Enel Group
Indice Indice

Tassonomia europea

Enel ha accolto favorevolmente lo sviluppo del regolamento sulla tassonomia dell’Unione europea (UE) 2020/852, in quanto fornisce un sistema di classificazione, standardizzato e basato sulla scienza (science-based), per identificare le attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale. La tassonomia dell’UE agisce come un importante fattore abilitante per promuovere gli investimenti sostenibili e accelerare la decarbonizzazione dell’economia europea, creando al contempo affidabilità e trasparenza per gli investitori e supportando le aziende nella pianificazione della transizione Net Zero.
Enel si impegna a riportare le informazioni secondo quanto richiesto dall’articolo 8 del regolamento europeo sulla tassonomia 2020/852 rispettando i criteri stabiliti negli altri atti delegati emanati dalla Commissione europea e disponibili alla data di pubblicazione del reporting di sostenibilità. In particolare, il presente report è stato adeguato sulla base dei seguenti regolamenti:

  • Regolamento Delegato (UE) 2021/2139 del 4 giugno 2021 (Atto Delegato sul Clima);
  • Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 del 6 luglio 2021 (Atto Delegato in Materia di Informativa);
  • Regolamento Delegato (UE) 2022/1214 del 9 marzo 2022 (Atto Delegato Complementare sul Clima);
  • Regolamento Delegato (UE) 2023/2485 del 27 giugno 2023 che modifica l’Atto Delegato sul Clima;
  • Regolamento Delegato (UE) 2023/2486 del 27 giugno 2023 (Atto Delegato Ambientale).

Per quanto riguarda l’Atto Delegato sul Clima, che stabilisce i criteri per la verifica del contributo alla mitigazione e all’adattamento al clima, Enel accoglie con favore le diverse soglie definite nella tassonomia sulla base delle scienze del clima e dell’ambiente, come il limite emissivo specifico pari a 100 gCO2eq/kWh (considerando tutto il ciclo di vita) per misurare il contributo sostanziale all’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici stabilito per la maggior parte delle tecnologie di produzione di energia, in quanto deriva da un processo solido e basato su una robusta base scientifica.
Tuttavia, ci sono attività che, anche se non rientranti nella tassonomia dell’UE, sono fondamentali per promuovere il benessere dei cittadini, soprattutto a breve e medio termine, contribuendo allo sviluppo sostenibile nel lungo periodo. L’Atto Delegato sul Clima della tassonomia dell’UE non ha incluso esplicitamente il segmento relativo alla vendita al dettaglio di energia elettrica (con codice NACE D35.1.4) assumendo che non fornisca un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Tuttavia, la vendita al dettaglio di energia elettrica costituisce un segmento fondamentale della catena del valore dell’energia. L’esclusione di tale attività dalla definizione di un sistema energetico sostenibile ostacola il ruolo chiave della liberalizzazione del mercato UE e, in ultima analisi, gli sforzi e il valore di un consumo finale dell’energia decarbonizzato. Inoltre, l’elettrificazione, promossa attraverso l’energia rinnovabile, è la soluzione più efficiente ed economica per affrontare il cambiamento climatico, in quanto è pulita, accessibile e ad alto rendimento, oltre a essere l’unica strada per un sistema energetico veramente pulito. Tuttavia, l’elettrificazione sostenibile degli usi finali dell’energia richiede non solo tecnologie pulite per la produzione di energia, ma anche che le società di vendita al dettaglio offrano elettricità rinnovabile ai clienti finali per soddisfare la loro domanda di energia.
Per le ragioni sopra esposte, Enel ritiene che la tassonomia UE debba considerare esplicitamente l’attività di vendita al dettaglio di energia elettrica come attività ammissibile per la quale l’allineamento dovrebbe basarsi sugli stessi criteri disponibili per le attività di produzione di energia elettrica. In questo modo, le vendite di energia elettrica ai clienti finali sarebbero collegate alla fonte di produzione, incentivando pertanto i rivenditori a vendere energia elettrica da fonti sostenibili. In questo contesto, è ancora più rilevante il ruolo delle utility integrate che, pur operando nei segmenti della produzione e della vendita al dettaglio di energia elettrica con società diverse all’interno dello stesso Gruppo, gestiscono il modello di attività secondo una visione globale e unica dell’intera catena di valore dell’energia.
D’altra parte, il 27 giugno 2023, un importante passo in avanti è stato fatto per il completamento del processo formativo attraverso la pubblicazione del nuovo Regolamento Delegato (UE) 2023/2486, il cosiddetto Atto Delegato Ambientale, il quale stabilisce i criteri tecnici di screening anche per i restanti quattro obiettivi riguardanti: l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Nonostante il ruolo rilevante di questo Atto Delegato per lo sviluppo sostenibile complessivo dell’Unione europea, l’impatto sul settore dell’energia elettrica appare molto limitato, poiché la maggior parte delle attività commerciali identificate non rientra nel settore, come invece prevede l’Atto Delegato sul Clima. Tuttavia, sono state identificate alcune attività non-core business svolte da Enel per il loro contributo a due obiettivi ambientali (la protezione e il ripristino della biodiversità e dell’ecosistema, e l’economia circolare), anche se entrambe con un impatto marginale in termini di metriche finanziarie. Enel, andando oltre gli obblighi di divulgazione previsti dalla tassonomia, ha incluso per il secondo anno consecutivo la percentuale di allineamento dei Capex come uno degli indicatori di performance chiave del Sustainability-Linked Financing Framework utilizzato per la definizione degli strumenti finanziari sostenibili dell’Azienda. Attraverso questa importante decisione, Enel rafforza il ruolo della tassonomia quale volano per promuovere decisioni di investimento sostenibili e mostrare come la sostenibilità possa essere pienamente integrata nell’aspetto finanziario.
Enel ha quindi confermato l’obiettivo di allineamento dei Capex alla tassonomia UE maggiore dell’80% per il periodo 2024-2026, secondo il nuovo Piano Strategico presentato durante il Capital Markets Day a novembre 2023.

