principalmente a Brasile, Cile e Stati Uniti.
I criteri adottati per l’identificazione delle Cash Generating Unit (CGU) sono basati sulla revenue separation, ritenuto il criterio prevalente in considerazione della natura del business di riferimento tenendo anche conto delle regole di funzionamento e delle normative dei mercati in cui operano, e dell’organizzazione aziendale. Ai fini dei test di impairment relativi all’avviamento, le CGU identificate vengono raggruppate tenendo in considerazione le sinergie attese, coerentemente con la visione strategica e operativa del management, entro il limite dei settori operativi identificati ai fini dell’informativa di settore.
Viene inoltre precisato che nel 2022 le CGU esistenti sono state oggetto di analisi approfondite, finalizzate alla valutazione circa l’eventuale presenza di cambiamenti significativi ai sensi dello IAS 36, paragrafo 72. Tale analisi ha comportato una modifica delle CGU esistenti solo per Enel X Way, nuovo business globale nato dallo scorporo da Enel X della gestione della mobilità elettrica. In particolare, è stata individuata la nuova CGU di Enel X Nord America.
La stima del valore recuperabile degli avviamenti iscritti in bilancio è stata effettuata determinando il valore d’uso delle CGU o gruppi di CGU in esame mediante l’utilizzo di modelli discounted cash flow, che prevedono la stima dei flussi di cassa attesi e l’applicazione di un appropriato tasso di attualizzazione, determinato utilizzando input di mercato quali tassi risk-free, beta e market risk premium. I flussi di cassa sono stati determinati sulla base delle migliori informazioni disponibili al momento della stima, tenuto anche conto dei rischi specifici delle singole CGU o gruppi di CGU, e desumibili:
In particolare, il valore terminale è stimato in base alle specificità dei business relativi alle diverse CGU o gruppi di CGU sottoposte alla procedura di impairment:
Il tasso di crescita nominale considerato (g-rate) è pari alla crescita di lungo periodo della domanda elettrica e/o dell’inflazione (in funzione del Paese di appartenenza e del business) e comunque non eccedente il tasso medio di crescita nel lungo termine del mercato di riferimento.
Il Gruppo ha confermato le direttrici strategiche fondate sui trend legati alla transizione energetica. L’impiego di capitali è stato infatti incentrato su:
Per quanto concerne le assunzioni sugli andamenti dei prezzi delle commodity si conferma l’utilizzo di scenari “Paris reference”. In particolare, si considera al 2030 una crescita sostenuta del prezzo della CO2 , causata dalla progressiva riduzione dell’offerta di permessi a fronte di una crescente domanda, e una stabilizzazione dei prezzi del carbone dovuta alla domanda in decrescita. Per quanto riguarda il gas, si ritiene che le tensioni sul prezzo si allenteranno nei prossimi anni alla luce di un riallineamento tra domanda e offerta a livello globale. Infine, si prevede una progressiva stabilizzazione del prezzo del petrolio, di cui stimiamo il picco di domanda intorno al 2030.
Si evidenzia inoltre che il Gruppo ha tenuto conto, attraverso analisi di sensitività, anche degli impatti derivanti dal cambiamento climatico nel lungo periodo; in particolare:
Al fine di verificare la robustezza del valore d’uso delle CGU, sono state condotte analisi di sensitività sui principali driver di valore, in particolare WACC, tasso di crescita di lungo periodo.
Anche in tali circostanze sono stati rilevati risultati coerenti con le evidenze descritte in precedenza, riscontrando su tutte le CGU analizzate un’eccedenza positiva del valore d’uso rispetto al valore contabile, che garantisce la totale recuperabilità dei valori contabili delle stesse nel Bilancio consolidato del Gruppo Enel al 31 dicembre 2022.
Di seguito viene riportata la composizione del saldo dei principali avviamenti per società cui la CGU appartiene, i tassi di sconto adottati e l’orizzonte temporale nel quale i flussi previsti vengono attualizzati.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) Tasso di crescita perpetua del flusso di cassa dopo il periodo esplicito.
(2) Il WACC pre-tax calcolato con il metodo iterativo: il tasso di sconto che permette che il valore d’uso calcolato con i flussi pre-tax sia equivalente a quello calcolato con flussi post-tax scontati al WACC post-tax.
(3) Il valore del terminal value è stato stimato attraverso una rendita perpetua o una rendita attesa annua a rendimento crescente per gli anni indicati in colonna (G&T = Generation and Trading, EGP = Enel Green Power, LH = Large Hydro).
Di seguito vengono dettagliati i movimenti delle “Attività per imposte anticipate” e delle “Passività per imposte differite” per tipologia di differenze temporali, determinati sulla base delle aliquote fiscali previste dai provvedimenti in vigore, nonché l’ammontare delle attività per imposte anticipate compensabili, ove consentito, con le passività per imposte differite.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
Milioni di euro | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Incr./ (Decr.) con imputazione a Conto economico | Incr./ (Decr.) con imputazione a patrimonio netto | Variazioni perimetro di consolidamento | Differenze cambio | Altri movimenti | Riclassifica “Attività possedute per la vendita” | |||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |||||||
Attività per imposte anticipate: | ||||||||
- differenze di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali | 2.469 | (90) | 1 | 5 | 12 | (10) | (74) | 2.313 |
- accantonamenti per rischi e oneri e impairment con deducibilità fiscale differita | 2.469 | 13 | - | 10 | 45 | (19) | (128) | 1.956 |
- perdite fiscalmente riportabili | 785 | 158 | - | - | 46 | 3 | (206) | 786 |
- valutazione strumenti finanziari | 2.248 | 91 | 522 | 4 | 2 | 67 | (20) | 2.914 |
- benefíci al personale | 871 | (70) | (78) | - | 45 | 40 | (10) | 798 |
- altre partite | 2.626 | (464) | 6 | 1 | (7) | 136 | (140) | 2.158 |
Totale | 11.034 | (362) | 451 | 20 | 143 | 217 | (441) | 10.925 |
Passività per imposte differite: | ||||||||
- differenze su immobilizzazioni e attività finanziarie | 5.538 | 148 | 2 | 110 | (97) | 273 | (255) | 5.719 |
- valutazione strumenti finanziari | 1.527 | 28 | (159) | - | 2 | 110 | (2) | 1.506 |
- altre partite | 2.194 | 188 | 6 | (3) | 38 | 78 | (184) | 2.317 |
Totale | 9.259 | 364 | (151) | 107 | (57) | 461 | (441) | 9.542 |
Attività per imposte anticipate non compensabili | 6.194 | |||||||
Passività per imposte differite non compensabili | 4.612 | |||||||
Passività per imposte differite nette compensabili | 199 |
Le “Attività per imposte anticipate” iscritte in bilancio al 31 dicembre 2022, in quanto sussiste la ragionevole certezza della loro recuperabilità, sono pari a 10.925 milioni di euro (11.034 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Le imposte anticipate nel corso dell’anno si decrementano di 109 milioni di euro, sostanzialmente per effetto:
Tali effetti sono stati parzialmente compensati dall’impatto della fiscalità anticipata legata all’andamento del fair value dei derivati di cash flow hedge, dall’impatto delle differenze cambio in America Latina e dalla fiscalità anticipata rilevata per la riorganizzazione societaria della nuova Linea di Business e-Mobility in Nord America e Spagna.
Si fa presente che non sono state accertate imposte anticipate su perdite fiscali pregresse e del periodo (1.129 milioni di euro) complessivamente pari a 352 milioni di euro, in quanto sulla base delle attuali stime sui futuri imponibili fiscali non si ritiene probabile la loro recuperabilità.
Le “Passività per imposte differite”, pari a 9.542 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (9.259 milioni di euro al 31 dicembre 2021) accolgono essenzialmente la determinazione degli effetti fiscali sugli adeguamenti di valore delle attività acquisite in sede di allocazione definitiva del costo delle acquisizioni effettuate nei vari esercizi e la fiscalità differita sulle differenze tra gli ammortamenti calcolati in base alle aliquote fiscali, inclusi gli ammortamenti anticipati, e quelli determinati in base alla vita utile dei beni. Le imposte differite aumentano complessivamente di 283 milioni di euro, in particolare per effetto:
Tali effetti sono stati parzialmente compensati dall’impatto della fiscalità anticipata legata all’andamento del fair value dei derivati di cash flow hedge, dall’impatto delle differenze cambio in America Latina e dalla riclassifica delle passività per imposte differite relative alle società classificate come disponibili per la vendita e discontinued operation nel corso dell’esercizio.
Nella seguente tabella è esposta la movimentazione delle principali partecipazioni in imprese a controllo congiunto e collegate valutate con il metodo del patrimonio netto.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
Milioni di euro | Quota % | % Impatto a Conto economico | Variazioni perimetro | Dividendi | Riclassifica da/ad “Attività classificate come possedute per la vendita” | Altri movimenti | Quota % | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | al 31.12.2021 | ||||||||
Società a controllo congiunto | |||||||||
Gridspertise Srl | - | - | - | 299 | - | - | - | 299 | 50,0% |
Mooney Group SpA | - | - | (17) | 305 | - | - | (69) | 219 | 50,0% |
Slovak Power Holding | - | 50,0% | (65) | - | - | - | 155 | 90 | 50,0% |
Zacapa Topco Sàrl | 114 | 20,6% | 1 | (114) | - | - | (1) | - | - |
Società progetto Matimba | - | - | (3) | 108 | - | - | 3 | 108 | 50,0% |
Società progetto Kino | 21 | 20,0% | (18) | - | - | - | 13 | 16 | 20,0% |
Tejo Energia Produção e Distribuição de Energia Eléctrica | 12 | 43,8% | - | - | (7) | - | - | 5 | 43,8% |
Ewiva Srl | 22 | 50,0% | (2) | - | - | - | - | 20 | 50,0% |
Drift Sand Wind Project | 40 | 50,0% | 2 | - | - | - | 3 | 45 | 50,0% |
Front Marítim del Besòs | 33 | 61,4% | (2) | - | - | - | - | 31 | 61,4% |
Rusenergosbyt | 51 | 49,5% | 64 | - | (11) | - | (13) | 91 | 49,5% |
Energie Electrique de Tahaddar | 18 | 32,0% | 2 | - | (2) | - | (7) | 11 | 32,0% |
PowerCrop | - | 50,0% | 16 | - | - | - | (2) | 14 | 50,0% |
Totale società a controllo congiunto | 311 | (22) | 598 | (20) | - | 82 | 949 |
Approfondisci il contenuto in dettaglio
Milioni di euro | Quota % | % Impatto a Conto economico | Variazioni perimetro | Dividendi | Riclassifica da/ad “Attività classificate come possedute per la vendita” | Altri movimenti | Quota % | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | al 31.12.2021 | ||||||||
Società collegate | |||||||||
CESI | 59 | 42,7% | (3) | - | - | - | 2 | 58 | 42,7% |
Elecgas SA | 15 | 50,0% | 7 | - | (15) | - | 23 | 30 | 50,0% |
GNL Chile SA | 6 | 33,3% | 7 | - | - | - | 1 | 14 | 33,3% |
Energías Especiales del Bierzo | 4 | 50,0% | 3 | - | (2) | - | 7 | 12 | 50,0% |
Tecnatom | 27 | 45,0% | - | - | - | (27) | - | - | - |
Gorona del Viento El Hierro SA | 13 | 23,2% | 1 | - | (1) | - | - | 13 | 23,2% |
Suministradora Eléctrica de Cádiz | 10 | 33,5% | 4 | - | (5) | - | - | 9 | 33,5% |
Compañía Eólica Tierras Altas | 8 | 37,5% | 3 | - | (3) | - | (1) | 7 | 37,5% |
Cogenio Srl | 12 | 20,0% | (1) | - | (4) | - | 2 | 9 | 20,0% |
Avikiran Surya India | - | - | - | 28 | - | - | (1) | 27 | 51,0% |
Sociedad de Inversiones K Cuatro SpA | - | - | - | (30) | - | - | 30 | - | - |
Enel X AMPCI Ebus Chile SpA | 4 | 20,0% | - | (5) | - | - | 1 | - | - |
EGPNA Renewable Energy Partners | 121 | 20,0% | 5 | (59) | - | - | 10 | 77 | 10,0% |
Rocky Caney Holding | 50 | 20,0% | 5 | (30) | - | - | (3) | 22 | 10,0% |
Altre minori | 64 | (5) | (12) | (7) | - | 14 | 54 | ||
Totale società collegate | 393 | 26 | (108) | (37) | (27) | 85 | 332 | ||
TOTALE | 704 | 4 | 490 | (57) | (27) | 167 | 1.281 |
L’incremento del valore delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, nel 2022, è riconducibile prevalentemente:
Tali effetti positivi sono stati principalmente compensati:
Approfondisci il contenuto in dettaglio
LinkMilioni di euro | Attività non correnti | Attività correnti | Totale attivo | |||
---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Società a controllo congiunto | ||||||
Slovak Power Holding | 12.376 | 12.194 | 1.444 | 1.854 | 13.820 | 14.048 |
Gridspertise Srl | 94 | - | 192 | - | 286 | - |
Rusenergosbyt | 3 | 3 | 285 | 141 | 288 | 144 |
Società progetto Matimba | 114 | - | - | - | 114 | - |
Mooney Group SpA | 880 | - | 449 | - | 1.329 | - |
Ewiva Sr | 40 | 44 | - | - | 40 | 44 |
Società collegate | ||||||
CESI | 191 | 198 | 25 | 28 | 216 | 226 |
Elecgas SA | 332 | 370 | 222 | 188 | 554 | 558 |
Milioni di euro | Totale ricavi | Risultato prima delle imposte | Risultato netto delle continuing operation | |||
---|---|---|---|---|---|---|
2022 | 2021 | 2022 | 2021 | 2022 | 2021 | |
Società a controllo congiunto | ||||||
Slovak Power Holding | 5.184 | 3.417 | (320) | 190 | (223) | 137 |
Gridspertise Srl | 334 | - | 12 | - | 8 | - |
Rusenergosbyt | 2.919 | 2.288 | 170 | 112 | 137 | 90 |
Società progetto Matimba | 34 | - | (22) | - | (15) | - |
Mooney Group SpA | 224 | - | (33) | - | (33) | - |
Ewiva Sr | - | - | (4) | - | (4) | - |
Società collegate | ||||||
CESI | 155 | 140 | (4) | (7) | (1) | (8) |
Elecgas SA | 26 | 25 | 20 | 15 | 14 | 11 |
Passività non correnti | Passività correnti | Totale passivo | Patrimonio netto | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 |
4.950 | 6.762 | 6.620 | 5.369 | 11.570 | 12.131 | 2.250 | 1.917 |
9 | - | 198 | - | 207 | - | 79 | - |
- | - | 165 | 120 | 165 | 120 | 123 | 24 |
- | - | - | - | - | - | 114 | - |
1.086 | - | 575 | - | 1.661 | - | (332) | - |
- | - | - | - | - | - | 40 | 44 |
24 | 25 | 90 | - | 114 | 25 | 102 | 201 |
327 | 408 | 167 | 120 | 494 | 528 | 60 | 30 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
Non corrente | Corrente | |||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Contratti derivati attivi | 3.970 | 2.772 | 14.830 | 22.791 |
Contratti derivati passivi | 5.895 | 3.339 | 16.141 | 24.607 |
Con riferimento ai contratti derivati classificati tra le attività finanziarie non correnti, si rimanda a quanto commentato nella nota 51 rispettivamente per i derivati di copertura e i derivati di trading.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
Non corrente | Corrente | |||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Attività derivati da contratti con i clienti | 508 | 530 | 106 | 121 |
Passività derivati da contratti con i clienti | 5.747 | 6.214 | 1.775 | 1.433 |
Le attività non correnti derivanti da contratti con i clienti si riferiscono principalmente alle attività in fase di realizzazione derivanti da accordi per servizi pubblici in concessione “public-to-private” rilevati secondo quanto previsto dall’IFRIC 12, con scadenza oltre i 12 mesi (492 milioni di euro). Tale casistica ricorre nei casi in cui il concessionario non abbia ancora maturato pienamente il diritto a farsi riconoscere tali attività dal concedente in quanto contrattualmente sussiste tuttavia un’obbligazione di fare perché il bene venga completato e possa essere remunerato attraverso la tariffa. Si precisa che il valore al 31 dicembre 2022 comprende investimenti del periodo per un ammontare pari a 1.174 milioni di euro.
Le attività correnti derivanti da contratti con i clienti accolgono principalmente le attività per lavori e servizi in corso su ordinazione (80 milioni di euro) relative a commesse per lavori ancora da fatturare il cui corrispettivo è subordinato all’adempimento di una prestazione contrattuale. Il valore al 31 dicembre 2022 delle passività non correnti derivanti da contratti con i clienti è da attribuire principalmente alla distribuzione in Italia (3.127 milioni di euro) e Spagna (2.620 milioni di euro) con riferimento alle modalità di rilevazione contabile dei ricavi legati agli allacci di nuovi utenti che vengono riscontati lungo la durata media dei contratti.
Le passività correnti derivanti da contratti con i clienti accolgono le passività relative ai ricavi da servizi di connessione alla rete elettrica con scadenza entro i 12 mesi per 1.234 milioni di euro rilevate principalmente in Italia e Spagna, nonché le passività per lavori in corso su ordinazione (509 milioni di euro). Come richiesto dall’IFRS 15 si riporta di seguito il riversamento a Conto economico per classe temporale delle passività derivanti da contratti con i clienti.
Milioni di euro | ||
---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Entro 1 anno | 1.775 | 1.433 |
Entro 2 anni | 516 | 498 |
Entro 3 anni | 517 | 480 |
Entro 4 anni | 516 | 479 |
Entro 5 anni | 515 | 477 |
Oltre 5 anni | 3.683 | 4.280 |
Totale | 16.141 | 24.607 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Partecipazioni in altre imprese valutate al fair value | 366 | 72 | 294 | - |
Crediti e titoli inclusi nell’indebitamento finanziario netto (vedi nota 29.1) | 4.213 | 2.692 | 1.521 | 56,5% |
Accordi per servizi in concessione | 3.732 | 2.890 | 842 | 29,1% |
Risconti attivi finanziari non correnti | 48 | 50 | (2) | -4,0% |
Totale | 8.359 | 5.704 | 2.655 | 46,5% |
Le “Altre attività finanziarie non correnti” si incrementano di 2.655 milioni di euro principalmente per: • l’incremento dei crediti inclusi nell’indebitamento finanziario netto, come dettagliato nella nota 29.1;
Di seguito il dettaglio della voce “Partecipazioni in altre imprese valutate al fair value”:
Milioni di euro | |||||
---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | Quota % | al 31.12.2021 | Quota % | 2022-2021 | |
Empresa Propietaria de la Red SA | 7 | 11,1% | 5 | 11,1% | 2 |
European Energy Exchange AG | 22 | 2,4% | 13 | 2,4% | 9 |
Athonet Srl | 7 | 16,0% | 7 | 16,0% | - |
Korea Line Corporation | 1 | 0,3% | 1 | 0,3% | - |
Hubject GmbH | 11 | 12,5% | 10 | 12,5% | 1 |
Termoeléctrica José de San Martín SA | 11 | 4,2% | 11 | 4,2% | - |
Termoeléctrica Manuel Belgrano SA | 9 | 4,7% | 12 | 4,7% | (3) |
Zacapa Topco Sàrl | 288 | 19,5% | - | - | 288 |
Altre | 10 | 13 | (3) | ||
Totale | 366 | 72 | 294 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Titoli | 447 | 403 | 44 | 10,9% |
Crediti finanziari diversi | 3.766 | 2.289 | 1.477 | 64,5% |
Totale | 4.213 | 2.692 | 1.521 | 56,5% |
I titoli rappresentano gli strumenti finanziari nei quali le società assicurative olandesi investono parte della loro liquidità. L’incremento dei “Crediti finanziari diversi” è riconducibile principalmente a un incremento dei crediti finanziari per depositi di liquidità.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Attività finanziarie correnti incluse nell’indebitamento finanziario netto (vedi nota 30.1) | 13.501 | 8.467 | 5.034 | 59,5% |
Altre | 252 | 178 | 74 | 41,6% |
Totale | 13.753 | 8.645 | 5.108 | 59,1% |
Le “Altre attività finanziarie correnti” si incrementano di 5.108 milioni di euro principalmente per l’aumento delle attività finanziarie correnti incluse nell’indebitamento finanziario netto, come dettagliato nella nota 30.1.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Quota corrente dei crediti finanziari a lungo termine | 2.838 | 1.538 | 1.300 | 84,5% |
Titoli al FVTPL | - | 1 | (1) | - |
Titoli al FVOCI | 78 | 87 | (9) | -10,3% |
Crediti finanziari e cash collateral | 8.319 | 6.485 | 1.834 | 28,3% |
Altre | 2.266 | 356 | 1.910 | - |
Totale | 13.501 | 8.467 | 5.034 | 59,5% |
La variazione della voce è principalmente riconducibile:
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Crediti verso operatori istituzionali di mercato | 282 | 242 | 40 | 16,5% |
Attività netta programmi del personale | 8 | - | 8 | - |
Altri crediti | 2.196 | 3.026 | (830) | -27,4% |
Totale | 2.486 | 3.268 | (782) | -23,9% |
I “Crediti verso operatori istituzionali di mercato” aumentano di 40 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, principalmente in Spagna relativamente all’attività di distribuzione.
La voce “Altri crediti” al 31 dicembre 2022 include principalmente crediti tributari per 1.674 milioni di euro (2.286 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e depositi cauzionali per 301 milioni di euro (340 milioni di euro a fine 2021).
La variazione dell’anno risente prevalentemente dei minori crediti tributari registrati prevalentemente in Brasile, riconducibili al contenzioso relativo all’applicazione dei tributi PIS/ COFINS nel Paese per 253 milioni di euro e a minori crediti dovuti alla vendita di alcune società brasiliane per 976 milioni di euro, solo parzialmente compensati da un favorevole andamento dei cambi per 543 milioni di euro.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Crediti verso operatori istituzionali di mercato | 1.033 | 2.205 | (1.172) | -53,2% |
Anticipi a fornitori | 332 | 326 | 6 | 1,8% |
Crediti verso il personale | 30 | 29 | 1 | 3,4% |
Crediti verso altri | 1.056 | 1.071 | (15) | -1,4% |
Crediti tributari diversi | 1.598 | 1.164 | 434 | 37,3% |
Ratei e risconti attivi correnti | 265 | 207 | 58 | 28,0% |
Totale | 4.314 | 5.002 | (688) | -13,8% |
I “Crediti verso operatori istituzionali di mercato” includono principalmente i crediti relativi al sistema Italia per 617 milioni di euro (1.519 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e al sistema Spagna per 388 milioni di euro (667 milioni di euro al 31 dicembre 2021). La variazione in diminuzione è essenzialmente riconducibile ai minori crediti, registrati in Italia, verso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), vantati principalmente da e-distribuzione (429 milioni di euro) e da Servizio Elettrico Nazionale (106 milioni di euro) e connessi essenzialmente a meccanismi di perequazione. L’aumento dei “Crediti tributari diversi” per 434 milioni di euro è riconducibile principalmente ai maggiori crediti per imposte indirette e tasse in Italia (216 milioni di euro), in America Latina (100 milioni di euro) e nella capogruppo Enel SpA (282 milioni di euro), parzialmente compensato dalla diminuzione degli stessi registrata in Spagna (115 milioni di euro) e in Nord America (93 milioni di euro).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Materie prime, sussidiarie e di consumo: | ||||
- combustibili | 2.396 | 1.023 | 1.373 | - |
- materiali, apparecchi e altre giacenze | 2.155 | 1.793 | 362 | 20,2% |
Totale | 4.551 | 2.816 | 1.735 | 61,6% |
Certificati ambientali: | ||||
- CO2 emissioni inquinanti | 152 | 139 | 13 | 9,4% |
- certificati verdi | - | 3 | (3) | - |
- certificati di efficienza energetica | 6 | 16 | (10) | -62,5% |
Totale | 158 | 158 | - | - |
Immobili destinati alla vendita | 47 | 49 | (2) | -4,1% |
Acconti | 97 | 86 | 11 | 12,8% |
TOTALE | 4.853 | 3.109 | 1.744 | 56,1% |
Le rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo sono costituite da materiali e apparecchi destinati alle attività di funzionamento, manutenzione e costruzione di impianti di generazione e reti di distribuzione nonché dalle giacenze di combustibili destinati a soddisfare le esigenze delle società di generazione e l’attività di trading. Nel corso dell’esercizio l’incremento complessivo delle rimanenze, pari a 1.744 milioni di euro, è da ricondurre principalmente alle maggiori giacenze di combustibili e materiali, apparecchi e altre giacenze registrate soprattutto in Italia (1.221 milioni di euro), Spagna (506 milioni di euro) e America Latina (69 milioni di euro), in particolare con riferimento alle scorte di gas destinato a soddisfare i fabbisogni degli impianti del Gruppo e ai maggiori stock di materiali di bassa e media tensione, parzialmente compensato dalla diminuzione delle giacenze in Russia e Romania (100 milioni di euro).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Clienti: | ||||
- vendita e trasporto di energia elettrica | 10.216 | 10.111 | 105 | 1,0% |
- distribuzione e vendita di gas | 3.026 | 2.658 | 368 | 13,8% |
- altre attività | 3.118 | 3.158 | (40) | -1,3% |
Totale crediti verso clienti | 16.360 | 15.927 | 433 | 2,7% |
Crediti commerciali verso società collegate e a controllo congiunto | 245 | 149 | 96 | 64,4% |
Totale | 16.605 | 16.076 | 529 | 3,3% |
I crediti verso clienti sono iscritti al netto del relativo fondo svalutazione, che a fine esercizio è pari a 3.783 milioni di euro, a fronte di un saldo di 3.663 milioni di euro registrato alla fine del periodo precedente.
Nello specifico l’incremento dell’esercizio, complessivamente pari a 529 milioni di euro, è rilevato principalmente in Spagna (530 milioni di euro) e in America Latina (554 milioni di euro), parzialmente compensato dalla diminuzione registrata in Italia (106 milioni di euro) e in Romania (500 milioni di euro), che, in linea con le disposizioni dell’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate”, è stata classificata come posseduta per la vendita.
Le variazioni di periodo sono imputabili ai crediti per la vendita e il trasporto dell’energia elettrica e del gas rilevati nel corso dell’esercizio, nonché all’incremento degli accantonamenti al netto dei rilasci del fondo svalutazione, in Italia e in America Latina.
Per maggiori dettagli sui crediti commerciali si rimanda alla nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Le disponibilità liquide, dettagliate nella tabella successiva, sono incrementate complessivamente per 2.183 milioni di euro per effetto degli incassi derivanti dalle cessioni effettuate a dicembre 2022 di Enel Transmisión Chile, Gridspertise ed Celg Distribuição SA - Celg-D (Enel Goiás).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Depositi bancari e postali | 8.968 | 8.118 | 850 | 10,5% |
Denaro e valori in cassa | 35 | 8 | 27 | - |
Altri investimenti di liquidità | 2.038 | 732 | 1.306 | - |
Totale | 11.041 | 8.858 | 2.183 | 24,6% |
La movimentazione delle attività possedute per la vendita nell’esercizio 2022 è di seguito dettagliata.
Milioni di euro | Riclassifica da/ad attività correnti e non | Dismissioni e variaz. perimetro di consolid. | Impairment | Diff. cambi | Investimenti | Altri movimenti | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | al 31.12.2021 | |||||||
Immobili, impianti e macchinari | 899 | 5.231 | (1.848) | (1.102) | 18 | 47 | 59 | 3.304 |
Attività immateriali | 144 | 1.985 | (1.136) | (797) | 23 | 17 | 98 | 334 |
Avviamento | 1 | 550 | (62) | (488) | (42) | - | 41 | - |
Attività per imposte anticipate | 16 | 578 | (408) | - | - | - | 25 | 211 |
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 4 | 27 | (2) | (1) | - | - | (1) | 27 |
Attività derivanti da contratti con i clienti non correnti | - | 227 | (233) | - | (2) | 84 | (76) | - |
Altre attività non correnti | 40 | 750 | (639) | - | - | - | (26) | 125 |
Attività finanziarie non correnti | - | 208 | (144) | - | (12) | - | 86 | 138 |
Crediti finanziari correnti e titoli | - | 113 | (65) | - | - | - | (5) | 43 |
Altre attività finanziarie correnti | - | 75 | - | - | 8 | - | (74) | 9 |
Disponibilita liquide e mezzi equivalenti | 44 | 587 | (287) | - | (4) | - | 85 | 425 |
Rimanenze, crediti commerciali e altre attività correnti | 94 | 2.353 | (1.054) | - | (8) | - | 148 | 1.533 |
Totale | 1.242 | 12.684 | (5.878) | (2.388) | (19) | 148 | 360 | 6.149 |
Le passività, invece, si movimentano nell’esercizio 2022 nel seguente modo.
Milioni di euro | Riclassifica da/ad passività correnti e non | Dismissioni e variaz. perimetro di consolid. | Diff. cambi | Altri movimenti | ||
---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | al 31.12.2021 | |||||
Finanziamenti a lungo termine | 782 | 1.160 | (1.259) | 33 | 59 | 775 |
Fondi rischi e oneri quota non corrente | 10 | 272 | (242) | 1 | (8) | 33 |
Passività per imposte differite | 46 | 441 | (207) | - | (40) | 240 |
TFR e altri benefíci definiti relativi al personale | - | 65 | (42) | - | - | 23 |
Passività finanziarie non correnti | 40 | 123 | (5) | (10) | (79) | 69 |
Passività derivanti da contratti con i clienti non correnti | - | 447 | (5) | (2) | 2 | 442 |
Altre passività non correnti | 5 | 649 | (597) | (3) | 125 | 179 |
Finanziamenti a breve termine | 2 | 651 | (17) | (9) | 15 | 642 |
Quote correnti dei finanziamenti a lungo termine | - | 137 | (1.328) | (29) | 1.238 | 18 |
Fondi rischi e oneri quota corrente | - | 47 | (14) | - | - | 33 |
Altre passività finanziarie correnti | 6 | 28 | (57) | (1) | 36 | 12 |
Debiti commerciali e altre passività correnti | 71 | 1.663 | (828) | 4 | (16) | 894 |
Totale | 962 | 5.683 | (4.601) | (16) | 1.332 | 3.360 |
La voce in esame include sostanzialmente le attività valutate sulla base del minore tra il costo, inteso come valore netto contabile, e il presumibile valore di realizzo, che in ragione delle decisioni assunte dal management rispondono ai requisiti previsti dall’“IFRS 5 - Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate” per la loro classificazione in tale voce. I saldi delle attività e le passività possedute per la vendita e le discontinued operation al 31 dicembre 2022 ammontano, rispettivamente, a 6.149 milioni di euro e 3.360 milioni di euro e fanno riferimento principalmente a:
Nel corso del 2022 sono state realizzate alcune cessioni precedentemente classificate come disponibili per la vendita. In particolare:
Per maggiori approfondimenti relativi agli effetti economici delle operazioni di cessione sopra riportate si rimanda al paragrafo “Aggregazioni aziendali”.
Capitale sociale - Euro 10.167 milioni
Al 31 dicembre 2022 il capitale sociale di Enel SpA, interamente sottoscritto e versato, risulta pari a 10.166.679.946 euro, rappresentato da altrettante azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna. L’indicato importo del capitale di Enel SpA risulta quindi invariato rispetto a quello registrato al 31 dicembre 2021.
Al 31 dicembre 2022, in base alle risultanze del libro dei Soci e tenuto conto delle comunicazioni inviate alla CONSOB e pervenute alla Società ai sensi dell’art. 120 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, nonché delle altre informazioni a disposizione, gli azionisti in possesso di una partecipazione superiore al 3% del capitale della Società risultavano il Ministero dell’Economia e delle Finanze (con il 23,585% del capitale sociale) e BlackRock Inc. (con il 5,114% del capitale sociale, posseduto a titolo di gestione del risparmio).
Riserva azioni proprie - Euro (47) milioni
Alla data del 31 dicembre 2022, le azioni proprie sono rappresentate da n. 7.153.795 azioni ordinarie di Enel SpA del valore nominale di 1 euro (n. 4.889.152 al 31 dicembre 2021), acquistate tramite un intermediario abilitato per un valore complessivo di 47 milioni di euro.
Altre riserve - Euro 2.740 milioni
Riserva da sovrapprezzo azioni - Euro 7.496 milioni
La riserva sovrapprezzo azioni ai sensi dell’art. 2431 del codice civile accoglie, nel caso di emissione di azioni sopra la pari, l’eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale, ivi comprese quelle derivate dalla conversione di obbligazioni. Tale riserva, che ha natura di riserva di capitale, non può essere distribuita fino a che la riserva legale non abbia raggiunto il limite stabilito dall’art. 2430 del codice civile.
Riserva per strumenti di capitale - obbligazioni ibride perpetue - 5.567 milioni di euro
Tale riserva accoglie il valore nominale, al netto dei costi di transazione, dei prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui denominati in euro destinati a investitori istituzionali.
Nel corso del 2022 il Gruppo ha pagato coupon a titolari di oobbligazioni ibride perpetue per 123 milioni di euro.
Riserva legale - Euro 2.034 milioni
La riserva legale rappresenta la parte di utili che secondo quanto disposto dall’art. 2430 del codice civile non può essere distribuita a titolo di dividendo.
Altre riserve - Euro 2.332 milioni
Includono 2.215 milioni di euro riferiti alla quota residua delle rettifiche di valore effettuate in sede di trasformazione di Enel da ente pubblico a società per azioni.
In caso di distribuzione i relativi ammontari non costituiscono distribuzione di utile ai sensi dell’art. 47 del TUIR.
Riserva conversione bilanci in valuta estera - Euro (5.912) milioni
La variazione positiva dell’esercizio, pari a 2.213 milioni di euro, è dovuta principalmente agli effetti della variazione di perimetro relativa alle cessioni di PJSC Enel Russia, di Central Geradora Termelétrica Fortaleza e di Celg Distribuição SA - Celg-D (Enel Goiás), e all’apprezzamento netto delle valute funzionali utilizzate dalle controllate estere, soprattutto in America Latina e Stati Uniti, rispetto all’euro (valuta di presentazione della Capogruppo).
Riserve da valutazione strumenti finanziari di cash flow hedge - Euro (3.553) milioni
Includono gli oneri netti rilevati direttamente a patrimonio netto per effetto di valutazioni su derivati di copertura (cash flow hedge). La variazione del periodo è riconducibile principalmente all’andamento del prezzo delle commodity. Riserve da valutazione strumenti finanziari costi di hedging - Euro (81) milioni Tali riserve accolgono, in applicazione dell’IFRS 9, la variazione di fair value dei currency basis point e dei punti forward. La variazione del periodo è riconducibile principalmente all’andamento del prezzo delle commodity.
Riserve da valutazione strumenti finanziari costi di hedging - Euro (81) milioni
Tali riserve accolgono, in applicazione dell’IFRS 9, la variazione di fair value dei currency basis point e dei punti forward. La variazione del periodo è riconducibile principalmente all’andamento del prezzo delle commodity.
Riserve da valutazione strumenti finanziari FVOCI - Euro (22) milioni
Includono gli oneri netti non realizzati relativi a valutazioni al fair value di attività finanziarie.
Riserva da partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto - Euro (476) milioni
Tale riserva accoglie la quota di risultato complessivo da rilevare direttamente a patrimonio netto, riferibile alle società valutate con il metodo del patrimonio netto. La variazione del 2022 è da attribuire prevalentemente alla variazione della riserva da valutazione strumenti di Cash flow hedge di Slovak Power Holding.
Rimisurazione delle passività/(attività) nette per piani a benefíci definiti– Euro (1.063) milioni
Tale riserva accoglie la rilevazione degli utili e perdite attuariali in contropartita delle passività per benefíci ai dipendenti, al netto del relativo effetto fiscale.
Riserva per cessioni di quote azionarie senza perdita di controllo - Euro (2.390) milioni
Tale riserva accoglie principalmente:
La variazione nel corso del 2022 è legata alla cessione del 49% della partecipazione detenuta da Enel Green Power Canada nelle società Pincher Creek LP e Riverview LP.
Riserva da acquisizioni su non-controlling interest - Euro (1.192) milioni
Tale riserva accoglie principalmente l’eccedenza dei prezzi di acquisizione rispetto ai patrimoni netti contabili acquisiti a seguito dell’acquisto da terzi di ulteriori interessenze in imprese già controllate in America Latina.
La variazione del periodo, negativa per 349 milioni di euro, si riferisce principalmente agli effetti della fusione per incorporazione tra le società Emgesa SA ESP (incorporante), Codensa SA ESP, Enel Green Power Colombia SAS ESP ed ESSA 2 (incorporate), a seguito della quale la percentuale di possesso del Gruppo in Emgesa SA ESP (ora Enel Colombia SA ESP) è passata dal 39,89% al 47,18%, e alla cessione da Endesa X Servicios SLU a Enel X Way Srl del 51% della società Endesa X Way SL che ha comportato una variazione nella percentuale di possesso del Gruppo in quest’ultima dal 70,11% all’85,35%.
Utili e perdite accumulati - Euro 15.797 milioni
Tale riserva accoglie gli utili di esercizi precedenti non distribuiti né accantonati in altre riserve.
Nella tabella seguente viene rappresentata la movimentazione degli utili e delle perdite rilevati negli Other Comprehensive Income, comprensiva delle quote di terzi con evidenza per singola voce del relativo effetto fiscale.
(1) Deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 4 novembre 2021 e messo in pagamento a decorrere dal 26 gennaio 2022 (acconto dividendo per azione 0,19 euro per complessivi 1.932 milioni di euro).
(2) Deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 3 novembre 2022 e messo in pagamento a decorrere dal 25 gennaio 2023 (acconto dividendo per azione 0,20 euro per complessivi 2.033 milioni di euro).
I dividendi distribuiti sono esposti al netto delle quote spettanti alle azioni proprie risultate in portafoglio alle rispettive “record date”. Tali quote sono state oggetto di rinuncia all’incasso e destinate alla riserva denominata “utili accumulati”.
Il dividendo dell’esercizio 2022, pari a euro 0,40 per azione, per un ammontare complessivo di 4.067 milioni di euro (di cui 0,20 euro per azione per complessivi 2.033 milioni di euro a titolo di acconto), verrà proposto all’Assemblea degli azionisti del 10 maggio 2023 riunita in unica convocazione.
Il presente Bilancio non tiene conto degli effetti della distribuzione ai soci del dividendo dell’esercizio 2022, se non per il debito verso gli azionisti per l’acconto sul dividendo 2022, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 3 novembre 2022 per un importo massimo potenziale di 2.033 milioni di euro, e messo in pagamento a decorrere dal 25 gennaio 2023 al netto della quota spettante alle n. 7.153.795 azioni proprie risultate in portafoglio alla “record date” del 24 gennaio 2023.
Nel corso del 2022 il Gruppo ha inoltre pagato 123 milioni di euro di coupon a titolari di obbligazioni ibride perpetue.
Gestione del capitale
Gli obiettivi identificati dal Gruppo nella gestione del capitale sono la salvaguardia della continuità aziendale, la creazione di valore per gli stakeholder e il supporto allo sviluppo del Gruppo. In particolare, il Gruppo persegue il mantenimento di un adeguato livello di capitalizzazione che permetta di realizzare un soddisfacente ritorno economico per gli azionisti e di garantire l’accesso a fonti esterne di finanziamento, anche attraverso il conseguimento di un rating adeguato.
In tale contesto, il Gruppo gestisce la propria struttura di capitale ed effettua aggiustamenti alla stessa, qualora i cambiamenti delle condizioni economiche lo richiedano. Non vi sono state modifiche sostanziali agli obiettivi, alle politiche o ai processi nel corso del 2022.
A tal fine, il Gruppo monitora costantemente l’evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto, la cui situazione al 31 dicembre 2022 e 2021 è sintetizzata nella seguente tabella.
(1) Ai fini di una migliore esposizione dell’indebitamento finanziario netto, per tenere conto delle attività di gestione di copertura del rischio di cambio, il Gruppo ha deciso di includere nella sua determinazione il fair value degli strumenti derivati di cash flow hedge e fair value hedge utilizzati a copertura del rischio di cambio sui finanziamenti. Conseguentemente, ai fini di una migliore comparabilità dei dati, si è reso necessario rideterminare l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021.
L’incremento del rapporto debt/equity che misura la leva finanziaria è ascrivibile sostanzialmente all’aumento dell’indebitamento finanziario netto riconducibile principalmente al fabbisogno generato dagli investimenti del periodo, al pagamento di dividendi e all’acquisizione di ERG Hydro. Si rinvia alla nota 47 per la composizione delle singole voci riportate in tabella.
Nella tabella seguente viene rappresentata la composizione delle interessenze di terzi suddivisa per area geografica.
La variazione delle interessenze di terzi si riferisce principalmente all’apprezzamento delle valute funzionali delle controllate estere rispetto all’euro (soprattutto in America Latina), ai risultati del periodo, all’effetto dell’operazione societaria avvenuta in Colombia e all’impatto dell’iperinflazione. Tali effetti sono stati in parte compensati dai dividendi distribuiti e dall’adeguamento di valore degli strumenti di copertura di cash flow hedge.
Si riporta di seguito l’informativa economico-finanziaria richiesta dall’IFRS 12 per le società controllate con interessenze di terzi rilevanti.
Per maggiori dettagli sulla natura dei finanziamenti si rimanda alla nota 48 “Strumenti finanziari per categoria”.
Il Gruppo riconosce ai dipendenti varie forme di benefíci individuati nelle prestazioni connesse a “trattamento di fine rapporto” di lavoro, mensilità aggiuntive per raggiunti limiti di età o per maturazione del diritto alla pensione di anzianità, premi di fedeltà per il raggiungimento di determinati requisiti di anzianità in azienda, previdenza e assistenza sanitaria integrativa, sconti sul prezzo di fornitura dell’energia elettrica consumata a uso domestico e altre prestazioni simili. In particolare:
La tabella di seguito riportata evidenzia la variazione delle passività per benefíci definiti dopo la cessazione del rapporto di lavoro e per altri benefíci a lungo termine, rispettivamente, al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 nonché la riconciliazione di tale passività con la passività attuariale.
La passività riconosciuta in bilancio si attesta, per il 2022, a 2.202 milioni di euro, in diminuzione di 522 milioni di euro rispetto al 2021. Oltre alla normale movimentazione annuale, si registra nel 2022 la riclassifica a possedute per la vendita delle passività attuariali di Enel Generación Costanera SA e Central Dock Sud SA in Argentina, di 3SUN Srl in Italia, di tutte le società presenti in Romania e Grecia e di PJSC Enel Russia e sue controllate, quest’ultima venduta nel corso dell’ultimo trimestre 2022. Inoltre, in Spagna, la valutazione attuariale di un piano di Asociación Nuclear Ascó-Vandellós II AIE, è risultata in attivo rispetto alla obbligazione assunta dalla società, e per questo motivo è stata riclassificata in una apposita voce dell’attivo dello Stato patrimoniale.
Milioni di euro | ||
---|---|---|
2022 | 2021 | |
(Utili)/Perdite a Conto economico | ||
Costo normale e costo relativo a prestazioni di lavoro passate | 22 | 9 |
Oneri finanziari netti | 149 | 107 |
(Utili)/Perdite derivanti da settlement | - | (4) |
(Utili)/Perdite derivanti da altri benefíci a lungo termine | 7 | 22 |
Altri movimenti | (20) | 1 |
Totale | 158 | 135 |
Milioni di euro | ||
---|---|---|
2022 | 2021 | |
Variazione negli (utili)/perdite in OCI | ||
Rendimento atteso delle attività a servizio dei piani escluso quanto riportato nei proventi finanziari | 184 | (38) |
(Utili)/Perdite su piani a benefíci definiti | (614) | (13) |
Variazioni nell’asset ceiling escluso quanto riportato nei proventi finanziari | 27 | 12 |
Altri movimenti | - | (1) |
Totale | (403) | (40) |
La variazione nel costo rilevato a Conto economico è pari a 23 milioni di euro. L’impatto a Conto economico risulta quindi in aumento ma sostanzialmente in linea con quanto registrato nel 2021.