Il processo di attuazione
Il processo di attuazione
Il processo di attuazione
Zoom
100%

Attraverso un processo supervisionato da Amministratore Delegato e Top Management, coinvolgendo le competenti Funzioni a livello aziendale e di Paese nonché tutte le Linee di Business, Enel ha adottato un processo, articolato in cinque fasi, per analizzare l’applicabilità del regolamento UE della tassonomia lungo l’intera catena del valore e in tutti i Paesi in cui opera.

1. Identificazione delle attività economiche ammissibili: sono state identificate tutte le attività all’interno del portafoglio del Gruppo che sono incluse nell’Atto Delegato sul Clima, nell’Atto Delegato Complementare e nell’Atto Delegato Ambientale di recente pubblicazione, relativo ai restanti quattro obiettivi. Il processo è stato condotto considerando tutti e sei gli obiettivi, sebbene il Gruppo sia principalmente esposto sugli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico e adattamento al cambiamento climatico mentre in misura marginale sugli altri. In particolare, sui restanti quattro obiettivi, sono state identificate come ammissibili solo le seguenti attività relative alla protezione e al ripristino della biodiversità e dell’ecosistema e all’economia circolare, anche se entrambe con un impatto marginale in termini di metriche finanziarie: “vendita di pezzi di ricambio” e “conservazione, compreso il ripristino, di habitat, ecosistemi e specie”.

2. Analisi del contributo sostanziale:

2.1 Mitigazione dei cambiamenti climatici: le attività ammissibili individuate nella fase precedente sono state analizzate in dettaglio per verificarne la rispondenza ai criteri tecnici specifici stabiliti relativamente al loro contributo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico. L’analisi è stata condotta seguendo i criteri presenti nell’Atto Delegato sul Clima e nell’Atto Delegato Complementare, ovvero:

a. Analisi a livello tecnologico per le attività di generazione di energia. La soglia di 100 gCO2eq/kWh misurata in base al ciclo di vita è stata rispettata secondo il seguente approccio tecnologico:

- carbone e combustibili fossili liquidi: tecnologia esclusa dalla tassonomia dell’UE;
- gas: in tutte le centrali a gas è stata analizzata la conformità della soglia di 100 gCO2eq/kWh stabilita nell’Atto Delegato Complementare, mentre è stato anche verificato il potenziale rispetto dei criteri alternativi stabiliti nell’Atto Delegato per la produzione di energia elettrica da gas;
- nucleare: è stata analizzata l’ammissibilità delle tre diverse attività relative alla produzione di energia elettrica dal nucleare identificate nell’Atto Delegato Complementare in base al portafoglio di attività nucleari in Spagna;
- eolico, solare e accumulo di energia: sono esenti dalla verifica della soglia di intensità di carbonio in ragione del loro contributo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico;
- energia idroelettrica: la soglia di intensità di carbonio è stata verificata solo nelle centrali la cui densità di potenza è inferiore a 5 W/m2. Tutte le centrali con densità di potenza superiore a 5 W/m2, cos. come gli impianti ad acqua fluente e quelli di pompaggio, sono esenti dalla verifica della soglia;
- geotermico: la soglia è stata verificata effettuando valutazioni del ciclo di vita certificate da terze parti indipendenti.

b. Analisi a livello geografico e di sistema per le attività di trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Il rispetto dei seguenti criteri di screening tecnico è stato analizzato in tutti i Paesi in cui Enel distribuisce energia elettrica:

- il DSO (Distribution System Operator) fa parte del sistema interconnesso europeo; o
- il DSO non europeo appartiene a Paesi con oltre il 67% della nuova capacità di produzione del sistema al di sotto del valore soglia stabilito per la generazione pari a 100 gCO2eq/kWh misurato sulla base del ciclo di vita, nel periodo 2018-2022 (dati messi a disposizione dalle autorità nazionali relativi agli ultimi cinque anni quando è stato elaborato il Bilancio di Sostenibilità 2021); o
- il fattore medio di emissione della rete DSO non europea è inferiore al valore soglia di 100 gCO2eq/kWh misurato sulla base del ciclo di vita secondo criteri di produzione di energia elettrica, nel periodo 2018-2022.
Le infrastrutture dedicate alla realizzazione di un collegamento diretto o all’ampliamento di un collegamento diretto esistente tra una sottostazione o la rete e un impianto di produzione di energia elettrica che supera la soglia di intensità di emissioni di 100 gCO2eq/kWh misurati sulla base del ciclo di vita sono state identificate ed escluse dalle attività allineate dei DSO.

c. Analisi a livello di cluster di prodotto per la Linea di Business Enel X. È stata effettuata un’analisi completa del portafoglio di Enel X, classificando le attività ammissibili nei settori individuati nell’Atto Delegato sul Clima, come le costruzioni e le attività immobiliari, i trasporti, o le attività professionali, scientifiche e tecniche.

2.2 Adattamento ai cambiamenti climatici: nessuna delle attività svolte dal Gruppo può essere considerata un’attività abilitante per l’adattamento climatico, in quanto non fornisce soluzioni di adattamento ai sensi dell’articolo 11, paragrafo 1, lettera b), del regolamento sulla tassonomia; pertanto, nessun ricavo pu. essere considerato ammissibile per questo obiettivo.
Tuttavia, alcune attività produttive svolte dal Gruppo sono considerate effettivamente adattate in quanto includono soluzioni di adattamento ai sensi dell’articolo 11 (1) (a) del regolamento sulla tassonomia. In questo caso, le spese in conto capitale e le spese operative dedicate alle soluzioni di adattamento possono essere considerate rispondenti all’obiettivo di adattamento climatico. Nel caso di Enel, la maggior parte delle soluzioni di adattamento è parte integrante della progettazione o della ristrutturazione di impianti che sono a loro volta allineati all’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici, rendendo difficile distinguere le spese in conto capitale/spese operative da ciascuno dei due obiettivi climatici (mitigazione e adattamento). Pertanto, seguendo le linee guida stabilite nella comunicazione della Commissione europea 2023/305, i dati relativi alle spese in conto capitale e alle spese operative sono stati riportati solo nell’ambito dell’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici, in quanto questo è l’obiettivo prevalente per il Gruppo, evitando così ogni potenziale doppio conteggio.
Ulteriori informazioni sull’approccio di Enel all’adattamento climatico sono disponibili nel capitolo “Ambizione emissioni zero e transizione giusta” del Bilancio di Sostenibilità 2023 e nei capitoli “Strategia del Gruppo“ e “Risk management“ della Relazione Finanziaria Annuale Consolidata 2023.
2.3 Altri obiettivi ambientali: l’analisi dell’allineamento delle due attività marginali per Enel, relative alla tutela e al ripristino della biodiversità e dell’ecosistema e all’economia circolare, non è stata effettuata ai fini del Bilancio di Sostenibilità 2023 e sarà resa nota il prossimo anno in coerenza con la tempistica stabilita dall’Atto Delegato Ambientale.

3. Valutazione del principio di non arrecare danni significativi agli altri obiettivi (Do No Significant Harm - DNSH): è stata eseguita un’analisi delle procedure ambientali esistenti per verificare il rispetto dei criteri qualitativi DNSH per ciascuna tecnologia (per le attività di generazione di energia), regione (per le attività di trasmissione e distribuzione) e livello di cluster di prodotto (per attività della Linea di Business Enel X), adattate ai requisiti specifici previsti per ciascuno dei seguenti obiettivi ambientali:

- mitigazione dei cambiamenti climatici: applicabile solo per le attività ammissibili per l’adattamento climatico o per uno qualsiasi degli altri quattro obiettivi. In questo caso, i criteri si considerano soddisfatti in quanto le stesse attività svolte da Enel, che potrebbero contribuire all’adattamento climatico, contribuiscono sicuramente alla mitigazione climatica, ovvero soddisfano i criteri tecnici di screening della mitigazione climatica, che sono equivalenti o più esigenti dei corrispondenti criteri DNSH sulla mitigazione climatica;
- adattamento ai cambiamenti climatici: analisi delle procedure globali (comprese le procedure emergenti e di ripristino), valutazione dei rischi fisici climatici e di soluzioni e piani di adattamento in atto che riguardano tutte le attività applicabili dalla generazione, trasmissione e distribuzione di energia ed Enel X;
- uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine: analisi delle procedure relative all’acqua, delle autorizzazioni, delle valutazioni di impatto ambientale, dei regolamenti a livello nazionale e dei piani di gestione delle acque. L’analisi è stata limitata alle attività di generazione di energia in quanto non è applicabile ad altre Linee di Business;
- transizione verso un’economia circolare: analisi dei piani di gestione dei rifiuti, dei requisiti di acquisto e dei progetti e piani di economia circolare che riguardano tutte le attività applicabili dalla generazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica e dai prodotti della Linea di Business Enel X;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento: analisi delle procedure globali e della regolamentazione nazionale che riguarda tutte le attività applicabili dalla generazione, trasmissione e distribuzione di energia. Inoltre, sono stati ulteriormente analizzati specifici inquinanti, tra cui le radiazioni elettromagnetiche e i PCB per la trasmissione e la distribuzione, e le emissioni delle attività di generazione di energia per la qualità dell’aria;
- protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi: analisi delle procedure globali e della regolamentazione nazionale che copre tutte le attività applicabili dalla generazione, trasmissione e distribuzione di energia.

4. Verifica delle garanzie minime di salvaguardia sociale: il processo di due diligence sui diritti umani del Gruppo copre l’intero perimetro di Enel. I principali standard internazionali di riferimento cui si ispira l’impegno del Gruppo sono il framework delle Nazioni Unite “Proteggere, Rispettare, Rimediare”, delineato nei Princ.pi Guida su imprese e diritti umani, e le Linee Guida OCSE destinate alle Imprese Multinazionali. Dal 2013 Enel ha adottato una specifica Politica sui Diritti Umani che riflette il suo impegno e che nel 2021 è stata aggiornata per tenere in considerazione l’evoluzione dei framework internazionali di riferimento e dei processi operativi, organizzativi e di gestione. Il contenuto della politica fa riferimento ai diritti umani riconosciuti a livello internazionale, intesi, come minimo, come quelli espressi nella Carta Internazionale dei Diritti Umani e nei princ.pi relativi ai diritti fondamentali enunciati nelle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro alla base della Dichiarazione tripartita di princ.pi sulle imprese multinazionali e la politica sociale.
Per l’approccio ai diritti umani, le fasi del processo di due diligence e la comunicazione dei risultati e dei (possibili) piani di rimedio, si veda il capitolo “Gestione dei diritti umani”.
La tabella seguente illustra l’approccio ai criteri minimi di salvaguardia.

Criteri minimi di salvaguardia

(1) Nel contesto dei Principi Guida su Business e Diritti Umani (Princ.pi 17-21), tale termine si riferisce a un sistema di gestione continua che un’azienda mette in atto in considerazione del settore in cui opera, i contesti operativi, le proprie dimensioni, per assicurarsi di rispettare o di non essere complice di abusi sui diritti umani. Ci. implica “identificare, prevenire, mitigare e rendicontare” effetti negativi potenzialmente causati dall’impresa.

Criteri minimi di salvaguardia
Zoom
100%

5. Calcolo delle metriche finanziarie: le corrispondenti metriche finanziarie sono state associate a ciascuna attività economica secondo la classificazione effettuata nei passaggi 1-4, raccogliendo le informazioni finanziarie rilevanti dal sistema contabile del Gruppo. Inoltre, sono state effettuate alcune deleghe per attività specifiche quando l’informativa finanziaria non era disponibile nel sistema contabile (descritte nella sezione relativa al calcolo delle metriche finanziarie).
Attraverso questo processo, Enel ha classificato tutte le attività economiche lungo la propria catena del valore per il loro contributo all’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici, che è il più rilevante per il Gruppo, secondo le seguenti tre categorie: ammissibili-allineate, ammissibili-non allineate, non ammissibili. Tuttavia, risulta importante sottolineare che le attività classificate come ammissibili-allineate dal punto di vista della mitigazione del cambiamento climatico includono anche soluzioni di adattamento (principalmente in fase di disegno e costruzione degli asset) e pertanto risultano anche ammissibili-allineate per questo altro obiettivo.

Metriche finanziarie
Calcolo delle metriche finanziarie
Metriche finanziarie
Zoom
100%

Di conseguenza, l’esistenza di questa terza categoria rende impossibile raggiungere un modello di business pienamente allineato ai criteri della tassonomia dell’UE, anche se queste attività non ammissibili potrebbero non arrecare alcun danno agli obiettivi ambientali dell’UE.

Ricerca
Glossario
Torna alla vista principale