La passività riconosciuta in bilancio a fine esercizio è esposta al netto del fair value delle attività a servizio dei piani, pari a 2.124 milioni di euro al 31 dicembre 2022. La composizione di tali attività, totalmente concentrata in Spagna e Brasile, è sintetizzabile come di seguito riportati.
2022 | 2021 | |
---|---|---|
Investimenti quotati in mercati attivi | ||
Azioni | 10% | 8% |
Titoli a reddito fisso | 66% | 54% |
Investimenti immobiliari | 3% | 3% |
Altro | 21% | - |
Investimenti non quotati | ||
Asset detenuti da compagnie assicurative | - | - |
Altro | - | 35% |
Totale | 100% | 100% |
Le principali assunzioni utilizzate nella stima attuariale delle passività per benefíci ai dipendenti e delle attività al servizio dei piani, determinate in coerenza con l’esercizio precedente, sono evidenziate nella seguente tabella.
Di seguito si riporta un’analisi di sensitività che illustra gli effetti sulla passività attuariale per benefíci definiti a seguito di variazioni, ragionevolmente possibili alla fine dell’esercizio, di ciascuna singola ipotesi attuariale rilevante adottata nella stima della predetta passività.
L’analisi di sensitività sopra indicata è stata determinata applicando una metodologia che estrapola l’effetto sulla passività attuariale per benefíci definiti, a seguito della variazione ragionevole di una singola assunzione, lasciando invariate le altre.
L’ammontare dei contributi che si prevede di versare relativamente ai piani a benefíci definiti nell’esercizio successivo ammonta a 221 milioni di euro.
Di seguito si illustrano i pagamenti dei benefíci attesi nei prossimi esercizi per piani a benefíci definiti.
Da segnalare un generale aumento dei pagamenti attesi.
Tale incremento è dovuto principalmente al Brasile e all’Argentina.
Al 31 dicembre 2022 il fondo accoglie esclusivamente gli oneri che verranno sostenuti al momento della dismissione degli impianti nucleari da parte di Enresa, società pubblica spagnola incaricata di tale attività in forza del Regio Decreto 1349/2003 e della Legge n. 24/2005. La quantificazione degli oneri si basa su quanto riportato nel Contratto tipo tra Enresa e le società elettriche, approvato dal Ministero dell’Economia nel settembre del 2001, che regola l’iter di smantellamento e chiusura degli impianti di generazione nucleari. L’orizzonte temporale coperto corrisponde al periodo compreso (tre anni) tra l’interruzione della produzione e il passaggio a Enresa della gestione dell’impianto (c.d. “post-operational costs”) e tiene conto, tra le varie assunzioni utilizzate per stimarne l’ammontare, del quantitativo di combustibile nucleare non consumato previsto alla data di chiusura di ciascuna delle centrali nucleari spagnole in base a quanto previsto dal contratto di concessione.
Il fondo “smantellamento e ripristino impianti” accoglie il valore attuale del costo stimato per lo smantellamento e la rimozione degli impianti non nucleari in presenza di obbligazioni legali o implicite. Il fondo è riconducibile prevalentemente al Gruppo Endesa e a Enel Produzione. In particolare, la variazione del fondo nel corso del 2022 è legata prevalentemente alla rideterminazione dei costi futuri di smantellamento di alcuni impianti in Iberia e Nord America nonché agli utilizzi e rilasci di fondi accantonati negli anni precedenti per far fronte al processo di decarbonizzazione.
Si riporta di seguito la tabella riepilogativa della ripartizione temporale dei pagamenti relativi al fondo smantellamento e ripristino impianti.
Milioni di euro | ||
---|---|---|
Stratificazione temporale pagamenti (valore nominale) | Valore attualizzato | |
Entro 1 anno | 248 | 247 |
Oltre 1 anno ed entro i 5 anni | 1.221 | 1.134 |
Oltre i 5 anni | 2.275 | 1.552 |
Totale | 3.744 | 2.933 |
Il fondo “contenzioso legale” è destinato a coprire le passività che potrebbero derivare da vertenze giudiziali e da altro contenzioso. Esso include la stima dell’onere a fronte dei contenziosi sorti nell’esercizio, oltre che l’aggiornamento delle stime sulle posizioni sorte negli esercizi precedenti, in base alle indicazioni dei legali interni ed esterni. Il saldo dei contenziosi legali è prevalentemente riconducibile alle società dell’America Latina (395 milioni di euro), spagnole (169 milioni di euro) e italiane (127 milioni di euro). La riduzione del fondo rispetto all’esercizio precedente, pari a 131 milioni di euro, è principalmente giustificato da movimentazione negativa del fondo in Brasile a seguito del deconsolidamento di Celg-D.
Il fondo “certificati ambientali” accoglie gli oneri relativi al deficit di certificati ambientali connessi all’adempimento di specifici obblighi normativi, nazionali o sovranazionali, in materia di tutela ambientale ed è riconducibile prevalentemente all’Iberia (Endesa Energía ed Endesa Generación SA).
Il fondo “oneri su imposte e tasse” accoglie la stima di passività derivanti da contenziosi di natura tributaria relativi a imposte dirette e indirette.
Si precisa che il saldo del fondo accoglie, tra gli altri, l’accantonamento relativo al contenzioso esistente e a quello potenziale in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) e di Imposta Municipale Unica (IMU). In Italia, il Gruppo ha tenuto conto dell’evoluzione normativa in materia catastale (che, con decorrenza 1° gennaio 2016, ha previsto l’esclusione di macchinari, congegni, attrezzature e altri impianti funzionali allo specifico processo produttivo dal calcolo della rendita attribuibile agli immobili censiti nel gruppo catastale D, fra i quali rientrano le centrali di produzione di energia elettrica) nella stima delle passività iscritte in bilancio a fronte di tale fattispecie, sia ai fini della quantificazione del rischio probabile sui contenziosi già incardinati, sia ai fini di una ragionevole valutazione di probabili oneri futuri su posizioni non ancora oggetto di rilievi da parte degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni.
Gli “altri” fondi si riferiscono a rischi e oneri di varia natura, connessi principalmente a controversie di carattere regolatorio, a contenziosi con enti locali per tributi e canoni od oneri di varia natura.
La variazione negativa dell’esercizio, pari a 49 milioni di euro, è prevalentemente riconducibile agli utilizzi dei fondi per indennizzi assicurativi da parte di Enel Global Trading.
Il “Fondo oneri per incentivi all’esodo e altri piani di ristrutturazione” accoglie la stima degli oneri connessi alle offerte per risoluzioni consensuali anticipate del rapporto di lavoro derivanti da esigenze organizzative. La riduzione dell’anno pari a 305 milioni di euro risente prevalentemente degli utilizzi riferiti ai fondi di incentivazione istituiti negli esercizi precedenti in Spagna (Acuerdo de Salida Voluntaria) e in Italia per far fronte alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro di alcuni dipendenti.
Enel, nel suo ruolo di leader nella transizione energetica, ha posto al centro della propria strategia la decarbonizzazione e la crescita delle rinnovabili nel mondo.
In tale contesto, Enel ha avviato la ristrutturazione delle attività derivanti dal processo di transizione energetica che coinvolge gli impianti di generazione da fonti termiche nelle geografie in cui il Gruppo opera. La conseguente revisione dei processi e dei modelli operativi richiede cambiamenti di ruoli e competenze dei dipendenti che il Gruppo intende attuare con piani altamente sostenibili basati su programmi di redeployment, con importanti piani di upskilling e reskilling e con il raggiungimento di accordi volontari individuali di prepensionamento. La transizione energetica si basa inoltre su un progressivo e significativo sviluppo di strumenti digitali in quanto la digitalizzazione è fondamentale per fornire risposte alle molteplici forze esterne e assumere decisioni consapevoli e ben ponderate a ogni livello nell’ambito dell’organizzazione del Gruppo.
A tal proposito è stato quindi costituito nel corso del 2020 un fondo per programmi di ristrutturazione, che al 31 dicembre 2022 ammonta a 990 milioni di euro, riconducibile prevalentemente a Spagna e Italia, e accoglie la stima dei costi che il Gruppo sosterrà, a seguito dell’accelerazione della transizione energetica, per tutte le attività, dirette e indirette, legate alla revisione dei processi e dei modelli operativi oltreché dei ruoli e delle competenze dei dipendenti.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Altre passività finanziarie non correnti | - | 120 | (120) | - |
Totale | - | 120 | (120) | - |
La variazione delle “Altre passività finanziarie non correnti”, pari a 120 milioni di euro, è relativa alla diminuzione della quota non corrente dei debiti relativi al deficit del sistema elettrico spagnolo che erano inclusi nell’indebitamento finanziario netto.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Ratei e risconti passivi operativi | 347 | 498 | (151) | -30,3% |
Altre partite | 3.899 | 4.027 | (128) | -3,2% |
Totale | 4.246 | 4.525 | (279) | -6,2% |
La variazione delle “Altre partite” risente della diminuzione “Altri debiti tributari maggiori di 12 mesi” per 45 milioni di euro e della diminuzione degli “Altri debiti diversi” principalmente in Brasile e relativi all’esito del contenzioso PIS/ COFINS nel Paese (già dettagliato nelle “Altre attività non correnti”) per 351 milioni di euro, solo parzialmente compensata dall’aumento dei “Debiti per tax partnership” in Nord America per 323 milioni di euro.
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Debiti diversi verso clienti | 2.094 | 1.950 | 144 | 7,4% |
Debiti verso operatori istituzionali di mercato | 2.115 | 2.961 | (846) | -28,6% |
Debiti verso il personale | 519 | 471 | 48 | 10,2% |
Debiti tributari diversi | 1.046 | 1.274 | (228) | -17,9% |
Debiti verso istituti di previdenza | 215 | 205 | 10 | 4,9% |
Contingent consideration | 46 | 45 | 1 | 2,2% |
Debiti per opzioni di vendita concesse a minoranze azionarie | - | 4 | (4) | - |
Ratei e risconti passivi correnti | 441 | 395 | 46 | 11,6% |
Debiti per dividendi | 2.228 | 2.191 | 37 | 1,7% |
Altri debiti | 3.009 | 3.463 | (454) | -13,1% |
Totale | 11.713 | 12.959 | (1.246) | -9,6% |
La variazione delle “Altre passività correnti” è essenzialmente dovuta:
La voce, pari a 17.641 milioni di euro (16.959 milioni di euro al 31 dicembre 2021), accoglie i debiti per forniture di energia, combustibili, materiali, apparecchi relativi ad appalti e prestazioni diverse.
Nello specifico, i debiti commerciali con scadenza inferiore a 12 mesi ammontano a 17.605 milioni di euro (16.865 milioni di euro al 31 dicembre 2021) mentre quelli con scadenza superiore a 12 mesi sono pari a 36 milioni di euro (94 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | ||
Ratei e risconti passivi operativi | 710 | 539 | 171 | 31,7% |
Altre partite | 143 | 86 | 57 | 66,3% |
Totale | 853 | 625 | 228 | 36,5% |
L’incremento delle altre passività finanziarie correnti è riconducibile principalmente ai maggiori ratei e risconti finanziari passivi, in aumento di 171 milioni di euro, in conseguenza dei maggiori ratei passivi sui prestiti obbligazionari. Le altre partite fanno riferimento prevalentemente a debiti per interessi maturati.
Milioni di euro | |||
---|---|---|---|
2022 | 2021 | 2022-2021 | |
Disponibilità e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio(1) | 8.990 | 6.002 | 2.988 |
Cash flow da attività operativa(2) | 8.674 | 9.915 | (1.241) |
di cui discontinued operation | (391) | 280 | |
Cash flow da attività di investimento/disinvestimento | (13.626) | (10.875) | (2.751) |
di cui discontinued operation | (351) | (453) | |
Cash flow da attività di finanziamento(2) | 7.369 | 3.931 | 3.438 |
di cui discontinued operation | 656 | 118 | |
Effetto variazione cambi su disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 136 | 17 | 119 |
Disponibilità e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio(3) | 11.543 | 8.990 | 2.553 |
(1) Di cui “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti” per 8.315 milioni di euro al 1° gennaio 2022 (5.266 milioni di euro al 1° gennaio 2021), “Titoli a breve” pari a 88 milioni di euro al 1° gennaio 2022 (67 milioni di euro al 1° gennaio 2021) e “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti” delle “Attività possedute per la vendita” pari a 44 milioni di euro al 1° gennaio 2022 (29 milioni di euro al 1° gennaio 2021) e “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti” delle “discontinued operation” pari a 543 milioni di euro al 1° gennaio 2022 (640 milioni di euro al 1° gennaio 2021).
(2) Per una migliore rappresentazione, ai soli fini comparativi, sono stati riclassificati i proventi e oneri finanziari realizzati riferiti ai soli finanziamenti in valuta in una nuova voce “Incassi/(Pagamenti) legati a derivati connessi a finanziamenti”, inclusa nella sezione del cash flow da attività di finanziamento.
(3) Di cui “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti” per 11.041 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (8.315 milioni di euro al 31 dicembre 2021), “Titoli a breve” pari a 78 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (88 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti” delle “Attività possedute per la vendita” pari a 98 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (44 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e delle attività “discontinued operation” per 326 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (543 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
Il cash flow da attività operativa nell’esercizio 2022 è positivo per 8.674 milioni di euro, in riduzione di 1.241 milioni di euro rispetto al valore dell’esercizio precedente, prevalentemente per effetto del maggior fabbisogno connesso alla variazione del capitale circolante netto.
Il cash flow da attività di investimento nell’esercizio 2022 ha assorbito liquidità per 13.626 milioni di euro, mentre nel 2021 ne aveva assorbita per 10.875 milioni di euro.
In particolare, gli investimenti in attività materiali, immateriali, investimenti immobiliari e attività derivanti da contratti con i clienti, pari a 14.503 milioni di euro (inclusivi di 156 milioni di euro riclassificati come disponibili per la vendita), sono in crescita rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Gli investimenti in imprese o rami di imprese, espressi al netto delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti acquisiti, ammontano a 1.275 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente all’acquisizione da parte di Enel Produzione SpA del 100% della società ERG Hydro Srl (ora Enel Hydro Appennino Centrale S.r.l), per un corrispettivo pagato di 1.196 milioni di euro al netto della cassa acquisita di 69 milioni di euro.
Le dismissioni di imprese o rami di imprese, espresse al netto delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti ceduti, sono pari a 2.032 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente:
La liquidità generata dalle altre attività di investimento/ disinvestimento del 2022 è pari a 120 milioni di euro e si riferisce principalmente:
Il cash flow da attività di finanziamento ha generato liquidità per complessivi 7.369 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2021 ne aveva generata per 3.931 milioni di euro. Il flusso dell’esercizio 2022 è sostanzialmente relativo:
Nel 2022 il cash flow da attività di investimento pari a 13.626 milioni di euro ha interamente assorbito il cash flow generato dall’attività operativa per 8.674 milioni di euro e per la differenza si è fatto ricorso ad attività di finanziamento per complessivi 7.369 milioni di euro. La differenza trova riscontro nell’incremento delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti che al 31 dicembre 2022 risultano pari a 11.543 milioni di euro a fronte di 8.990 milioni di euro a fine 2021. Tale variazione risente anche degli effetti connessi all’andamento positivo dei cambi delle diverse valute locali rispetto all’euro per 136 milioni di euro.
La tabella seguente mostra la ricostruzione della “Posizione finanziaria netta e crediti finanziari e titoli a lungo termine” a partire dalle voci presenti nello schema di Stato patrimoniale consolidato.
Milioni di euro | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | |||
Finanziamenti a lungo termine | 38 | 68.191 | 54.500 | 13.691 | 25,1% | |
Altri debiti finanziari non correnti(1) | 41 | - | 120 | (120) | - | |
Finanziamenti a breve termine | 38 | 13.392 | 13.306 | 5.036 | 38,2% | |
Altri debiti finanziari correnti(2) | - | 12 | (12) | - | ||
Quota corrente dei finanziamenti a lungo termine | 38 | 2.835 | 4.031 | (1.196) | -29,7% | |
Attività finanziarie non correnti incluse nell’indebitamento | 29.1 | (4.213) | (2.692) | (1.521) | -56,5% | |
Attività finanziarie correnti incluse nell’indebitamento | 30.1 | (13.501) | (8.467) | (5.034) | -59,5% | |
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 35 | (11.041) | (8.858) | (2.183) | -24,6% | |
Derivati netti su cambio connesso a finanziamenti(3) | (595) | (259) | (336) | - | ||
Totale | 853 | 625 | 228 | 36,5% |
(1) La voce “Altri debiti finanziari non correnti” è rappresentata dalla voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale.
(2) La voce “Altri debiti finanziari correnti” è inclusa nella voce “Altre passività finanziarie correnti” dello Stato patrimoniale.
(3) Ai fini di una migliore comparabilità dei dati, si è reso necessario rideterminare l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 secondo la nuova modalità di rappresentazione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo Enel.
Il prospetto della posizione finanziaria netta è in linea con l’Orientamento n. 39 emanato il 4 marzo 2021 dall’ESMA, applicabile dal 5 maggio 2021, e con il Richiamo di Attenzione n. 5/2021 emesso dalla CONSOB il 29 aprile 2021, che ha sostituito i riferimenti alle raccomandazioni CESR e quelli presenti nella Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 in materia di posizione finanziaria netta. Nel seguito viene riportata la posizione finanziaria netta, rispettivamente al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021, riconciliata con l’indebitamento finanziario netto predisposto secondo le modalità di rappresentazione del Gruppo Enel.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) Include i “Debiti finanziari correnti” ricompresi nelle “Altre passività finanziarie correnti” dello Stato patrimoniale.
(2) Include gli “Altri debiti finanziari non correnti” esposti nella voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale.
(3) Ai fini di una migliore comparabilità dei dati, si è reso necessario rideterminare l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2021 secondo la nuova modalità di rappresentazione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo Enel.
Si precisa che nella posizione netta ai fini CONSOB non sono inclusi né i derivati designati in hedge accounting né quelli di trading in quanto negoziati con finalità di copertura gestionale.
Al 31 dicembre 2022 tali attività e passività finanziarie sono esposte separatamente nello schema di Stato patrimoniale nelle seguenti voci: “Derivati finanziari attivi non correnti” per 3.970 milioni di euro (2.772 milioni di euro al 31 dicembre 2021), “Derivati finanziari attivi correnti” per 14.830 milioni di euro (22.791 milioni di euro al 31 dicembre 2021), “Derivati finanziari passivi non correnti” per 5.895 milioni di euro (3.339 milioni di euro al 31 dicembre 2021), e “Derivati finanziari passivi correnti” per 16.141 milioni di euro (24.607 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
Inoltre, ai fini di una migliore rappresentazione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo Enel, è stato deciso di includere il fair value dei cross currency swap stipulati a copertura dei finanziamenti in valuta estera verso controparti esterne. Per un maggior approfondimento sulla classificazione di tali derivati si rimanda alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
Nella presente nota si forniscono le disclosure necessarie per la valutazione della significatività degli strumenti finanziari per la posizione finanziaria e la performance del Gruppo.
La tabella seguente indica il valore contabile di ciascuna categoria delle attività finanziarie previste dall’IFRS 9, distinte tra attività finanziarie correnti e non correnti, esponendo separatamente i derivati di copertura e i derivati misurati al fair value rilevato a Conto economico.
Milioni di euro | Non Correnti | Correnti | |||
---|---|---|---|---|---|
Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Attività finanziarie al costo ammortizzato | 48.1.1 | 5.731 | 4.092 | 40.057 | 34.671 |
Attività finanziarie al FVOCI | 48.1.2 | 901 | 706 | 279 | 144 |
Attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico | |||||
Derivati attivi al FVTPL | 48.1.3 | 473 | 277 | 12.075 | 19.664 |
Altre attività finanziarie al FVTPL | 48.1.3 | 3.442 | 2.662 | 1.049 | 141 |
Totale attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico | 3.915 | 2.939 | 13.124 | 19.805 | |
Derivati attivi designati come strumenti di copertura | |||||
Derivati di fair value hedge | 48.1.4 | 37 | 61 | - | - |
Derivati di cash flow hedge | 48.1.4 | 3.460 | 2.434 | 2.755 | 3.127 |
Totale derivati attivi designati come strumenti di copertura | 3.497 | 2.495 | 2.755 | 3.127 | |
TOTALE | 14.044 | 10.232 | 56.215 | 57.747 |
Per maggiori informazioni sulla rilevazione e classificazione dei derivati attivi correnti e non correnti si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
Per maggiori informazioni sulla valutazione al fair value si prega di far riferimento alla nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
La tabella seguente espone le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per natura, suddivise in attività finanziarie correnti e non correnti.
Milioni di euro | Non correnti | Correnti | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | - | - | 35 | 10.169 | 8.759 | |
Crediti commerciali | 34 | 1.388 | 1.301 | 34 | 15.217 | 14.775 |
Quota corrente di crediti finanziari a lungo termine | - | - | 30.1 | 2.838 | 1.538 | |
Cash collatera | - | - | 30.1 | 8.319 | 6.485 | |
Altri crediti finanziari | 29.1 | 3.766 | 2.289 | 30.1 | 2.090 | 315 |
Attività finanziarie da accordi per servizi in concessione al costo ammortizzato | 29 | 295 | 260 | 29 | 12 | 64 |
Altre attività finanziarie al costo ammortizzato | 282 | 242 | 1.412 | 2.735 | ||
TOTALE | 5.731 | 4.092 | 40.057 | 34.671 |
Impairment delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ammontano a 45.788 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (38.763 milioni di euro al 31 dicembre 2021) e sono rilevate al netto del fondo perdite attese, pari a 4.087 milioni di euro al 31 dicembre 2022 (4.051 milioni di euro alla fine dell’esercizio precedente).
Il Gruppo detiene essenzialmente le seguenti tipologie di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e sottoposte a impairment:
Benché le disponibilità liquide e mezzi equivalenti siano state assoggettate a impairment in base all’IFRS 9, la perdita attesa identificata risulta trascurabile.
La perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL) - calcolata utilizzando la probabilità di default (PD), la perdita in caso di default (LGD) e l’esposizione al rischio in caso di default (EAD) - è la differenza fra i flussi finanziari dovuti in base al contratto e i flussi finanziari attesi (comprensivi dei mancati incassi) attualizzati usando il tasso di interesse effettivo originario.
Ai fini del calcolo dell’ECL, il Gruppo applica due diversi approcci:
La rettifica forward-looking potrà essere applicata considerando informazioni qualitative e quantitative al fine di riflettere eventi e scenari macroeconomici futuri che potrebbero influenzare il rischio del portafoglio o dello strumento finanziario.
In base alla natura delle attività finanziarie e delle informazioni disponibili sul rischio di credito, la verifica dell’incremento significativo del rischio di credito può essere effettuata su:
Quando non ci sono ragionevoli aspettative di recuperare un’attività finanziaria integralmente o parzialmente, si procederà a ridurre direttamente il suo valore contabile lordo.
L’eliminazione contabile (ossia, write-off) costituisce un evento di derecognition (per es., estinzione, trasferimento o scadenza del diritto a incassare dei flussi finanziari).
La tabella che segue indica le perdite attese rilevate per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato in base all’approccio generale e semplificato.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Importo lordo | Fondo perdite attese | Totale | Importo lordo | Fondo perdite attese | Totale | |
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 10.169 | - | 10.169 | 8.759 | - | 8.759 |
Crediti commerciali | 20.388 | 3.783 | 16.605 | 19.739 | 3.663 | 16.076 |
Crediti finanziari | 17.261 | 248 | 17.013 | 10.861 | 234 | 10.627 |
Altre attività finanziarie al costo ammortizzato | 2.057 | 56 | 2.001 | 3.455 | 154 | 3.301 |
TOTALE | 49.875 | 4.087 | 45.788 | 42.814 | 4.051 | 38.763 |
Per misurare le perdite attese, il Gruppo valuta i crediti commerciali e le attività derivanti da contratti con i clienti basandosi sull’approccio semplificato, su base sia individuale (per es., pubbliche amministrazioni, autorità, controparti finanziarie, venditori all’ingrosso, trader e grandi società ecc.) sia collettiva (per es., clienti al dettaglio). In caso di valutazioni individuali, la PD è ottenuta prevalentemente da provider esterni.
Diversamente, in caso di valutazioni su base collettiva, i crediti commerciali sono raggruppati in base alle caratteristiche di rischio di credito condivise e informazioni sullo scaduto, considerando una specifica definizione di default. In base a ciascun business e framework regolatorio locale, nonché alle differenze fra i portafogli di clienti, anche in termini di tassi di default e recupero (comprese le aspettative di recupero oltre 90 giorni):
Le attività derivanti da contratti con i clienti presentano sostanzialmente le stesse caratteristiche di rischio dei crediti commerciali, a parità di tipologie contrattuali. Al fine di misurare la ECL per i crediti commerciali su base collettiva nonché per le attività derivanti da contratti con i clienti, il Gruppo considera le seguenti assunzioni riguardo ai parametri di ECL:
Si fa presente che, nonostante peggioramenti delle curve di incasso su alcuni segmenti di clientela di cui si è tenuto conto nella valutazione dell’impairment dei crediti commerciali, il portafoglio di Gruppo ha dimostrato - fino a oggi - resilienza al contesto macroeconomico e allo scenario prezzi attuale. Tutto ciò grazie a un rafforzamento dei canali di incasso digitali e a una solida diversificazione della customer base.
La tabella seguente indica la movimentazione del fondo perdite attese su crediti finanziari (in base all’approccio generale).
Milioni di euro | Fondo perdite attese 12 mesi | Fondo perdite attese Lifetime |
---|---|---|
Saldo di apertura al 01.01.2021 | 65 | 9 |
Accantonamenti | - | - |
Utilizzi | - | |
Rilasci a Conto economico | (25) | (9) |
Altre variazioni | 25 | 26 |
Saldo di chiusura al 31.12.2021 | 65 | 169 |
Saldo di apertura al 01.01.2022 | 65 | 169 |
Accantonamenti | 22 | 5 |
Utilizzi | - | - |
Rilasci a Conto economico | - | (11) |
Altre variazioni | (58) | 56 |
Saldo di chiusura al 31.12.2022 | 29 | 219 |
La tabella seguente indica la movimentazione del fondo perdite attese su crediti commerciali (in base all’approccio semplificato).
Milioni di euro | |
---|---|
Saldo di apertura al 01.01.2021 | 3.287 |
Accantonamenti | 1.285 |
Utilizzi | 709 |
Rilasci a Conto economico | (202) |
Altre variazioni | (1.416) |
Saldo di chiusura al 31.12.2021 | 3.663 |
Saldo di apertura al 01.01.2022 | 3.663 |
Accantonamenti | 1.375 |
Utilizzi | (766) |
Rilasci a Conto economico | (265) |
Altre variazioni | (224) |
Saldo di chiusura al 31.12.2021 | 3.783 |
La tabella seguente indica la movimentazione del fondo perdite attese su altre attività finanziarie al costo ammortizzato (in base all’approccio semplificato).
Milioni di euro | Fondo perdite attese Lifetime |
---|---|
Saldo di apertura al 01.01.2021 | 129 |
Accantonamenti | 94 |
Utilizzi | - |
Rilasci a Conto economico | (1) |
Altre variazioni | (68) |
Saldo di chiusura al 31.12.2021 | 154 |
Saldo di apertura al 01.01.2022 | 154 |
Accantonamenti | 180 |
Utilizzi | - |
Rilasci a Conto economico | (1) |
Altre variazioni | (277) |
Saldo di chiusura al 31.12.2022 | 56 |
Si precisa che nella nota 49 “Risk management” sono fornite informazioni aggiuntive relativamente all’esposizione al rischio di credito e alle perdite attese.
La tabella seguente espone le attività finanziarie al fair value a patrimonio netto (FVOCI) per natura, suddivise in attività finanziarie correnti e non correnti.
Milioni di euro | Non correnti | Correnti | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | Note | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Partecipazioni altre imprese al FVOCI | 29 | 360 | 40 | - | - | |
Titoli | 29.1 | 447 | 403 | 30.1 | 78 | 87 |
Crediti e altre attività finanziarie valutate al FVOCI | 94 | 263 | 201 | 57 | ||
Totale | 901 | 706 | 279 | 144 |
La tabella seguente espone le attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico (FVTPL) per natura, suddivise in attività finanziarie correnti e non correnti.
Per maggiori dettagli sui derivati attivi si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
La tabella seguente indica il valore contabile di ciascuna categoria delle passività finanziarie previste dall’IFRS 9, distinte tra passività finanziarie correnti e non correnti, esponendo separatamente i derivati di copertura e i derivati misurati al fair value rilevato a Conto economico.
Per maggiori informazioni sulla valutazione al fair value si prega di far riferimento alla nota 52 “Attività e passività misurate al fair value”.
La tabella seguente espone le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato per natura, suddivise in passività finanziarie correnti e non correnti.
Nella seguente tabella sono riportati il valore nozionale, il valore contabile e il fair value dei finanziamenti a lungo termine incluse le quote in scadenza nei 12 mesi successivi.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) Non include gli “Altri debiti finanziari non correnti” esposti nella voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale inclusi nell’indebitamento finanziario a lungo termine.
Nella tabella seguente è riportato l’indebitamento finanziario a lungo termine per valuta e tasso di interesse.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) Non include gli “Altri debiti finanziari non correnti” esposti nella voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale.
L’indebitamento finanziario a lungo termine espresso in divise diverse dall’euro ha subíto un incremento di 9.543 milioni di euro, attribuibile principalmente alle movimentazioni del debito in dollari statunitensi.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
(1) Non include la movimentazione del valore nozionale degli “Altri debiti finanziari non correnti” esposti nella voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale.
Il valore nozionale dell’indebitamento a lungo termine, pari a 71.873 milioni di euro al 31 dicembre 2022, registra un incremento di 12.768 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021; tale aumento è stato determinato da nuove emissioni pari a 22.399 milioni di euro e da variazioni negative dei cambi pari a 781 milioni di euro, solo parzialmente compensate da rimborsi pari a 9.359 milioni di euro e dal deconsolidamento del debito di varie società, in particolare quello conseguente alla cessione della partecipazione in Enel Russia, pari a 1.053 milioni di euro.
I rimborsi effettuati nel corso del 2022 sono relativi a prestiti obbligazionari per un importo pari a 2.788 milioni di euro e a finanziamenti per un importo pari a 6.571 milioni di euro. Nello specifico, tra i rimborsi di obbligazioni effettuati nel corso del 2022 si segnalano:
Tra i principali rimborsi dei finanziamenti effettuati nell’esercizio si evidenziano:
Le emissioni effettuate nel corso del 2022 sono relative a prestiti obbligazionari per un importo di 12.390 milioni di euro e a finanziamenti per 10.009 milioni di euro.
Di seguito le caratteristiche principali delle operazioni finanziarie effettuate nel corso del 2022 e convertite in euro al cambio del 30 dicembre 2022.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
La seguente tabella mostra gli effetti sul debito lordo a lungo termine a seguito delle coperture effettuate al fine di mitigare il rischio di tasso di cambio.
(1) Non include gli “Altri debiti finanziari non correnti” esposti nella voce “Altre passività finanziarie non correnti” dello Stato patrimoniale.
L’ammontare dell’indebitamento a tasso variabile che non è oggetto di copertura del rischio di tasso di interesse rappresenta il principale elemento di rischio a causa del potenziale impatto negativo sul Conto economico, in termini di maggiori oneri finanziari, nel caso di un eventuale aumento del livello dei tassi di interesse di mercato.
Al 31 dicembre 2022 il 38,2% dell’indebitamento finanziario a lungo e a breve termine è espresso a tassi variabili (38,4% al 31 dicembre 2021). Tenuto conto delle operazioni di copertura dal rischio tasso di interesse in hedge accounting, risultate efficaci in base a quanto previsto dagli IFRS-EU, l’esposizione al rischio tasso di interesse al 31 dicembre 2021 risulta pari a 34,7% dell’indebitamento finanziario a lungo e a breve termine (31% al 31 dicembre 2021). Tali risultati sono in linea con i limiti stabiliti nelle policy di Risk Management.
La tabella seguente riporta l’impatto della riforma IBOR sull’indebitamento finanziario a lungo termine per i principali indici (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo “Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse - riforma IBOR” all’interno della nota 51.1).
Indebitamento finanziario a lungo termine - Principali covenant
I principali debiti finanziari a lungo termine del Gruppo contengono i covenant tipici della prassi internazionale. Tali indebitamenti sono rappresentati, in particolare, dalle emissioni obbligazionarie effettuate nell’ambito dei programmi di Global/Euro Medium Term Notes, dalle emissioni di strumenti obbligazionari non convertibili, subordinati ibridi (i c.d. “Bond Ibridi”) e dai finanziamenti concessi dalle banche e da altri istituti finanziari (tra cui la Banca Europea per gli Investimenti e Cassa Depositi e Prestiti SpA).
I principali covenant relativi alle emissioni obbligazionarie effettuate nell’ambito dei programmi di Global/Euro Medium Term Notes di Enel ed Enel Finance International NV (inclusi i c.d. “green bonds” di Enel Finance International NV, garantiti da Enel SpA, utilizzati per finanziare i c.d. “eligible green projects” del Gruppo) e quelli relativi ai prestiti obbligazionari emessi da Enel Finance International NV sul mercato americano, garantiti da Enel SpA, possono essere riassunti come segue:
A partire dal 2019, Enel Finance International NV ha emesso sul mercato europeo (nell’ambito del programma di emissioni obbligazionarie Euro Medium Term Notes - EMTN) e sul mercato americano alcuni prestiti obbligazionari “sostenibili”, garantiti da Enel SpA, legati al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite che contengono gli stessi covenant degli altri prestiti obbligazionari della stessa tipologia.
Nel 2022 Enel Finance America LLC ha emesso sul mercato americano un prestito obbligazionario “sostenibile”, garantito da Enel SpA, della stessa tipologia.
I principali covenant relativi ai Bond Ibridi di Enel, inclusi i Bond Ibridi “perpetui” che prevedono l’obbligo di rimborso solo in caso di scioglimento o liquidazione della Società, possono essere riassunti come segue:
I principali covenant previsti nei contratti di finanziamento di Enel ed Enel Finance International NV e delle altre società del Gruppo, inclusi i “Sustainability-Linked Loan” facility agreement sottoscritti da Enel SpA, possono essere riassunti come segue:
Si fa presente che alcuni contratti di finanziamento sottoscritti da Enel SpA, anche in qualità di garante, prevedono alcuni impegni aggiuntivi, quali:
In alcuni casi, i covenant esaminati sono previsti anche a carico delle società rilevanti o delle società controllate dei soggetti obbligati. Tutti gli indebitamenti finanziari presi in considerazione prevedono gli “events of default” tipici della prassi internazionale, quali, per esempio, insolvenza, procedure concorsuali e cessazione dell’attività d’impresa.
Inoltre, si precisa che le garanzie rilasciate da Enel nell’interesse di e-distribuzione SpA, in relazione ad alcuni contratti di finanziamento stipulati tra la stessa e-distribuzione SpA e Cassa Depositi e Prestiti SpA, prevedono che, al termine di ogni periodo semestrale di misurazione, l’indebitamento finanziario netto consolidato di Enel non ecceda 4,5 volte l’EBITDA consolidato su base annua.
Si fa infine presente che l’indebitamento di Endesa SA, Enel Américas SA ed Enel Chile SA e delle altre società controllate spagnole e latinoamericane (in particolare Enel Generación Chile SA) contiene i covenant e gli “events of default” tipici della prassi internazionale.
Al 31 dicembre 2022 i finanziamenti a breve termine ammontano complessivamente a 18.392 milioni di euro, registrando un incremento di 5.086 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021, e sono dettagliati nella tabella che segue
Milioni di euro | |||
---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | 2022-2021 | |
Debiti verso banche a breve termine | 1.320 | 1.329 | (9) |
Commercial paper | 13.838 | 10.708 | 3.130 |
Commercial paper | 1.513 | 918 | 595 |
Altri finanziamenti a breve termine(1) | 1.721 | 351 | 1.370 |
Totale finanziamenti a breve termine | 18.392 | 13.306 | 5.086 |
(1) Non include debiti finanziari correnti ricompresi nelle “Altre passività finanziarie correnti”.
I debiti rappresentati da commercial paper, pari a 13.838 milioni di euro, si riferiscono alle emissioni in capo a Enel Finance International, Endesa ed Enel Finance America.
Tra i programmi di commercial paper si segnalano:
Al 31 dicembre 2022 l’intero ammontare delle commercial paper, pari a 13.838 milioni di euro, è legato a obiettivi di sostenibilità.
Per maggiori dettagli sui derivati passivi si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
La tabella seguente presenta gli utili e le perdite nette divisi per categoria di strumento finanziario, a esclusione dei derivati.
(1) Il dato relativo all’esercizio 2021 è stato rideterminato, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle discontinued operation” degli utili(perdite) netti afferenti alle attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto sono stati soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operation”.
Per maggiori dettagli sugli utili/(perdite) netti sui derivati, si prega di far riferimento alla nota 14 “Proventi/(Oneri) finanziari netti da contratti derivati”.
Il Gruppo Enel, nello svolgimento della propria attività industriale, è esposto a rischi di natura finanziaria quali il rischio di tasso di interesse, di commodity, di tasso di cambio, credito e controparte e di liquidità.
L’obiettivo primario di Enel è quello di mitigare opportunamente i rischi finanziari, affinché questi non comportino variazioni inattese dei risultati economici. Nei paragrafi successivi verranno dettagliati i rischi di natura finanziaria sopra menzionati.
Le fonti dell’esposizione a tali rischi non hanno subíto variazioni rispetto al precedente esercizio
Il rischio di tasso di interesse deriva principalmente dall’impiego di strumenti finanziari e si manifesta principalmente come variazione inattesa degli oneri relativi alle passività finanziarie, se indicizzati a tasso variabile e/o soggetti all’incertezza delle condizioni economiche nella negoziazione dei nuovi strumenti di debito, nonché come variazione inattesa del valore di strumenti finanziari valutati al fair value (quali il debito a tasso fisso).
Le principali passività finanziarie detenute dal Gruppo comprendono prestiti obbligazionari, finanziamenti bancari, debiti verso altri finanziatori, commercial paper, derivati, depositi in denaro ricevuti a garanzia di contratti commerciali o derivati (garanzie passive, cash collateral). Il Gruppo gestisce il rischio di tasso di interesse principalmente attraverso la definizione di una struttura finanziaria ottimale con il duplice obiettivo di stabilizzazione degli oneri e di contenimento del costo della provvista.
Tale obiettivo viene raggiunto sia attraverso la diversificazione del portafoglio di passività finanziarie, per tipologia contrattuale, durata e condizioni, sia modificando il profilo di rischio di specifiche esposizioni attraverso la stipula di contratti finanziari derivati OTC, principalmente interest rate swap e interest rate option. La scadenza del contratto derivato non eccede la scadenza della passività finanziaria sottostante cosicché ogni variazione del fair value e/o dei flussi di cassa attesi dell’uno bilancia la corrispondente variazione del fair value e/o dei flussi di cassa attesi dell’altra. In alcuni casi residuali possono essere adottate tecniche di proxy hedging, qualora gli strumenti di copertura relativi ai fattori di rischio nativi non siano disponibili sul mercato o non siano sufficientemente liquidi.
Attraverso i contratti di interest rate swap, Enel concorda con la controparte di scambiare periodicamente i flussi di cassa relativi agli interessi a tasso variabile con quelli relativi agli interessi a tasso fisso, entrambi calcolati sul medesimo capitale nozionale di riferimento.
Nella tabella seguente viene fornito, alla data del 31 dicembre 2022 e del 31 dicembre 2021 il nozionale dei contratti derivati su tasso di interesse suddiviso per tipologia contrattuale.
Milioni di euro | Valore nozionale | |
---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2022 | |
Da variabile a fisso interest rate swap | 5.836 | 7.700 |
Da fisso a variabile interest rate swap | 1.401 | 722 |
Da fisso a fisso interest rate swap | - | - |
Da variabile a variabile interest rate swap | 618 | 391 |
Interest rate option | - | 50 |
Totale | 7.855 | 8.863 |
Per maggiori dettagli sui derivati su tasso di interesse si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
Enel effettua l’analisi di sensitività attraverso la stima degli effetti sul valore delle poste di bilancio relative al portafoglio in strumenti finanziari derivanti da variazioni nel livello dei tassi di interesse.
In particolare, l’analisi di sensitività misura il potenziale impatto sul Conto economico e sul patrimonio netto di diversi scenari di mercato che determinerebbero la variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati e la variazione degli oneri finanziari relativi alla quota di indebitamento lordo non coperto.
Tali scenari di mercato sono ottenuti mediante la traslazione parallela, in aumento e in diminuzione, della curva dei tassi di interesse di riferimento alla data di bilancio. Non sono state introdotte modifiche né dei metodi né delle assunzioni utilizzate nell’analisi di sensitività rispetto al periodo precedente.
Mantenendo costanti tutte le altre variabili, il risultato prima delle imposte è impattato dalle variazioni nel livello dei tassi di interesse come segue.
Milioni di euro | 2022 | ||||
---|---|---|---|---|---|
Impatto a Conto economico (al lordo delle imposte | Impatto a patrimonio netto (al lordo delle imposte) | ||||
Punti base | Incremento | Decremento | Decremento | Decremento | |
Variazione degli oneri finanziari sul debito lordo di lungo termine a tasso variabile dopo le coperture | 25 | 35 | (32) | - | - |
Variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati classificati non di copertura | 25 | 25 | (25) | - | - |
Variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati designati come strumenti di copertura | |||||
Cash flow hedge | 25 | - | - | 29 | (29) |
Fair value hedge | 25 | - | - | (9) | 9 |
Al 31 dicembre 2022 il 22,3% (24,5% al 31 dicembre 2021) del valore nozionale dell’indebitamento finanziario lordo a lungo termine è espresso a tassi variabili. Tenuto conto di efficaci relazioni di copertura dei flussi finanziari connessi al rischio di tasso di interesse (in base a quanto previsto dagli IFRS-EU), il valore nozionale dell’indebitamento finanziario lordo a lungo termine, al 31 dicembre 2022, risulta essere coperto per l’82,0% rispetto all’esposizione (coperto per l’84,5% al 31 dicembre 2021).
Il rischio di tasso di cambio si manifesta principalmente come variazioni inattese delle poste di bilancio derivanti da transazioni denominate in una valuta diversa dalla valuta di conto. Il Bilancio consolidato del Gruppo è inoltre soggetto al rischio traslativo come conseguenza della conversione dei bilanci delle controllate estere, denominati in valuta locale, in euro quale valuta di conto del Gruppo. L’esposizione del Gruppo al rischio di tasso di cambio è legata in particolare alle operazioni di compravendita di combustibili ed energia, agli investimenti (flussi di cassa per costi capitalizzati), ai dividendi e alla compravendita di partecipazioni, ai rapporti commerciali e alle attività e passività finanziarie.
Le policy di Gruppo relative alla gestione del rischio di cambio prevedono la mitigazione degli effetti sul risultato economico delle variazioni del livello dei tassi di cambio, con l’esclusione degli effetti traslativi connessi al consolidamento contabile.
Al fine di minimizzare l’esposizione al rischio di tasso di cambio, Enel adotta strategie di diversificazione geografica delle fonti di ricavo e di costo, nonché formule di indicizzazione nei contratti commerciali, e stipula diverse tipologie di contratti derivati, tipicamente sul mercato Over the Counter (OTC).
I contratti derivati presenti nel portafoglio di strumenti finanziari del Gruppo sono cross currency interest rate swap, currency forward e currency swap. La scadenza di tali contratti non eccede la scadenza dello strumento sottostante cosicché ogni variazione del fair value e/o dei flussi di cassa attesi degli uni bilancia le corrispondenti variazioni del fair value e/o dei flussi di cassa attesi degli altri. I cross currency interest rate swap consentono di trasformare una passività finanziaria a lungo termine, denominata in una divisa diversa da quella di conto, in un’equivalente passività finanziaria denominata nella divisa di conto. I currency forward sono contratti con i quali le controparti concordano lo scambio bidirezionale di capitali denominati in divise diverse, a una determinata data futura e a un certo tasso di cambio (c.d. “strike”). Tali contratti possono prevedere la consegna effettiva del capitale scambiato (deliverable forward) o la corresponsione del differenziale generato dalla disuguaglianza tra il tasso di cambio strike e il livello del cambio prevalente sul mercato alla data di scadenza (non-deliverable forward). In quest’ultimo caso, il tasso di cambio strike e/o il tasso di cambio spot possono essere determinati come medie dei tassi osservati in un determinato periodo.
I currency swap sono contratti con i quali le controparti concordano due operazioni di segno opposto a differenti date future (tipicamente una a pronti e una a termine) che prevedono lo scambio di capitali denominati in divise diverse. Nella seguente tabella viene fornito, alla data del 31 dicembre 2022 e del 31 dicembre 2021, il nozionale delle operazioni in essere suddivise per tipologia di posta coperta.
Milioni di euro | Valore nozionale | |
---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) a copertura indebitamento in valuta | 28.444 | 21.123 |
Contratti currency forward a copertura del rischio cambio commodity | 8.392 | 6.183 |
Contratti currency forward/CCIRS a copertura di flussi futuri in valuta diversa dall’euro | 5.533 | 5.034 |
Altri contratti forward | 1.497 | 926 |
Totale | 43.666 | 33.266 |
In particolare, si evidenziano:
Al 31 dicembre 2022 si rileva che il 51% (45% al 31 dicembre 2021) dell’indebitamento a lungo termine di Gruppo è espresso in divise diverse dall’euro. Tenuto conto delle operazioni di copertura dal rischio di tasso di cambio, la percentuale di indebitamento non coperta da tale rischio si attesta al 18% al 31 dicembre 2022 (17% al 31 dicembre 2021).
Enel effettua l’analisi di sensitività attraverso la stima degli effetti sul valore delle poste di bilancio relative al portafoglio in strumenti finanziari derivanti da variazioni nel livello dei tassi di cambio.
In particolare, l’analisi di sensitività misura il potenziale impatto sul Conto economico e sul patrimonio netto di diversi scenari di mercato che determinerebbero la variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati e la variazione degli oneri finanziari relativi alla quota di indebitamento lordo di medio-lungo termine non coperto.
Tali scenari sono ottenuti mediante l’apprezzamento e il deprezzamento del tasso di cambio dell’euro verso tutte le altre divise rispetto al valore rilevato alla data di bilancio. Non sono state introdotte modifiche né dei metodi né delle assunzioni utilizzate nell’analisi di sensitività rispetto al periodo precedente.
Mantenendo costanti tutte le altre variabili, il risultato prima delle imposte è impattato dalle variazioni nel livello dei tassi di cambio come segue.
Milioni di euro | 2022 | ||||
---|---|---|---|---|---|
Impatto a Conto economico (al lordo delle imposte | Impatto a patrimonio netto (al lordo delle imposte) | ||||
Tasso di cambio | EUR Appr. | EUR Depr. | EUR Appr. | EUR Depr. | |
Variazione degli oneri finanziari sul debito lordo di lungo termine a tasso variabile dopo le coperture | 10% | - | - | - | - |
Variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati classificati non di copertura | 10% | (1.073) | - | - | - |
Variazione del fair value degli strumenti finanziari derivati designati come strumenti di copertura | |||||
Cash flow hedge | 10% | - | - | (3.434) | 4.193 |
Fair value hedge | 10% | (40) | 49 | - | - |
Il rischio di oscillazione dei prezzi delle commodity energetiche, quali energia elettrica, gas, petrolio, CO2 ecc. e delle materie prime, quali minerali e metalli, è generato dalla volatilità dei prezzi e dalle correlazioni strutturali tra essi esistenti, che rendono incerto il margine derivante dalle operazioni di compravendita di energia, combustibili e materiali a prezzo variabile (per es., contratti bilaterali indicizzati, operazioni sul mercato spot ecc.).
Le esposizioni derivanti dai contratti indicizzati sono determinate attraverso la scomposizione delle formule contrattuali nei fattori di rischio sottostanti.
Per contenere gli effetti delle oscillazioni e stabilizzare il margine in conformità con le policy e i limiti operativi definiti dalla governance di Gruppo, garantendo un adeguato margine di flessibilità per cogliere eventuali opportunità nel breve termine, Enel elabora e pianifica sia strategie che intervengono nelle varie fasi del processo industriale legato alla produzione e vendita di energia e di gas (quali l’approvvigionamento anticipato e gli accordi commerciali a lungo termine), sia piani e tecniche di mitigazione del rischio tramite l’utilizzo di contratti derivati (hedging).
In relazione all’energia venduta, il Gruppo ricorre prevalentemente alla stipula di contratti a prezzo fisso, attraverso accordi bilaterali fisici (per es., PPA) e contratti finanziari (per es., contratti per differenza, VPP ecc.) nei quali le differenze sono regolate a favore della controparte, nel caso il prezzo di mercato dell’energia superi il prezzo strike, e a favore di Enel, nel caso contrario. L’esposizione residua, derivante dalle vendite di energia sul mercato spot, non coperte dai suddetti contratti, è aggregata per fattori di rischio omogenei che possono essere gestiti attraverso operazioni di copertura sul mercato. Per i portafogli industriali sono adottate tecniche di proxy hedging qualora gli strumenti di copertura relativi ai particolari fattori di rischio che generano l’esposizione non siano disponibili sul mercato o non siano sufficientemente liquidi. Inoltre, Enel applica tecniche di portfolio hedging per valutare opportunità di netting fra esposizioni infragruppo.
Gli strumenti di copertura utilizzati dal Gruppo sono prevalentemente contratti derivati plain vanilla (in particolare, forward, swap, opzioni su commodity, future e contratti per differenza).
Alcuni di questi prodotti possono essere indicizzati a sottostanti diversi (carbone, gas, petrolio, CO2, diverse geografie ecc.) e le formule possono essere studiate e adattate a seconda delle esigenze specifiche. Enel inoltre svolge attività di proprietary trading con l’obiettivo di presidiare i mercati delle commodity energetiche di riferimento per il Gruppo. Tale attività consiste nell’assunzione di esposizioni sulle commodity energetiche (prodotti petroliferi, gas, carbone, certificati CO2 ed energia elettrica) attraverso strumenti finanziari derivati e contratti fisici scambiati su mercati regolamentati e Over the Counter (OTC), ottimizzando il profitto grazie a operazioni effettuate sulla base delle aspettative di evoluzione dei mercati.
La seguente tabella espone il valore nozionale delle transazioni outstanding al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021, suddiviso per tipologia di strumento.
Milioni di euro | Valore nozionale | |
---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Contratti forward e future | 114.128 | 90.273 |
Swap | 11.271 | 12.122 |
Opzioni | 504 | 1.076 |
Embedded | - | - |
Totale | 125.903 | 103.471 |
Per maggiori dettagli si prega di far riferimento alla nota 51 “Derivati ed hedge accounting”.
La seguente tabella presenta l’analisi di sensitività a cambiamenti ragionevolmente possibili nei prezzi delle commodity sottostanti il modello di valutazione considerati nello scenario alla stessa data, mantenendo tutte le altre variabili costanti.
L’impatto sul risultato prima delle imposte, in caso di un incremento del 15% e di un decremento del 15% dei prezzi delle commodity principali che compongono gli scenari dei combustibili e il paniere delle formule utilizzate nei contratti, è dovuto principalmente alla variazione del prezzo dell’energia, del gas e dei prodotti petroliferi e, in minor misura, della CO2. L’impatto sul patrimonio netto, applicando gli stessi shift sulla curva dei prezzi, è dovuto principalmente alla variazione del prezzo dell’energia elettrica e delle commodity petrolifere e, in misura inferiore, della CO2. L’esposizione del Gruppo a variazioni dei prezzi delle altre commodity non è materiale.
Milioni di euro | 2022 | |||||
---|---|---|---|---|---|---|
Impatto a Conto economico (al lordo delle imposte | Impatto a patrimonio netto (al lordo delle imposte) | |||||
Prezzo commodity | Incremento | Decremento | Incremento | Decremento | ||
Variazioni nel fair value dei derivati su commodity di trading | 20% | (165) | 169 | - | - | |
Variazioni nel fair value dei derivati su commodity designati come strumenti di copertura | 20% | (17) | 22 | (273) | 243 |
Le operazioni commerciali, su commodity e di natura finanziaria espongono il Gruppo al rischio di credito, ovvero all’eventualità che un peggioramento del merito creditizio delle controparti o l’inadempimento degli obblighi contrattuali di pagamento determini l’interruzione dei flussi di cassa in entrata e l’aumento dei costi di incasso (rischio di regolamento), nonché minori flussi di ricavi dovuti alla sostituzione di operazioni originarie con analoghe negoziate a condizioni di mercato sfavorevoli (rischio di sostituzione). Si può incorrere inoltre in rischi reputazionali ed economici derivanti da un’esposizione significativa verso una singola controparte, gruppi di clienti correlati o controparti operanti nello stesso settore ovvero appartenenti alla stessa area geografica.
Pertanto, l’esposizione al rischio di credito e controparte è riconducibile alle seguenti tipologie di operatività:
Allo scopo di perseguire la minimizzazione del rischio di credito e controparte, la gestione e il controllo delle esposizioni creditizie vengono effettuati a livello di Regione, Paese e Linea di Business Globale da unità organizzative diverse, assicurando in tal modo la necessaria segregazione tra attività di gestione e di controllo del rischio. Il monitoraggio dell’esposizione consolidata viene assicurato dalla Holding.
Inoltre, a livello di Gruppo è prevista, in tutte le principali Regioni, Paesi e Linee di Business Globali e a livello consolidato, l’applicazione di criteri omogenei per la misurazione, il monitoraggio e il controllo delle esposizioni creditizie commerciali, al fine di identificare tempestivamente i fenomeni degenerativi della qualità dei crediti in essere e delle eventuali azioni di mitigazione da implementare.
La politica di gestione del rischio di credito e controparte derivante da attività commerciali prevede la valutazione preliminare del merito creditizio delle controparti e l’adozione di strumenti di mitigazione quali l’acquisizione di garanzie reali o personali.
Inoltre, il Gruppo pone in essere operazioni di cessione dei crediti senza rivalsa (pro soluto), che danno luogo all’integrale eliminazione dal bilancio delle corrispondenti attività oggetto di cessione, essendo stati ritenuti trasferiti i rischi e i benefíci a esse connessi.
Con riferimento all’operatività finanziaria e su commodity, la mitigazione del rischio è perseguita attraverso un sistema di valutazione delle controparti omogeneo a livello di Gruppo, implementato anche a livello di Regione/Paese/Linea di Business Globale, nonché l’adozione di specifici framework contrattuali standardizzati che prevedono clausole di mitigazione del rischio (es: netting) ed eventualmente lo scambio di cash collateral.
Nonostante peggioramenti delle curve di incasso su alcuni segmenti di clientela di cui si è tenuto conto nella valutazione dell’impairment dei crediti commerciali, il portafoglio di Gruppo ha dimostrato – fino a oggi – resilienza al contesto macroeconomico e allo scenario prezzi attuale. Tutto ciò grazie a un rafforzamento dei canali di incasso digitali e a una solida diversificazione della customer base.
Milioni di euro | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | ||||||
Staging | Base per la rilevazione del fondo perdite attese | Loss rate medio (PD*LGD) | Valore contabile lordo | Fondo perdite attese | Valore netto | |
Performing | 12 m ECL | 1,2% | 16.918 | 205 | 16.713 | |
Underperforming | Lifetime ECL | 4,1% | 266 | 11 | 255 | |
Non-performing | Lifetime ECL | 12,6% | 254 | 32 | 222 | |
Totale | 17.438 | 248 | 17.190 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | ||||
Loss rate medio (PD*LGD) | Valore contabile lordo | Fondo perdite attese | Valore netto | |
Attività da contratti con i clienti | - | 79 | - | 79 |
Crediti commerciali | ||||
Crediti commerciali non scaduti | 0,7% | 5.560 | 41 | 5.519 |
Crediti commerciali scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | 1,0% | 477 | 5 | 472 |
- 31-60 giorni | 1,3% | 75 | 1 | 74 |
- 61-90 giorni | 2,8% | 36 | 1 | 35 |
- 91-120 giorni | 7,1% | 28 | 2 | 26 |
- 121-150 giorni | 12,5% | 24 | 3 | 21 |
- 151-180 giorni | 5,9% | 51 | 3 | 48 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 80,8% | 1.629 | 1.317 | 312 |
Totale crediti commerciali | 7.880 | 1.373 | 6.507 | |
Altri crediti | ||||
Altri crediti non scaduti | 2,2% | 1.401 | 31 | 1.370 |
Altri crediti scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | - | 35 | - | 35 |
- 31-60 giorni | - | 219 | - | 219 |
- 61-90 giorni | - | - | - | - |
- 91-120 giorni | - | - | - | - |
- 121-150 giorni | - | - | - | - |
- 151-180 giorni | - | 2 | - | 2 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 16,3% | 147 | 24 | 123 |
Totale altri crediti | 1.804 | 55 | 1.749 | |
TOTALE | 9.763 | 1.428 | 8.335 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | ||||
Loss rate medio (PD*LGD) | Valore contabile lordo | Fondo perdite attese | Valore netto | |
Attività da contratti con i clienti | - | 110 | - | 110 |
Crediti commerciali | ||||
Crediti commerciali non scaduti | 0,7% | 5.339 | 39 | 5.300 |
Crediti commerciali scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | 1,2% | 489 | 6 | 483 |
- 31-60 giorni | 3,4% | 89 | 3 | 86 |
- 61-90 giorni | 10,2% | 59 | 6 | 53 |
- 91-120 giorni | 50,0% | 34 | 17 | 17 |
- 121-150 giorni | 31,6% | 19 | 6 | 13 |
- 151-180 giorni | 26,9% | 26 | 7 | 19 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 77,1% | 1.813 | 1.397 | 416 |
Totale crediti commerciali | 7.868 | 1.481 | 6.387 | |
Altri crediti | ||||
Altri crediti non scaduti | 1,9% | 1.712 | 32 | 1.680 |
Altri crediti scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | - | 352 | - | 352 |
- 31-60 giorni | - | 244 | - | 244 |
- 61-90 giorni | - | - | - | - |
- 91-120 giorni | - | 2 | - | 2 |
- 121-150 giorni | - | - | - | - |
- 151-180 giorni | - | - | - | - |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 13,9% | 332 | 46 | 286 |
Totale altri crediti | 2.642 | 78 | 2.564 | |
TOTALE | 10.620 | 1.559 | 9.061 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | ||||
Loss rate medio (PD*LGD) | Valore contabile lordo | Fondo perdite attese | Valore netto | |
Attività da contratti con i clienti | 4,3% | 46 | 2 | 44 |
Crediti commerciali | ||||
Crediti commerciali non scaduti | 2,4% | 7.698 | 187 | 7.511 |
Crediti commerciali scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | 2,6% | 535 | 14 | 521 |
- 31-60 giorni | 42,3% | 123 | 52 | 71 |
- 61-90 giorni | 24,0% | 275 | 66 | 209 |
- 91-120 giorni | 29,0% | 186 | 54 | 132 |
- 121-150 giorni | 35,6% | 146 | 52 | 94 |
- 151-180 giorni | 45,0% | 129 | 58 | 71 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 56,4% | 3.416 | 1.927 | 1.489 |
Totale crediti commerciali | 12.508 | 2.410 | 10.098 | |
Altri crediti | ||||
Altri crediti non scaduti | - | 251 | - | 251 |
Altri crediti scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | 50,0% | 2 | 1 | 1 |
- 31-60 giorni | - | - | - | - |
- 61-90 giorni | - | - | - | - |
- 91-120 giorni | - | - | - | - |
- 121-150 giorni | - | - | - | |
- 151-180 giorni | - | - | - | - |
- più di 180 giorni (credit impaired) | - | - | - | - |
Totale altri crediti | 253 | 1 | 252 | |
TOTALE | 12.807 | 2.413 | 10.394 |
Milioni di euro | ||||
---|---|---|---|---|
al 31.12.2021 | ||||
Loss rate medio (PD*LGD) | Valore contabile lordo | Fondo perdite attese | Valore netto | |
Attività da contratti con i clienti | 11,5% | 26 | 2 | 24 |
Crediti commerciali | ||||
Crediti commerciali non scaduti | 1,7% | 4.603 | 77 | 4.526 |
Crediti commerciali scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | 2,8% | 3.321 | 94 | 3.227 |
- 31-60 giorni | 9,9% | 272 | 27 | 245 |
- 61-90 giorni | 15,3% | 183 | 28 | 155 |
- 91-120 giorni | 26,1% | 111 | 29 | 82 |
- 121-150 giorni | 32,4% | 111 | 36 | 75 |
- 151-180 giorni | 33,3% | 90 | 30 | 60 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | 58,5% | 3.180 | 1.861 | 1.319 |
Totale crediti commerciali | 11.871 | 2.182 | 9.689 | |
Altri crediti | ||||
Altri crediti non scaduti | - | 804 | 76 | 728 |
Altri crediti scaduti: | ||||
- 1-30 giorni | - | 7 | - | 7 |
- 31-60 giorni | - | - | - | - |
- 61-90 giorni | - | - | - | - |
- 91-120 giorni | - | - | - | - |
- 121-150 giorni | - | - | - | - |
- 151-180 giorni | - | 1 | - | 1 |
- più di 180 giorni (credit impaired) | - | 1 | - | 1 |
Totale altri crediti | 813 | 76 | 737 | |
TOTALE | 12.710 | 2.260 | 10.450 |
Il rischio di liquidità si manifesta come incertezza sulla capacità del Gruppo di adempiere alle proprie obbligazioni, associate a passività finanziarie che sono regolate tramite la cassa o altre attività finanziarie.
Enel gestisce il rischio di liquidità attuando opportune misure tese a garantire un adeguato livello di risorse finanziarie liquide, minimizzandone il relativo costo opportunità e mantenendo una struttura del debito equilibrata in termini di scadenze e fonti di finanziamento.
Nel breve termine, il rischio di liquidità è mitigato garantendo un adeguato livello di risorse incondizionatamente disponibili, ivi comprese le disponibilità di cassa e i depositi a breve termine, le linee di credito committed disponibili e il portafoglio di attività altamente liquide. Nel lungo termine, il rischio di liquidità è mitigato garantendo un profilo equilibrato di scadenze del debito e l’accesso a diverse fonti di finanziamento in termini di mercati, valute e controparti.
La mitigazione del rischio di liquidità consente al Gruppo di mantenere un profilo di merito creditizio che garantisce l’accesso al mercato dei capitali e limiti il costo delle fonti di finanziamento, con conseguenti effetti positivi sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
Il Gruppo ha a disposizione le seguenti linee di credito e commercial paper non utilizzate.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||
---|---|---|---|---|
Con scadenza entro un anno | Con scadenza oltre un anno | Con scadenza entro un anno | Con scadenza oltre un anno | |
Linee di credito committed | 355 | 19.122 | 438 | 14.822 |
Linee di credito uncommitted | 980 | - | 888 | - |
Commercial paper | 3.847 | - | 3.709 | - |
Totale | 5.182 | 19.122 | 5.035 | 14.822 |
La tabella seguente riassume il profilo temporale del piano di rimborsi del debito a lungo termine del Gruppo.
Milioni di euro | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Al 31.12.2022 | Quota con scadenza nel | ||||||
Meno di tre mesi | Tra tre mesi e un anno | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | |
Obbligazioni: | |||||||
- tasso fisso quotate | 54 | 924 | 4.674 | 3.421 | 3.848 | 3.738 | 13.233 |
- tasso variabile quotate | 237 | 300 | 391 | 304 | 225 | 199 | 891 |
- tasso fisso non quotate | - | - | 1.403 | 1.395 | 1.163 | 2.529 | 12.237 |
- tasso variabile non quotate | - | 97 | 97 | 97 | 97 | 97 | 40 |
Totale obbligazioni | 291 | 1.321 | 6.565 | 5.217 | 5.333 | 6.563 | 26.401 |
Finanziamenti bancari: | |||||||
- tasso fisso | 73 | 138 | 928 | 288 | 406 | 692 | 748 |
- tasso variabile | 120 | 557 | 3.144 | 1.196 | 2.399 | 944 | 4.488 |
- uso linee di credito revolving | - | 2 | - | 26 | 2 | - | - |
Totale finanziamenti bancari | 193 | 697 | 4.072 | 1.510 | 2.807 | 1.636 | 5.236 |
Leasing: | |||||||
- tasso fisso | 67 | 184 | 219 | 200 | 172 | 144 | 1.644 |
- tasso variabile | 1 | 9 | 10 | 11 | 6 | 1 | 4 |
Totale leasing | 68 | 193 | 229 | 211 | 178 | 145 | 1.648 |
Altri finanziamenti non bancari: | |||||||
- tasso fisso | 18 | 52 | 61 | 56 | 60 | 56 | 201 |
- tasso variabile | - | 2 | - | 6 | - | - | - |
Totale altri finanziamenti non bancari | 18 | 54 | 61 | 62 | 60 | 56 | 201 |
TOTALE | 570 | 2.265 | 10.927 | 7.000 | 8.378 | 8.400 | 33.486 |
Nel corso dello svolgimento del proprio business il Gruppo Enel ha sottoscritto contratti per l’acquisto di una specifica quantità di commodity a una certa data futura ma aventi le caratteristiche di uso proprio per poter rientrare nella cosiddetta “own use exemption” prevista dall’IFRS 9.
La seguente tabella riporta l’analisi dei flussi di cassa non attualizzati in relazione agli impegni outstanding al 31 dicembre 2022.
Milioni di euro | |||||
---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | 2022-2025 | 2026-2030 | 2031-2035 | Oltre | |
Impegni per acquisti di commodity: | |||||
- energia elettrica | 64.878 | 18.777 | 17.752 | 10.913 | 17.436 |
- combustibili | 96.996 | 11.842 | 59.697 | 13.466 | 11.991 |
Totale | 161.874 | 30.619 | 77.449 | 24.379 | 29.427 |
Si fa presente che al 31 dicembre 2022 non sono presenti posizioni compensate tra le attività e le passività iscritte in bilancio in quanto la policy adottata dal Gruppo Enel non prevede la regolazione netta delle attività e passività finanziarie.
Le tabelle seguenti espongono il valore nozionale e il fair valute dei derivati attivi e passivi, qualificati come strumenti di copertura o valutati al FVTPL, classificati in base alla tipologia di relazione di copertura e di rischio coperto e suddivisi in correnti e non correnti.
Il valore nozionale di un contratto derivato è l’ammontare in base al quale i flussi di cassa sono scambiati. Questo importo può essere espresso sia in termini di valore monetario sia in termini di quantità (quali, per es., tonnellate convertite in euro moltiplicando il valore nozionale per il prezzo fissato). Gli importi denominati in valute diverse dall’euro sono convertiti in euro applicando i tassi di cambio ufficiali di fine periodo forniti da World Markets Refinitiv (WMR) Company.
Milioni di euro | Non correnti | Correnti | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nozionale | Fair value | Nozionale | Fair value | |||||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
DERIVATI ATTIVI | ||||||||
Derivati di fair value hedge: | ||||||||
- tassi | 154 | 139 | 22 | 19 | - | - | - | - |
- cambi | 99 | 672 | 15 | 42 | - | - | - | - |
- di cui connessi a finanziamenti | 70 | 672 | 14 | 42 | - | - | - | - |
Totale | 253 | 811 | 37 | 61 | - | - | - | - |
Derivati di cash flow hedge: | ||||||||
- tassi | 4.949 | 404 | 336 | 19 | 9 | - | - | - |
- cambi | 16.955 | 14.980 | 1.854 | 1.356 | 4.053 | 2.690 | 389 | 104 |
- di cui connessi a finanziamenti | 15.402 | 13.130 | 1.786 | 1.303 | 1.244 | 77 | 236 | 14 |
- commodity | 4.321 | 2.693 | 1.270 | 1.059 | 7.416 | 3.469 | 2.366 | 3.023 |
Totale | 26.225 | 18.077 | 3.460 | 2.434 | 11.478 | 6.159 | 2.755 | 3.127 |
Derivati di trading: | ||||||||
- tassi | - | - | - | - | - | 50 | - | 1 |
- cambi | 19 | 26 | 1 | - | 3.640 | 2.154 | 74 | 23 |
- commodity | 1.774 | 1.147 | 472 | 277 | 49.253 | 48.304 | 12.001 | 19.640 |
Totale | 1.793 | 1.173 | 473 | 277 | 52.893 | 50.508 | 12.075 | 19.664 |
TOTALE DERIVATI ATTIVI | 28.271 | 20.061 | 3.970 | 2.772 | 64.371 | 56.667 | 14.830 | 22.791 |
Milioni di euro | Non correnti | Correnti | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nozionale | Fair value | Nozionale | Fair value | |||||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
DERIVATI PASSIVI | ||||||||
Derivati di fair value hedge: | ||||||||
- tassi | 1.603 | 660 | 92 | 5 | - | - | - | - |
- cambi | 813 | - | 99 | - | 185 | - | - | - |
- di cui connessi a finanziamenti | 750 | - | 91 | - | - | - | - | - |
Totale | 2.416 | 660 | 191 | 5 | 185 | - | - | - |
Derivati di cash flow hedge: | ||||||||
- tassi | 890 | 6.807 | 59 | 620 | 150 | 6531 | 1 | 9 |
- cambi | 11.956 | 7.224 | 1.640 | 1.244 | 3.798 | 1.892 | 176 | 49 |
- di cui connessi a finanziamenti | 8.388 | 5.034 | 1.348 | 1.099 | 67 | 21 | 2 | 1 |
- commodity | 6.403 | 3.312 | 3.417 | 1.301 | 9.556 | 2.067 | 4.322 | 4.853 |
Totale | 19.249 | 17.343 | 5.116 | 3.165 | 13.504 | 4.612 | 4.499 | 4.911 |
Derivati di trading: | ||||||||
- tassi | - | - | - | - | 100 | 150 | 23 | 73 |
- cambi | 52 | 73 | 1 | 2 | 2.096 | 3.555 | 34 | 60 |
- commodity | 1.281 | 884 | 587 | 167 | 45.899 | 41.595 | 11.585 | 19.563 |
Totale | 1.333 | 957 | 588 | 169 | 48.095 | 45.300 | 11.642 | 19.696 |
TOTALE DERIVATI ATTIVI | 22.998 | 18.960 | 5.895 | 3.339 | 61.784 | 49.912 | 16.141 | 24.607 |
I derivati su cambio connessi a finanziamenti fanno riferimento al fair value e al nozionale dei cross currency swap stipulati a copertura dei finanziamenti in valuta estera verso terze parti; il fair value netto di tali derivati confluisce nella rappresentazione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo.
I contratti derivati sono rilevati inizialmente al fair value, alla data di negoziazione del contratto, e successivamente sono rimisurati al loro fair value. Il metodo di rilevazione degli utili e delle perdite relativi a un derivato è dipendente dalla designazione dello stesso quale strumento di copertura, e in tal caso dalla natura dell’elemento coperto. L’hedge accounting è applicato ai contratti derivati stipulati al fine di ridurre i rischi di tasso di interesse, rischio di cambio e rischio di prezzo delle commodity (ivi inclusi i Virtual PPA), e agli investimenti netti in gestioni estere quando sono rispettati tutti i criteri previsti dall’IFRS 9.
All’inception della transazione, il Gruppo deve documentare la relazione di copertura distinguendo tra strumenti di copertura ed elementi coperti, nonché tra strategia e obiettivi di risk management. Inoltre, la Società documenta, all’inception e successivamente su base sistematica, la propria valutazione in base alla quale gli strumenti di copertura risultano altamente efficaci a compensare le variazioni di fair value e dei flussi di cassa degli elementi coperti. Per le transazioni altamente probabili designate come elementi coperti di una relazione di cash flow hedge, il Gruppo valuta e documenta il fatto che tali operazioni sono altamente probabili e presentano un rischio di variazione dei flussi finanziari che impatta sul Conto economico. In relazione alla natura dei rischi cui è esposto, il Gruppo designa i derivati come strumenti di copertura in una delle seguenti relazioni di copertura:
Per maggiori dettagli sulla natura e l’entità dei rischi derivanti dagli strumenti finanziari cui il Gruppo è esposto si rimanda alla nota 49 “Risk management”. Affinché una relazione di copertura risulti efficace deve soddisfare i seguenti criteri:
In base ai requisiti dell’IFRS 9, l’esistenza di una relazione economica è verificata dal Gruppo mediante un’analisi qualitativa o un calcolo quantitativo, in base alle circostanze seguenti:
Per dimostrare che l’andamento dello strumento di copertura è in linea con quello dell’elemento coperto, saranno analizzati diversi scenari.
Per la copertura del rischio di prezzo delle commodity, l’esistenza di una relazione economica si desume da una matrice di ranking che definisce, per ciascuna possibile componente di rischio, un set di tutti i derivati standard disponibili sul mercato classificati in base alla loro efficacia nella copertura del rischio considerato. Al fine di valutare gli effetti del rischio di credito, il Gruppo valuta l’esistenza di misure di mitigazione del rischio (costituzione di garanzie, break up clause, master netting agreements ecc.).
Il Gruppo ha stabilito un hedge ratio di 1:1 per tutte le relazioni di copertura (inclusa la copertura del rischio di prezzo su commodity) per cui il rischio sottostante il derivato di copertura è identico al rischio coperto, al fine di ridurre al minimo l’inefficacia della copertura. L’inefficacia della copertura è valutata mediante un’analisi qualitativa o un calcolo quantitativo, a seconda delle circostanze:
Le principali cause di inefficacia delle coperture possono essere le seguenti:
Nel corso del 2022 il conflitto tra Russia e Ucraina ha reso il contesto macroeconomico particolarmente instabile, impattando sulle catene di approvvigionamento delle materie prime e causando un’elevata volatilità dei prezzi, soprattutto nel comparto delle commodity energetiche. In questo contesto, la gestione del rischio commodity si è dimostrata solida e non ha evidenziato conseguenze significative sulla tenuta delle relazioni di copertura anche grazie alla solidità dei modelli di portafoglio integrato in uso nelle principali realtà europee in cui opera il Gruppo e alla diversificazione geografica delle fonti di approvvigionamento. Anche il rischio di credito non è stato particolarmente impattante in quanto il Gruppo si interfaccia principalmente con controparti di Borsa o con un elevato merito creditizio oppure con controparti adeguatamente garantite da fideiussioni bancarie o assicurative.
Relativamente alla gestione del rischio di tasso di interesse e di cambio, gli impatti del conflitto russo-ucraino e del delicato contesto macroeconomico sono stati limitati e comunque non tali da influenzare direttamente e in misura significativa la valutazione degli strumenti derivati e l’esito delle verifiche di efficacia sulle coperture; la volatilità che ha caratterizzato i mercati finanziari è stata compensata da azioni di mitigazione del rischio tramite strumenti finanziari derivati.
Il fair value hedge è utilizzato dal Gruppo per la copertura delle variazioni del fair value di attività, passività o impegni irrevocabili, che sono attribuibili a un rischio specifico e potrebbero impattare il Conto economico.
Le variazioni di fair value di derivati che si qualificano e sono designati come strumenti di copertura sono rilevate a Conto economico, coerentemente con le variazioni di fair value dell’elemento coperto che sono attribuibili al rischio coperto. Se la copertura non soddisfa più i criteri per l’applicazione dell’hedge accounting, l’adeguamento del valore contabile dell’elemento coperto, per il quale viene utilizzato il metodo del tasso di interesse effettivo, è ammortizzato a Conto economico lungo la vita residua dell’elemento coperto.
Il cash flow hedge è applicato con l’intento di coprire il Gruppo dall’esposizione al rischio di variazioni dei flussi di cassa attesi attribuibili a un rischio specifico associato a un’attività, una passività o una transazione prevista altamente probabile che potrebbe impattare il Conto economico.
Gli importi rilevati a patrimonio netto sono rilasciati a Conto economico nel periodo in cui l’elemento coperto impatta il Conto economico (per es., quando si verifica la vendita attesa oggetto di copertura).
Se l’elemento coperto comporta l’iscrizione di un’attività non finanziaria (ossia, terreni, impianti e macchinari o magazzino ecc.) o di una passività non finanziaria, o di una transazione prevista altamente probabile oggetto di copertura relativa a una attività o passività non finanziaria diventa un impegno irrevocabile cui si applica il fair value hedge, l’importo cumulato a patrimonio netto (ossia, riserva cash flow) sarà stornato e incluso nel valore iniziale (ossia, costo o altro valore contabile) dell’attività o passività coperte (ossia, “basis adjustment”).
Quando uno strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, oppure quando la copertura non soddisfa più i criteri per l’applicazione dell’hedge accounting, gli utili e le perdite cumulati rilevati a patrimonio netto fino a tale momento rimangono sospesi a patrimonio netto e saranno rilevati a Conto economico quando la transazione futura sarà definitivamente rilevata a Conto economico. Quando una transazione prevista non è più ritenuta probabile, gli utili o perdite rilevati a patrimonio netto sono rilasciati immediatamente a Conto economico.
Per le relazioni di copertura che utilizzano i forward come strumento di copertura, in cui solo la variazione di valore dell’elemento spot è designata come strumento di copertura, la contabilizzazione dei punti forward (a Conto economico piuttosto che OCI) viene definita caso per caso. Tale approccio è applicato dal Gruppo per la copertura del rischio di cambio sugli investimenti delle società operanti nel business delle rinnovabili.
Diversamente, nei rapporti di copertura che utilizzano il cross currency interest rate swap come strumento di copertura, il Gruppo separa i basis spread della valuta estera, nella designazione del derivato di copertura, e li rileva nel Conto economico complessivo (OCI) come costi di hedging.
Con specifico riferimento alle coperture di cash flow hedge del rischio di prezzo delle commodity, allo scopo di migliorare la coerenza delle stesse alla strategia di risk management, il Gruppo Enel applica un approccio dinamico di hedge accounting basato su specifici requisiti di liquidità (c.d. “Liquidity Based Approach”).
Tale approccio richiede di designare le coperture mediante l’utilizzo dei derivati più liquidi disponibili sul mercato e di sostituirli con altri, più efficaci nella copertura del rischio in oggetto.
Coerentemente con la strategia di risk management, il Liquidity Based Approach consente il roll-over di un derivato attraverso la sostituzione dello stesso con un nuovo derivato, non solo in caso di scadenza, ma anche nel corso della relazione di copertura, se e solo se il nuovo derivato soddisfa entrambi i seguenti requisiti:
Il soddisfacimento dei predetti requisiti è verificato trimestralmente. Alla data del roll-over, la relazione di copertura non viene discontinuata. Pertanto, a partire da tale data, le variazioni di fair value efficaci del nuovo derivato dovranno essere rilevate in contropartita al patrimonio netto (ossia, riserva di cash flow hedge), mentre le variazioni di fair value del vecchio derivato dovranno essere rilevate a Conto economico.
Overview
Gli indici di riferimento basati sui mercati interbancari (Interbank Offered Rates, “IBOR”) rappresentano tassi di riferimento ai quali le banche possono prendere in prestito fondi nel mercato interbancario su base non garantita, per un dato periodo che va dall’overnight ai 12 mesi, in una determinata divisa.
Negli anni recenti ci sono stati vari casi di manipolazione di tali tassi da parte delle banche che contribuiscono al loro calcolo, e per questa ragione gli enti regolatori nel mondo hanno iniziato una fondamentale riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse, che include la sostituzione di alcuni indici di riferimento con tassi di riferimento alternativi privi di rischio (“riforma IBOR”).
La principale esposizione del Gruppo agli IBOR è basata su Euribor e USD LIBOR. L’Euribor è ancora considerato in linea con l’European Benchmarks Regulation (BMR) e questo consente ai partecipanti al mercato di continuare a utilizzarlo sia per i contratti esistenti sia per quelli nuovi.
In linea con le più recenti pubblicazioni su questo tema da parte dei maggiori enti regolatori:
In conseguenza della riforma IBOR sono state previste alcune deroghe temporanee alle regole sulle relazioni di copertura in attuazione delle modifiche all’IFRS 9 emesse a settembre 2019 (fase 1) e ad agosto 2020 (fase 2) per indirizzare, rispettivamente:
Impatto della riforma IBOR sul Gruppo
In un contesto di incertezza che riguarda la transizione IBOR nei vari Paesi, il Gruppo ha definito il perimetro globale, in termini di numerosità e di valore nominale, dei contratti impattati dalla riforma. Inoltre, alcune modifiche contrattuali sono già state effettuate nei contratti precedentemente indicizzati al GBP LIBOR nel corso del 2021 e altre lo saranno durante il 2023 sulla base dell’evoluzione della riforma IBOR e delle prassi di mercato.
Il Gruppo detiene debito a tasso variabile principalmente indicizzato all’Euribor e all’USD LIBOR che è quasi interamente coperto attraverso strumenti finanziari derivati per scopi di gestione del rischio.
Alla data di riferimento del bilancio non ci sono azioni pianificate dal Gruppo con riguardo all’Euribor poiché, come sopra esposto, questo indice è stato interamente riformato per essere in linea con la European Union Benchmarks Regulation. Nonostante la continuità sull’Euribor, clausole di sostituzione potrebbero essere richieste e dunque potrebbero essere implementate dal Gruppo all’interno dei nuovi contratti in accordo con l’evoluzione delle migliori pratiche di mercato. Durante il 2022 il Gruppo ha stipulato nuovi prestiti in dollari statunitensi indicizzati al SOFR. Il principale obiettivo dei prossimi mesi sarà come modificare le esposizioni esistenti da USD LIBOR a USD SOFR e come utilizzare i nuovi tassi alternativi pressoché privi di rischio per le nuove transazioni finanziarie.
Gli strumenti derivati del Gruppo sono gestiti tramite contratti principalmente basati su accordi quadro definiti dall’ISDA (International Swaps and Derivatives Association).
L’ISDA ha rivisto i suoi contratti standardizzati alla luce della riforma IBOR e modificato le scelte relative ai tassi variabili all’interno delle definizioni ISDA del 2006 per includere clausole di sostituzione applicabili alla dismissione permanente di specifici indici di riferimento chiave; questi cambiamenti sono divenuti efficaci il 25 gennaio 2021. Le transazioni incorporate nelle definizioni ISDA del 2006 effettuate il 25 gennaio 2021, o successivamente, includono le scelte sui tassi variabili rettificate (per es., la scelta sul tasso variabile con la clausola di sostituzione), mentre le altre transazioni concluse ante tale data (c.d. “contratti derivati precedenti”) continuano a essere basate sulle definizioni ISDA del 2006.
Per questo motivo l’ISDA ha pubblicato un protocollo IBOR di sostituzione per facilitare le modifiche multilaterali così da includere le definizioni rettificate. Il Gruppo sta valutando se: (i) aderire o meno al suddetto protocollo, in base alla sua esposizione e all’evoluzione della riforma IBOR, oppure (ii) rettificare in anticipo i contratti impattati bilateralmente dalla riforma.
Alla data di riferimento del bilancio gli elementi coperti e gli strumenti di copertura sono principalmente indicizzati a Euribor, USD LIBOR e SONIA.
Il Gruppo ha valutato l’impatto dell’incertezza dovuta alla riforma IBOR sulle relazioni di copertura al 31 dicembre 2022 con riferimento sia agli strumenti di copertura sia agli elementi coperti. Sia gli elementi coperti che gli strumenti di copertura cambieranno parametrizzazione passando da indici di riferimento basati su mercati interbancari (IBOR) a tassi sostitutivi di riferimento pressoché privi di rischio (RFR) come risultato delle modifiche contrattuali che saranno efficaci nei prossimi anni.
In particolare, c’è ancora incertezza su come potrà avvenire la sostituzione che riguarda sia gli strumenti di copertura sia gli elementi coperti indicizzati all’USD LIBOR. Il Gruppo gestisce l’incertezza relativa a tali relazioni di copertura continuando ad applicare le deroghe temporanee previste dalle modifiche all’IFRS 9 emesse a settembre 2019 (fase 1). Si è quindi ritenuto che gli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse su cui sono basati i flussi di cassa degli elementi coperti o degli strumenti di copertura non si modificassero come conseguenza della riforma IBOR. La deroga è stata applicata relativamente ai seguenti requisiti delle relazioni di copertura:
Le relazioni di copertura impattate potrebbero incorrere in un’inefficacia attribuibile a differenti sostituzioni di indici di riferimento esistenti con tassi di riferimento alternativi pressoché privi di rischio. In ogni caso il Gruppo lavorerà per implementare le sostituzioni nello stesso momento. Inoltre, il Gruppo ha modificato il riferimento al GBP LIBOR nei suoi strumenti di copertura su tasso di interesse utilizzati nelle relazioni di copertura di tipo cash flow hedge con il nuovo, economicamente equivalente, indice di riferimento SONIA alla fine del 2021. Conseguentemente il Gruppo non applica più a queste relazioni di copertura le modifiche all’IFRS 9 emesse a settembre 2019 (fase 1) e, di conseguenza, sta applicando le modifiche all’IFRS 9 emesse ad agosto 2020 (fase 2), modificando la designazione formale della relazione di copertura come richiesto dalla riforma IBOR e senza considerare tale evento come una cessazione della relazione di copertura.
Inoltre, per le relazioni di copertura di tipo cash flow hedge, nel modificare la descrizione dell’elemento coperto nella relazione di copertura, gli importi accumulati nella riserva di cash flow hedge sono stati considerati basati sull’indice di riferimento alternativo su cui sono determinati i futuri flussi di cassa coperti.
La seguente tabella fornisce il dettaglio dei valori nozionali degli strumenti di copertura per i quali le modifiche all’IFRS 9, sia di fase 1 sia di fase 2, sono state applicate al 31 dicembre 2022, suddivisi per indice di riferimento alternativo per la determinazione del tasso di interesse
Milioni di euro | Valore nozionale | |
---|---|---|
al 31.12.2022 | ||
Strumenti di copertura | Fase 1 | Fase 2 |
USD LIBOR/SOFR | 977 | - |
GBP LIBOR/SONIA | - | 1.240 |
Totale | 977 | 1.240 |
Il Gruppo monitora l’evoluzione della transizione dai vecchi indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ai nuovi, rivedendo gli importi totali dei contratti ancora non indicizzati ai nuovi tassi di riferimento e gli importi dei contratti, tra questi, che già includono specifiche clausole di sostituzione. Il Gruppo considera un contratto non ancora transitato a un tasso di riferimento alternativo quando il tasso di interesse del contratto è indicizzato a un indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ancora soggetto a riforma IBOR e dunque quando esistono ancora le incertezze sul come e quando avverrà la sostituzione con il nuovo tasso di riferimento.
Rischio di tasso di interesse
La tabella seguente espone il valore nozionale e il tasso di interesse medio degli strumenti di copertura sul rischio di tasso di interesse delle transazioni in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 distinti per scadenza.
Milioni di euro | Maturity | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | Totale | |
Al 31.12.2022 | |||||||
Interest rate swap | |||||||
Totale valore nozionale | 159 | 722 | 573 | 902 | 2.017 | 3.382 | 7.755 |
Valore nozionale relativo a IRS in EUR | 159 | 623 | 573 | 682 | 1.558 | 2.724 | 6.319 |
Tasso di interesse medio IRS in EUR | 4,41 | 2,24 | 1,91 | 2,20 | 1,84 | 1,61 | |
Valore nozionale relativo a IRS in USD | - | 47 | - | - | 459 | 237 | 743 |
Tasso di interesse medio IRS in USD | 0,70 | 3,23 | 3,84 |
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value degli strumenti di copertura sul rischio di tasso di interesse, delle transazioni in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021, suddivisi per tipologia di elemento coperto.
Milioni di euro | Fair value | Nozionale | Fair value | Nozionale | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Strumento di copertura | Elemento coperto | Attività | Passività | Attività | Passività | ||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||||
Interest rate swap | Finanziamenti/Obbligazioni a tasso variabile | 20 | (2) | 518 | 13 | (1) | 241 |
Interest rate swap | Finanziamenti/Obbligazioni a tasso fisso | 2 | (90) | 1.239 | 6 | (4) | 558 |
Cash flow hedge | |||||||
Interest rate swap | Obbligazioni a tasso variabile | 29 | (44) | 1.190 | - | (167) | 1.190 |
Interest rate swap | Crediti finanziari a tasso variabile | - | (9) | 162 | 13 | (1) | 164 |
Interest rate swap | Finanziamenti a tasso variabile | 307 | (7) | 4.646 | 6 | (461) | 6.510 |
Totale | 358 | (152) | 7.755 | 38 | (634) | 8.663 |
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value dei derivati di copertura del rischio di tasso di interesse al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 suddivisi per tipologia di relazione di copertura.
Milioni di euro | Nozionale | Fair value attività | Nozionale | Fair value passività | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Derivati | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 |
Fair value hedge | ||||||||
Interest rate swap | 154 | 139 | 22 | 19 | 1.603 | 660 | (92) | (5) |
Totale | 154 | 139 | 22 | 19 | 1.603 | 660 | (92) | (5) |
Cash flow hedge | ||||||||
Interest rate swap | 4.958 | 404 | 336 | 19 | 1.040 | 7.460 | (60) | (629) |
Totale | 4.958 | 404 | 336 | 19 | 1.040 | 7.460 | (60) | (629) |
TOTALE DERIVATI SUL TASSO DI INTERESSE | 5.112 | 543 | 358 | 38 | 2.643 | 8.120 | (152) | (634) |
Il valore nozionale complessivo dei contratti derivati classificati come strumenti di copertura, risulta al 31 dicembre 2022 pari a 7.755 milioni di euro e il corrispondente fair value positivo è pari a 206 milioni di euro.
Rispetto al 31 dicembre 2021 il valore nozionale evidenzia un decremento di 908 milioni di euro, conseguente principalmente:
Si rileva inoltre la chiusura anticipata di Interest Rate Swap per un ammontare pari a 1.050 milioni di euro. Il miglioramento del fair value, pari a 802 milioni di euro, è dovuto principalmente all’andamento della curva dei tassi di interesse.
Derivati di fair value hedge
La tabella seguente espone gli utili e le perdite nette rilevati a Conto economico, relativi ai derivati di fair value hedge e all’elemento coperto attribuibili al rischio di tasso di interesse sia per il 2022 sia per l’anno precedente.
La tabella seguente espone gli utili e le perdite nette rilevati a Conto economico, relativi ai derivati di fair value hedge e all’elemento coperto attribuibili al rischio di tasso di interesse sia per il 2022 sia per l’anno precedente.
Milioni di euro | 2022 | 2021 |
---|---|---|
Utili/(Perdite) netti | Utili/(Perdite) netti | |
Strumenti di copertura su tassi di interesse | (84) | (10) |
Elemento coperto | 75 | 3 |
Inefficacia | (9) | (7) |
La tabella seguente espone l’impatto dei derivati di fair value hedge su tasso di interesse nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Interest rate swap | 1.757 | (70) | (70) | 799 | 14 | 14 |
La tabella successiva espone l’impatto dell’elemento coperto delle relazioni di fair value hedge nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Adeguamento cumulato del fair value dell’elemento coperto | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Adeguamento cumulato del fair value dell’elemento coperto | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Finanziamenti/Obbligazioni a tasso fisso | 1.152 | (87) | (81) | 562 | 4 | (8) |
Finanziamenti/Obbligazioni a tasso variabile | 576 | (16) | (18) | 262 | (9) | 12 |
Totale | 1.728 | (103) | (99) | 824 | (5) | 4 |
Derivati di cash flow hedge
Nella tabella seguente sono indicati i flussi di cassa attesi negli esercizi futuri relativi ai derivati di cash flow hedge sul rischio di tasso di interesse.
Milioni di euro | Fair value | Distribuzione dei flussi di cassa attesi | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | |
Derivati di cash flow hedge su tasso di interesse | |||||||
Derivati attivi (fair value positivo) | 336 | 80 | 98 | 60 | 48 | 64 | - |
Derivati passivi (fair value negativo) | (60) | (15) | (10) | (10) | (8) | (24) | - |
La tabella seguente espone l’impatto dei derivati di cash flow hedge su tasso di interesse nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Interest rate swap | 5.998 | 276 | 276 | 7.864 | (610) | (610) |
La tabella successiva espone l’impatto dell’elemento coperto delle relazioni di cash flow hedge nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Fair value a P&L di derivati designati in CFH successivamente alla rilevazione iniziale | Riserva cash flow hedge | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Fair value a P&L di derivati designati in CFH successivamente alla rilevazione iniziale | Riserva cash flow hedge | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | |
Obbligazioni a tasso variabile | 15 | - | (15) | - | - | 167 | - | (167) | - | - |
Crediti finanziari a tasso variabile | 9 | - | (9) | - | - | (12) | - | 12 | - | - |
Finanziamenti a tasso variabile | (327) | (28) | 326 | - | 2 | 417 | (32) | (417) | - | (6) |
Totale | (303) | (28) | 302 | - | 2 | 572 | (32) | (572) | - | (6) |
Rischio tasso di cambio
La tabella seguente mostra il profilo di scadenza del valore nozionale e relativo tasso di cambio medio contrattuale degli strumenti di copertura sul rischio di tasso di cambio delle transazioni in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | Maturity | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | Totale | |
Al 31.12.2022 | |||||||
Cross currency interest rate swap | |||||||
Totale valore nozionale CCIRS | 1.908 | 4.831 | 2.648 | 1.265 | 2.380 | 15.701 | 28.733 |
Valore nozionale CCIRS EUR/USD | 1.171 | 2.290 | 2.107 | 1.171 | 1.615 | 11.529 | 19.883 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/USD | 1,33 | 1,13 | 1,07 | 1,18 | 1,10 | 1,15 | |
Valore nozionale CCIRS EUR/GBP | - | 958 | - | - | 564 | 3.721 | 5.243 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/GBP | 0,88 | 0,90 | 0,81 | ||||
Valore nozionale CCIRS EUR/CHF | - | 228 | - | - | 132 | - | 360 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/CHF | 1,06 | 1,21 | |||||
Valore nozionale CCIRS USD/BRL | 140 | 288 | 239 | 94 | - | - | 761 |
Tasso di cambio contrattuale medio USD/BRL | 5,22 | 5,50 | 5,22 | 5,29 | |||
Valore nozionale CCIRS EUR/BRL | 597 | 438 | 181 | - | 70 | - | 1.286 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/BRL | 6,09 | 6,25 | 6,16 | 3,92 | |||
Currency forward | |||||||
Totale valore nozionale forward | 6.127 | 2.374 | 625 | - | - | - | 9.126 |
Valore nozionale - currency forward EUR/USD | 4.713 | 2.345 | 625 | 7.683 | |||
Tasso di cambio contrattuale medio forward - EUR/USD | 1,09 | 1,10 | 1,11 | ||||
Valore nozionale - currency forward USD/BRL | 333 | - | - | - | - | - | 333 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/BRL | 5,61 | ||||||
Valore nozionale - currency forward EUR/CNH | 311 | - | - | - | - | - | 311 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - EUR/CNH | 7,41 | ||||||
Valore nozionale - currency forward USD/CLP | 199 | 20 | - | - | - | - | 219 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/CLP | 906,90 | 921,05 | |||||
Valore nozionale - currency forward USD/COP | 156 | 2 | - | - | - | - | 158 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/COP | 4.720,74 | 4.444,96 |
Milioni di euro | Maturity | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 0ltre | Totale | |
Al 31.12.2022 | |||||||
Cross currency interest rate swap | |||||||
Totale valore nozionale CCIRS | 258 | 1.574 | 4.638 | 1.002 | 1.153 | 12.814 | 21.439 |
Valore nozionale CCIRS EUR/USD | - | 1.104 | 2.158 | 661 | 1.104 | 8.632 | 13.659 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/USD | 1,33 | 1,13 | 1,17 | 1,18 | 1,21 | ||
Valore nozionale CCIRS EUR/GBP | - | - | 1.012 | - | - | 3.678 | 4.690 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/GBP | 0,88 | 0,82 | |||||
Valore nozionale CCIRS EUR/CHF | - | - | 218 | - | - | 126 | 344 |
1,06 | 1,21 | ||||||
Valore nozionale CCIRS USD/BRL | 98 | 132 | 295 | 155 | 49 | 244 | 973 |
Tasso di cambio contrattuale medio USD/BRL | 4,81 | 5,22 | 5,55 | 5,29 | 5,39 | 3,57 | |
Valore nozionale CCIRS EUR/BRL | 160 | 339 | 402 | 79 | - | 77 | 1.057 |
Tasso di cambio contrattuale medio EUR/BRL | 6,41 | 6,44 | 6,25 | 6,71 | 3,92 | ||
Currency forward | |||||||
Totale valore nozionale forward | 4.324 | 1.320 | 371 | 4 | - | - | 6.019 |
Valore nozionale - currency forward EUR/USD | 3.064 | 1.268 | 371 | 4 | - | - | 4.707 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - EUR/USD | 1,16 | 1,19 | 1,18 | 1,18 | |||
Valore nozionale - currency forward USD/BRL | 311 | - | - | - | - | - | 311 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/BRL | 5,65 | ||||||
Valore nozionale - currency forward USD/COP | 284 | - | - | - | - | - | 284 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/COP | 3.963,93 | ||||||
Valore nozionale - currency forward USD/CLP | 145 | - | - | - | - | - | 145 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/CLP | 818,94 | ||||||
Valore nozionale - currency forward USD/CAD | 107 | - | - | - | - | - | 107 |
Tasso di cambio contrattuale medio forward - USD/CAD | 1,24 |
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value degli strumenti di copertura sul rischio di tasso di cambio delle transazioni in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 suddivisi per tipologia di elemento coperto.
Milioni di euro | Fair value | Nozionale | Fair value | Nozionale | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Strumento di copertura | Elemento coperto | Attività | Passività | Attività | Passività | ||
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | ||||||
Fair value hedge | |||||||
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Finanziamenti/Obbligazioni in valuta estera a tasso fisso | 15 | (99) | 1.097 | 12 | - | 595 |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Finanziamenti in valuta estera a tasso variabile | - | - | - | 30 | - | 77 |
Cash flow hedge | |||||||
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Finanziamenti/Crediti in valuta estera a tasso variabile | 95 | (76) | 1.061 | 88 | (19) | 953 |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Finanziament/Crediti in valuta estera a tasso fisso | 4 | (233) | 2.445 | 43 | (58) | 2.553 |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Obbligazioni in valuta estera a tasso variabile | 60 | - | 414 | 37 | - | 344 |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Obbligazioni in valuta estera a tasso fisso | 1.864 | (1.293) | 23.381 | 1.159 | (1.095) | 16.601 |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | Flussi di cassa futuri in valuta | - | (50) | 335 | - | (75) | 316 |
Currency forward | Flussi di cassa futuri in valuta | 9 | (6) | 326 | 7 | (3) | 378 |
Currency forward | Acquisti futuri di commodity in valuta | 192 | (135) | 7.508 | 106 | (36) | 4.802 |
Currency forward | Acquisti di beni di investimento e altro in valuta | 19 | (23) | 1.292 | 20 | (7) | 839 |
Totale | 2.258 | (1.915) | 37.859 | 1.502 | (1.293) | 27.458 |
Per le relazioni di copertura in cash flow hedge e fair value hedge si evidenziano:
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value dei derivati di copertura del rischio di cambio al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 suddivisi per tipologia di relazione di copertura.
Milioni di euro | Nozionale | Fair value attività | Nozionale | Fair value passività | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Derivati | al 31.12.2022 | 2 al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 |
Fair value hedge | ||||||||
CCIRS | 99 | 672 | 15 | 42 | 998 | - | (99) | - |
Totale | 99 | 672 | 15 | 42 | 998 | - | (99) | - |
Cash flow hedge | ||||||||
Currency forward | 4.313 | 4.117 | 220 | 133 | 4.813 | 1.902 | (164) | (46) |
CCIRS | 16.695 | 13.553 | 2.023 | 1.327 | 10.941 | 7.214 | (1.652 | (1.247) |
Totale | 21.008 | 17.670 | 2.243 | 1.460 | 15.754 | 9.116 | (1.816) | (1.293) |
TOTALE DERIVATI SUL TASSO DI CAMBIO | 21.107 | 18.342 | 2.258 | 1.502 | 16.752 | 9.116 | (1.915) | (1.293) |
Il valore nozionale dei CCIRS al 31 dicembre 2022, pari a 28.733 milioni di euro (21.439 milioni di euro al 31 dicembre 2021), evidenzia un incremento di 7.294 milioni di euro. In particolare, si rileva che sono scaduti cross currency interest rate swap per un valore complessivo di 258 milioni di euro a fronte di nuovi derivati per un controvalore complessivo di 7.500 milioni di euro, di cui 6.936 milioni di euro a fronte delle emissioni obbligazionarie in sterline e dollari statunitensi intervenute nel corso del 2022. Inoltre, a seguito della novazione di un prestito obbligazionario in dollari statunitensi da Enel Finance International a Enel Finance America, si rileva la chiusura anticipata del relativo cross currency interest rate swap per un ammontare pari a 662 milioni di euro. Il valore risente infine dell’andamento del cambio dell’euro rispetto alle principali divise e dell’effetto delle quote di ammortamento che hanno determinato un incremento del valore nozionale per 714 milioni di euro.
Il valore nozionale dei currency forward al 31 dicembre 2022, pari a 9.126 milioni di euro (6.019 milioni di euro al 31 dicembre 2021), evidenzia un incremento di 3.107 milioni di euro. L’esposizione al rischio cambio, in particolare al dollaro statunitense, deriva principalmente dalle attività di acquisto di gas naturale, dall’acquisto di combustibili e da flussi di cassa relativi a investimenti. Le variazioni del valore nozionale risentono di una maggiore esposizione al rischio cambio, in particolare verso il dollaro statunitense, conseguente all’aumento dei prezzi del gas naturale, e della ripresa della produzione di energia elettrica da carbone.
La tabella seguente espone gli utili e le perdite netti rilevati a Conto economico, relativi alle variazioni di fair value dei derivati di fair value hedge e all’elemento coperto attribuibili al rischio di tasso di cambio sia per il 2022 sia per l’anno precedente.
Milioni di euro | 2022 | 2021 |
---|---|---|
Utili/(Perdite) netti | Utili/(Perdite) netti | |
Strumenti di copertura su tassi di cambio | (119) | 9 |
Elemento coperto | 129 | (8) |
Inefficacia | 10 | 1 |
La tabella seguente espone l’impatto dei derivati di fair value hedge su tasso di cambio nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | 1.097 | (84) | (87) | 672 | 42 | 37 |
La tabella successiva espone l’impatto dell’elemento coperto delle relazioni di fair value hedge nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore contabile | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore contabile | Adeguamento cumulato del fair value dell’elemento coperto | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | 525 | (109) | 70 | 639 | 35 | (40) |
Currency forward | 449 | (10) | 13 | - | - | - |
Totale | 974 | (119) | 83 | 639 | 35 | (40) |
Nella tabella seguente sono indicati i flussi di cassa attesi negli esercizi futuri relativi ai derivati di cash flow hedge sul rischio di tasso di cambio.
Milioni di euro | Fair value | Distribuzione dei flussi di cassa attesi | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
31.12.2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | |
Derivati di cash flow hedge su tasso di cambio | |||||||
Derivati attivi (fair value positivo) | 2.243 | 1.256 | 889 | 320 | 299 | 2.197 | - |
Derivati passivi (fair value negativo) | (1.816) | (58) | (53) | (97) | 7 | (361) | - |
La tabella seguente espone l’impatto dei derivati di cash flow hedge su tasso di cambio nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | all 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Cross currency interest rate swap (CCIRS) | 27,636 | 371 | 433 | 20,767 | 80 | 82 |
Currency forward | 9,126 | 56 | 56 | 6,019 | 87 | 89 |
Totale | 36.762 | 427 | 489 | 26.786 | 167 | 171 |
La tabella successiva espone l’impatto dell’elemento coperto delle relazioni di cash flow hedge nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | al 31.12.2021 | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Riserva cash flow hedge | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | Altri effetti a Conto economico(1) | Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Riserva cash flow hedge | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | |
Finanziamenti in valuta estera a tasso variabile | (30) | 30 | - | (11) | - | (69) | 69 | - | - |
Finanziamenti in valuta estera a tasso fisso | 225 | (225) | (4) | - | - | 15 | (15) | - | - |
Obbligazioni in valuta estera a tasso variabile | (60) | 60 | - | - | - | (37) | 37 | - | - |
Obbligazioni in valuta estera a tasso fisso | (628) | 509 | (56) | - | 118 | (66) | 66 | (2) | - |
Flussi di cassa futuri in valuta (coperti con CCIRS) | 50 | (50) | - | - | - | 75 | (75) | - | - |
Flussi di cassa futuri in valuta (coperti con forward) | (3) | 3 | - | - | - | (2) | 2 | 1 | - |
Acquisti futuri di commodity in valuta | (60) | 59 | (1) | (1) | - | (72) | 72 | - | - |
Acquisti di beni di investimento e altro in valuta | 7 | (7) | 1 | 2 | - | (15) | 15 | (3) | |
Totale | (499) | 379 | (60) | (10) | 118 | (171) | 171 | (4) |
(1) L'impatto è connesso al movimento dei cambi spot tra la data di stipula dei CCIRS a copertura di obbligazioni in valuta estera e l'effettiva erogazione del prestito.
Milioni di euro | Maturity | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | Totale | |
Al 31.12.2022 | |||||||
Commodity swap | |||||||
Valore nozionale su energia | 653 | 164 | 143 | 139 | 132 | 333 | 1.564 |
Prezzo medio - commodity swap su energia (€/MWh) | 162,5 | 77,9 | 48,9 | 47,2 | 45,8 | 29,0 | |
Valore nozionale su carbone/shipping | 1.037 | - | - | - | - | - | 1.037 |
Prezzo medio - commodity swap su carbone/shipping ($/t) | 293,7 | - | - | - | - | - | - |
Valore nozionale su gas | 1.183 | 1.184 | 1.205 | 23 | 20 | 65 | 3.680 |
Prezzo medio - commodity swap su gas (€/MWh) | 60,1 | 47,9 | 52,0 | 21,0 | 8,3 | 7,2 | |
Valore nozionale su petrolio | 1.076 | 227 | 48 | - | - | - | 1.351 |
Prezzo medio - commodity swap su petrolio ($/bbl) | 105,0 | 93,0 | 82,0 | - | - | - | |
Commodity forward/future | |||||||
Valore nozionale su energia | 2.906 | 509 | 388 | 294 | 249 | 720 | 5.066 |
Prezzo medio - commodity forward/future su energia (€/MWh) | 148,1 | 35,2 | 17,4 | 17,8 | 15,8 | 15,6 | |
Valore nozionale su carbone/shipping | - | - | - | - | - | - | - |
Prezzo medio - commodity forward/future su gas carbone/shipping ($/t) | - | - | - | - | - | - | |
Valore nozionale su gas | 7.171 | 4.099 | 229 | - | - | - | 11.499 |
Prezzo medio - commodity forward/future su gas (€/MWh) | 72,9 | 92,1 | 56,6 | - | - | - | |
Valore nozionale su CO2 | 1.635 | 226 | 50 | 1.911 | |||
Prezzo medio - commodity forward/future su CO2 (€/t) | 81,3 | 94,9 | 94,0 | - | - | - | |
Valore nozionale su petrolio | 1.263 | 58 | - | - | - | - | 1.321 |
Prezzo medio - commodity forward/future su petrolio ($/bbl) | 81,7 | 73,9 | - | - | - | - | |
Commodity option | |||||||
Valore nozionale su energia | 16 | 16 | 16 | 16 | 16 | 117 | 197 |
Prezzo medio - commodity option su energia (€/MWh) | 35,0 | 35,0 | 35,0 | 35,0 | 35,0 | 33,0 | |
Valore nozionale su gas | - | - | - | - | - | - | - |
Prezzo medio - commodity option su gas (€/MWh) | - | - | - | - | - | - | - |
Valore nozionale su petrolio | 70 | - | - | - | - | - | 70 |
Prezzo medio - commodity option su petrolio ($/bbl) | 133 | - | - | - | - | - |
Milioni di euro | Maturity | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | Oltre | Totale | |
Al 31.12.2022 | |||||||
Commodity swap | |||||||
Valore nozionale su energia | 124 | 164 | 168 | 149 | 146 | 472 | 1.223 |
Prezzo medio - commodity swap su energia (€/MWh) | 51,8 | 53,7 | 47,5 | 46,6 | 46,0 | 33,2 | |
Valore nozionale su gas | 131 | 372 | 129 | 11 | 17 | 93 | 753 |
Prezzo medio - commodity swap su gas | 63,8 | 13,7 | 12,1 | 9,4 | 12,0 | 9,6 | |
Valore nozionale su petrolio | 669 | 244 | 99 | - | - | - | 1.012 |
Prezzo medio - commodity swap su petrolio ($/bbl) | 86,4 | 92,9 | 79,4 | - | - | - | |
Commodity forward/future | |||||||
Valore nozionale su energia | 319 | 637 | 302 | 288 | 248 | 856 | 2.650 |
Prezzo medio - commodity forward/future su energia (€/MWh) | 29,7 | 43,3 | 20,0 | 19,7 | 18,7 | 16,6 | |
Valore nozionale su carbone/shipping | 14 | - | - | - | - | - | 14 |
Prezzo medio - commodity forward/future su gas carbone/shipping ($/t) | 90,8 | - | - | - | - | - | |
Valore nozionale su gas | 3.315 | 1.048 | 5 | - | - | - | 4.368 |
Prezzo medio - commodity forward/future su gas (€/MWh) | 15,1 | 18,9 | 18,0 | - | - | - | |
Valore nozionale su CO2 | 476 | 61 | - | - | - | - | 537 |
Prezzo medio - commodity forward/future su CO2 (€/t) | 46,1 | 38,4 | - | - | - | - | |
Valore nozionale su petrolio | 600 | 57 | - | - | - | - | 657 |
Prezzo medio - commodity forward/future su petrolio ($/bbl) | 37,7 | 51,6 | - | - | - | ||
Commodity option | |||||||
Valore nozionale su energia | 10 | 21 | 21 | 21 | 21 | 134 | 228 |
Prezzo medio - commodity option su energia (€/MWh) | 26,3 | 29,3 | 29,9 | 29,8 | 29,8 | 32,6 | |
Valore nozionale su gas | 99 | - | - | - | - | - | 99 |
Prezzo medio - commodity option su gas (€/MWh) | 50,5 | - | - | - | - | - |
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value degli strumenti di copertura sul rischio di prezzo su commodity delle transazioni in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021 suddivisi per tipologia di commodity.
Milioni di euro | Nozionale | Fair value attività | Nozionale | Fair value passività | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | 2 al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Derivati | ||||||||
Cash flow hedge | ||||||||
Derivati su energia: | ||||||||
- swap | 1.213 | 820 | 982 | 640 | 352 | 401 | (498) | (263) |
- forward/future | 1.535 | 769 | 89 | 1.073 | 3.510 | 1.881 | (898) | (598) |
- opzioni | 218 | 229 | 36 | 49 | - | - | (12) | (18) |
Totale derivati su energia | 2.966 | 1.818 | 1.107 | 1.762 | 3.862 | 2.282 | (1.408) | (879) |
Derivati su carbone/shipping: | ||||||||
- swap | 9 | - | 2 | - | 1.028 | - | (373) | - |
- forward/future | - | 14 | - | 3 | - | - | - | - |
- opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
Totale derivati su carbone/shipping | 9 | 14 | 2 | 3 | 1.028 | - | (373) | - |
Derivati su gas e petrolio: | ||||||||
- swap | 2.302 | 669 | 666 | 69 | 2.729 | 1.095 | (765) | (99) |
- forward/future | 4.734 | 3.094 | 1.714 | 2.557 | 8.085 | 1.932 | (5.182) | (5.150) |
- opzioni | 22 | 30 | 4 | 3 | 48 | 70 | (4) | (26) |
Totale derivati su gas e petrolio | 7.058 | 3.793 | 2.384 | 2.629 | 10.862 | 3.097 | (5.951) | (5.275) |
Derivati su CO2 : | ||||||||
- swap | - | - | - | - | - | - | - | - |
- forward/future | 1.704 | 537 | 143 | 410 | 207 | - | (7) | - |
- opzioni | ||||||||
Totale derivati su CO2 | 1.704 | 537 | 143 | 410 | 207 | - | (7) | - |
TOTALE DERIVATI SU COMMODITY | 11.737 | 6.162 | 3.636 | 4.804 | 15.959 | 5.379 | (7.739) | (6.154) |
La tabella espone il valore nozionale e il fair value dei derivati di copertura del rischio di prezzo su commodity al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021, suddivisi per tipologia di relazione di copertura.
Il fair value attivo degli strumenti finanziari derivati su commodity di cash flow hedge è riferito a operazioni in derivati su gas e commodity petrolifere per 2.384 milioni di euro, a transazioni in derivati su CO2 per 143 milioni di euro, a transazioni in derivati su energia per 1.107 milioni di euro e, in minor misura, a coperture su acquisti di carbone richieste dalle società di generazione (2 milioni di euro).
Nella prima categoria rientrano principalmente operazioni di copertura del rischio oscillazione prezzo del gas naturale sia in approvvigionamento sia in vendita, effettuate su commodity petrolifere e su prodotti gas.
Nella categoria CO2 rientrano principalmente operazioni di copertura per la compliance del Gruppo Enel.
Nella categoria energia rientrano principalmente operazioni di hedging di medio-lungo termine, in particolare sul perimetro Spagna e Nord America.
I derivati su commodity di cash flow hedge inclusi nel passivo sono relativi a operazioni in derivati su gas e commodity petrolifere per 5.951 milioni di euro (principalmente per contratti di vendita in hedging), a contratti derivati su energia per 1.408 milioni di euro e, in minor misura, a transazioni in derivati su carbone e CO2 per rispettivamente 373 milioni di euro e 7 milioni di euro.
Nella tabella seguente sono indicati i flussi di cassa attesi negli esercizi futuri relativi ai derivati di cash flow hedge sul rischio di prezzo su commodity.
Milioni di euro | Fair value | Distribuzione dei flussi di cassa attesi | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | Oltre | |
Derivati di cash flow hedge su commodity | |||||||
Derivati attivi (fair value positivo) | 3.838 | 2.438 | 829 | 160 | 101 | 93 | 217 |
Derivati passivi (fair value negativo) | (7.941) | (4.598) | (2.116) | (619) | (180) | (153) | (275) |
La tabella seguente espone l’impatto dei derivati di cash flow hedge su prezzo commodity nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | al 31.12.2021 | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Valore nozionale | Valore contabile | Fair value utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | |
Swap su energia | 1.564 | 485 | 469 | 1.221 | 377 | 377 |
Swap su carbone/shipping | 1.037 | (371) | (371) | - | - | - |
Swap su gas e petriolio | 5.031 | (99) | (98) | 1.764 | (30) | (30) |
Forward/future su energia | 5.045 | (809) | (938) | 2.675 | (223) | (223) |
Forward/future su carbone/shipping | - | - | - | 14 | 3 | 3 |
Forward/future su gas e petrolio | 12.820 | (3.469) | (3.673) | 5.027 | (2.592) | (2.592) |
Forward/future su CO2 | 1.911 | 136 | 138 | 537 | 410 | 410 |
Option su energia | 218 | 24 | 24 | 204 | 7 | 7 |
Option su gas e petrolio | 70 | - | - | 99 | (24) | (24) |
Totale | 27.696 | (4.103) | (4.449) | 11.541 | (2.072) | (24)(2.072) |
La tabella successiva espone l’impatto dell’elemento coperto delle relazioni di cash flow hedge nello Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | al 31.12. 2022 | al 31.12.2021 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Riserva cash flow hedge | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | Fair value dell’elemento coperto utilizzato per la misurazione dell’inefficacia del periodo | Riserva cash flow hedg | Riserva costi di hedging | Quota inefficace del valore contabile dei derivati di CFH | |
Transazioni future su energia | 602 | (602) | 15 | (32) | (297) | 297 | - | (29) |
Transazioni future su energia 602 (602) 15 (32) (297) 297 - (29) Transazioni future di carbone/shipping | 371 | (371) | - | - | (3) | 3 | - | - |
Transazioni future di gas e petrolio | 3.360 | (3.360) | - | (232) | 2.751 | (2.751) | (2) | |
Transazioni future di CO2 | (133) | 133 | - | - | (410) | 410 | - | - |
Totale | 4.200 | (4.200) | 15 | (264) | 2.041 | (2.041) | - | (31) |
Relativamente ai derivati di cash flow hedge su prezzo commodity, si segnala che anche nel corso del 2022 l’intero comparto commodity è stato oggetto di importanti oscillazioni di prezzo. In particolare, l’impatto più rilevante in termini di variazione di riserva di cash flow hedge è attribuibile a transazioni future di gas che, tra tutte, è stata la commodity che ha maggiormente risentito di questa alta volatilità.
Infine, si segnala che l’inefficacia rilevata a Conto economico nel 2022 sulle transazioni future di gas è afferente principalmente a operazioni di proxy hedging sul perimetro Spagna.
La tabella seguente espone il valore nozionale e il fair value dei derivati al FVTPL in essere al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2021.
Milioni di euro | Valore nozionale | Fair value attività | Valore nozionale | Fair value passività | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | al 31.12.2022 | al 31.12.2021 | |
Derivati FVTPL | ||||||||
su tasso di interesse: | ||||||||
- interest rate swap | - | 50 | - | 1 | 100 | 100 | (23) | (71) |
- interest rate option | - | - | - | - | -- | 50 | - | (2) |
su tasso di cambio: | ||||||||
- currency forward | 3.659 | 2.180 | 75 | 23 | 2.102 | 3.628 | (34) | (62) |
- CCIRS | - | - | - | - | 46 | - | (1) | - |
su commodity | ||||||||
Derivati su energia: | ||||||||
- swap | 595 | 777 | 106 | (78) | 245 | 1.088 | (180) | (198) |
- forward/future | 6.903 | 23.207 | 872 | 3.368 | 5.620 | 17.970 | (908) | (2.927) |
- option | 7 | 3 | 15 | 78 | 140 | 113 | (172) | (16) |
Totale derivati su energia | 7.505 | 23.987 | 993 | 3.368 | 6.005 | 19.171 | (1.260) | (3.141) |
Derivati su carbone: | ||||||||
- swap | - | 35 | - | 4 | - | 133 | - | 23 |
- forward/future | 115 | 213 | 21 | 63 | 1.291 | 455 | (9) | (148) |
- option | - | - | - | - | - | - | - | - |
Totale derivati su carbone | 115 | 248 | 21 | 67 | 1.291 | 588 | (9) | (125) |
Derivati su gas e petrolio: | ||||||||
- swap | 1.964 | 2.904 | 806 | (1.049) | 834 | 4.199 | (550) | 1.843 |
- forward/future | 40.669 | 19.001 | 10.456 | 16.706 | 38.651 | 16.755 | (10.280) | (17.374) |
- option | 34 | 232 | 8 | 268 | 33 | 399 | (22) | (402) |
Totale derivati su gas e petrolio | 42.667 | 22.137 | 11.270 | 15.925 | 39.518 | 21.353 | (10.852) | (15.933) |
Totale derivati su CO2 | ||||||||
Derivati su Altro: | - | - | - | - | - | - | - | - |
- swap | - | - | - | - | - | 1 | - | (1) |
- forward/future | 13 | - | 72 | - | 5 | - | (16) | - |
- option | - | - | - | - | - | - | - | - |
Totale derivati su Altro | 13 | - | 72 | - | 5 | 1 | (16) | 1 |
Derivati embedded | - | - | - | - | - | - | - | - |
TOTALE | 54.686 | 51.681 | 12.548 | 19.941 | 49.428 | 46.257 | (12.230) | (19.865) |
Al 31 dicembre 2022 l’ammontare del nozionale dei derivati su tasso di interesse di trading è pari a 100 milioni di euro. Il fair value negativo di 23 milioni di euro ha subíto un miglioramento di 48 milioni di euro rispetto all’anno precedente principalmente imputabile all’andamento della curva dei tassi di interesse. Al 31 dicembre 2022 l’ammontare del nozionale dei derivati su cambi è pari a 5.761 milioni di euro. Il complessivo decremento del loro valore nozionale per 47 milioni di euro e l’incremento del fair value netto pari a 80 milioni di euro sono principalmente connessi alla normale operatività e alle dinamiche dei cambi.
Al 31 dicembre 2022 l’ammontare del nozionale dei derivati su commodity è pari a 98.207 milioni di euro. Il fair value dei derivati su commodity di trading inclusi nell’attivo ricomprende principalmente la valutazione di mercato delle coperture su gas e petrolio per un ammontare di 11.270 milioni di euro, delle operazioni in derivati su energia per 993 milioni di euro, delle operazioni in derivati su CO2 per 117 milioni di euro e, in misura inferiore, delle operazioni in derivati su carbone e “altre commodity” per rispettivamente 21 milioni e 72 milioni di euro.
Il fair value passivo degli strumenti finanziari derivati su commodity di trading è riferito principalmente alle coperture su gas e petrolio per un ammontare di 10.852 milioni di euro, a operazioni in derivati su energia per 1.260 milioni di euro, a operazioni in derivati su CO2, carbone e “altre commodity” per rispettivamente 35 milioni, 9 milioni e 16 milioni di euro.
Sono ricomprese in tali valori sia le operazioni gestite dai portafogli di trading, sia quelle operazioni che, pur essendo state poste in essere con l’intento gestionale di copertura, non soddisfano i requisiti richiesti dai princípi contabili per il trattamento in hedge accounting.
Nella categoria Altro sono ricomprese attività di copertura effettuate su garanzie di origine e certificati verdi, ossia meccanismi di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Oltre al rischio prezzo commodity, le società del Gruppo si trovano a gestire il rischio di oscillazione del prezzo di queste certificazioni che recentemente hanno risentito di una maggiore volatilità di mercato rispetto agli anni passati legata a una sempre maggiore sensibilità del mercato alle tematiche di sostenibilità ambientale.
Il Gruppo determina il fair value in conformità all’IFRS 13 ogni volta che tale criterio di valorizzazione è richiesto dai princípi contabili internazionali.
Il fair value rappresenta il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività nell’ambito di una transazione ordinaria posta in essere tra operatori di mercato, alla data di valutazione (c.d. “exit price”).
La sua proxy migliore è il prezzo di mercato, ossia il suo prezzo corrente, pubblicamente disponibile ed effettivamente negoziato su un mercato liquido e attivo. Il fair value delle attività e delle passività è classificato in una gerarchia del fair value che prevede tre diversi livelli, definiti come segue, in base agli input e alle tecniche di valutazione utilizzati per valutare il fair value:
In questa nota sono fornite alcune informazioni di dettaglio inerenti alle tecniche di valutazione e gli input utilizzati per elaborare tali valutazioni.
A tale scopo:
Per aspetti generali o di informativa circa le contabilizzazioni relative a tali fattispecie, si rimanda alla nota 2 “Princípi contabili e criteri di valutazione”.
Nella tabella che segue sono esposte, per ogni classe di attività valutata al fair value nello Stato patrimoniale, su base ricorrente e non ricorrente, le valutazioni al fair value alla fine del periodo e il livello nella gerarchia del fair value in cui è stata classificata la specifica attività.
Approfondisci il contenuto in dettaglio
Il fair value delle “Partecipazioni in altre imprese FVOCI” è stato determinato per le imprese quotate sulla base del prezzo di negoziazione fissato alla data di chiusura dell’esercizio, mentre per le società non quotate sulla base di una valutazione, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.
Le “Attività finanziarie da accordi per servizi in concessione FVTPL” sono relative all’attività di distribuzione di energia elettrica sul mercato brasiliano, prevalentemente da parte delle società Enel Distribuição Rio de Janeiro, Enel Distribuição Ceará ed Enel Distribuição São Paulo, nonché all’impianto di generazione di PH Chucas in Costa Rica, e sono contabilizzate applicando l’IFRIC 12.
Il fair value è stato stimato come valore netto del replacement cost basato sugli ultimi dati sulle tariffe disponibili e sull’indice generale dei prezzi del mercato brasiliano. La quota corrente dei “Crediti e altre attività finanziarie al FVTPL” è rappresentata essenzialmente da investimenti di liquidità; la valutazione del loro fair value rientra nelle casistiche di Livello 1 in quanto basata su input di mercato.
La quota non corrente dei “Crediti e altre attività finanziarie al FVTPL” accoglie nel Livello 3 il credito relativo alla cessione di Slovak Power Holding pari a 8 milioni di euro al 31 dicembre 2022, il cui fair value è determinato in base all’applicazione della formula del prezzo prevista contrattualmente. La quota corrente dei “Crediti e altre attività finanziarie al FVTPL” accoglie nel Livello 1 gli investimenti in titoli e fondi detenuti principalmente da società dell’America Latina.
La quota corrente degli “Altri investimenti di liquidità al FVTPL” al Livello 3 si riferisce principalmente alle attività di ottimizzazione delle eccedenze di cassa di Enel SpA.
Per quanto concerne i contratti derivati; il fair value è determinato utilizzando le quotazioni ufficiali per gli strumenti scambiati in mercati regolamentati. Il fair value degli strumenti non quotati in mercati regolamentati, è determinato mediante modelli di valutazione appropriati per ciascuna categoria di strumento finanziario e utilizzando i dati di mercato relativi alla data di chiusura dell’esercizio contabile (quali tassi di interesse, tassi di cambio, volatilità) attualizzando i flussi di cassa attesi in base alle curve dei tassi di interesse e convertendo in euro gli importi espressi in divise diverse dall’euro utilizzando i tassi di cambio forniti da World Markets Refinitiv (WMR) Company.
I derivati su tassi di interesse e di cambio rientrano integralmente nella casistica di Livello 2.
Relativamente ai derivati su commodity, la valutazione del fair value, si configura in larghissima misura nelle casistiche di Livello 1 o Livello 2 in quanto basata su input di mercato, trattandosi di contratti stipulati verso controparti di Borsa, principali operatori del settore od operatori finanziari. Marginali eccezioni sono rappresentate da alcuni contratti finanziari a lungo termine (Virtual Power Purchase Agreement - VPPA) per i quali si è in parte usufruito anche di modelli di valutazione interna, necessari per valorizzare tali strumenti sugli orizzonti temporali più lontani, data la scarsa liquidità delle variabili sottostanti.
In conformità con i princípi contabili internazionali, il Gruppo valuta il rischio di credito, sia della controparte (Credit Valuation Adjustment o CVA) sia proprio (Debit Valuation Adjustment o DVA), al fine di poter effettuare l’aggiustamento del fair value per la corrispondente misura del rischio controparte ove necessario. In particolare, il Gruppo misura il CVA/ DVA utilizzando la tecnica di valutazione basata sulla Potential Future Exposure dell’esposizione netta di controparte e allocando, successivamente, l’aggiustamento sui singoli strumenti finanziari che lo costituiscono. Tale tecnica si avvale unicamente di input osservabili sul mercato.
Nella tabella che segue sono esposti, per ogni classe di attività non valutata al fair value su base ricorrente ma per la quale il fair value deve essere indicato, il fair value alla fine del periodo e il livello nella gerarchia del fair value in cui è stata classificata tale valutazione.
La tabella accoglie il fair value di investimenti immobiliari e rimanenze di immobili non strumentali rispettivamente per 154 milioni di euro e per 47 milioni di euro. Tali importi sono stati calcolati con l’ausilio di stime di periti indipendenti che hanno utilizzato differenti tecniche di valutazione a seconda della specificità dei casi in questione.
Nella tabella che segue sono esposti, per ogni classe di passività valutata al fair value nello Stato patrimoniale, su base ricorrente e non ricorrente, la valutazione al fair value alla fine del periodo e il livello nella gerarchia del fair value in cui è stata classificata la specifica passività.
La voce “Corrispettivi potenziali” fa riferimento prevalentemente ad alcune partecipazioni detenute dal Gruppo in Nord America, il cui fair value è stato determinato sulla base delle condizioni contrattuali presenti negli accordi tra le parti.
Nella tabella che segue sono esposti, per ogni classe di passività non valutata al fair value nello Stato patrimoniale, ma per la quale il fair value deve essere indicato, il fair value alla fine del periodo e il livello nella gerarchia del fair value in cui è stata classificata tale valutazione.
Milioni di euro | Note | Fair value | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 |
---|---|---|---|---|---|
al 31.12.2022 | |||||
Obbligazioni: | |||||
- a tasso fisso | 48.3.1 | 44.717 | 41.964 | 2.753 | - |
- a tasso variabile | 48.3.1 | 3.073 | 62 | 3.011 | - |
Finanziamenti bancari: | |||||
- a tasso fisso | 48.3.1 | 3.021 | - | 3.021 | - |
- a tasso variabile | 48.3.1 | 12.596 | - | 12.596 | - |
Debiti verso altri finanziatori: | |||||
- a tasso fisso | 48.3.1 | 3.134 | - | 3.134 | - |
- a tasso variabile | 48.3.1 | 54 | - | 54 | - |
Totale | 66.595 | 42.026 | 24.569 | - |
Per gli strumenti di debito quotati il fair value è determinato utilizzando le quotazioni ufficiali, mentre per quelli non quotati è determinato mediante modelli di valutazione appropriati per ciascuna categoria di strumento finanziario e utilizzando i dati di mercato relativi alla data di chiusura dell’esercizio, ivi inclusi gli spread creditizi di Enel.
Link ai contenuti in evidenza
L'impegno di Enel per una Just Transition
Bilancio consolidato
Il processo di creazione del valore
Le performance del Gruppo
Carbon Capture and Storage – è una tecnologia utilizzata per impedire il rilascio di grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera, separando l'anidride carbonica dalle emissioni e iniettandola nelle formazioni geologiche.
In italiano, Neutralità Carbonica, rappresenta il bilanciamento delle emissioni di CO2 con processi di rimozione del carbonio.